di che brand si tratta?

Giulia Capuleti

2 anni fa

vorrei conoscere il brandello zona scrittoio grazie Cinzia Chiaramonte

Attico S+T - 150 mq · Maggiori informazioni

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PRO
HOP! Arch
2 anni fa
Ultima modifica: 2 anni fa
Buongiorno Cinzia, lo scrittoio è una realizzazione custom-made disegnata da me e realizzata presso una falegnameria della zona. La sedia è La Volt dell'azienda italiana Pedrali.
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Salve, vorrei sapere di che mattone si tratta.
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Ciao Emilia, le ultime due sono inconfondibili. In ordine 'Konigin von Danemark', una Alba, e forse la rosa più bella tra tutte. La terza è 'Constance Spry', con il suo faccione da luna piena, è una Rosa Inglese, la capostipite di quell'invasione di gentilrose piovuteci addosso in questi decenni. La prima, che definisci "bassa rampicante", per me è una bourboniana, 'Coupe d'Hébé', che è un grande arbusto utilizzabile come rampicante cosiddetto da pillar, cioè da pilastro, lungo e affusolato. Dietro è più che ben visibile qualche corolla di 'Pierre de Ronsard', quindi immagino un'altezza di non meno di tre metri. Sulle ultime due sono certissima. Ti metto un link su Coupe d'Hebé, con un apiccola fotogalleria, fammi sapere se è lei. Comunque complimenti, una scelta insolita, è porpio quel tipo di rosa vecchio stile che oggi forse non si trova neanche in molti cataloghi. http://www.museoroseantiche.it/index.php/vendita-rose/coupe-dhebe-detail
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Di che materiale si tratta?
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sono delle mattonelle 3d oggi anche prodotte da diverse aziende di mattonelle come mutina per esempio.
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Posa parquet su sabbia, di cosa si tratta?
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Si certo Virginie, scelta anche bio, nel senso che non utilizzando collanti vari ......... un po' lo è. Ma in verità il concetto di bio in edilizia mi fa un po' rabbrividire, nel senso che sono drastico. Per me non c'è bio nel momento in cui almeno un componente di un certo lavoro edile, non lo è. Ad esempio, se considero la posa a secco del parquet che le ho descritto e poi sotto ci metto fogli di guaina che è derivata dal petrolio e a lungo andare rilascia oli o sostanze varie che proprio salutari non sono ........... Che bio è? Insomma, generalizzando, per una qualsivoglia tecnica costruttiva moderna si consideri, alla fine, del cemento, del collante, dele malte ecc. si usano sempre. Hanno voglia i produttori a scrivere bio sulle confezioni che la chimica dice altro. Nelle mie zone lo scarso successo del parquet è dovuto ad una pluralità di fattori. Si comincia con il clima che è decisamente più mite di altre zone per passare agli aspetti economici. Ovunque, per costruire una casa ci si impagna il sudore di una vita intera e se si ha a che fare prevalentemente con famiglie mono reddito, indipendentemente dalla zona in cui si vive, il parquet diventa un "diamante", un "sogno" che "vorresti ma non puoi". All'aspetto economico, poi va a collegarsi quello culturale con il: "se proprio devo spendere tot anni del mio sudore per un pavimento, deve durare una vita". Così muore in concetto del parquet vissuto, bello proprio perché racconta ogni singolo istante della tua vita in quella casa, a vantaggio del gres, spesso finto legno, a volte anche più costoso del parquet, del marmo a macchia aperta ecc. Insomma, alla fine, magari si scelgono anche materiali costosi, ma che abbiano una maggiore resistenza all'usura, scartando proprio quella che, secondo me, è la migliore caratteristica che abbia il parquet: il raccontare di te. Magari arrivasse l'influenza vietrese. Vietri dista da qui 200 km. Non sono tantissimi km, ma sono quanto basta per usare poco anche le maioliche vietresi. Poi Virginie, Raimondo ha ragione da vendere. La tecniche costruttive storiche, l'uso sapiente che si faceva illo tempore dei materiali, le forme usate sotrattutto in tempi lontanissimi, quelli dell'Urbe, ci insegnano moltissimo, hanno del sorperndente. Loro non potevano conoscere determinati concetti scientifici di tecniche costruttive, le reazioni di un certo componente ad un certo carico eppure le forme ed i materiali che usavano erano più che coerenti con i concetti scientifici nati molto dopo. Addirittura assottigliavano i materiali dove lo sforzo era ed è minore. Infine, penso che il vero motivo per cui si è smesso, nel secolo scorso, di usare il parquet a secco è legato prorpio ad aspetti strutturali. Mettere pesi superflui, non giustificati o comunque evitabili in una casa, non fa bene alla sismica. Almeno lo sconsiglierei ad un mio cliente per questo motivo, oltre che al mio drastico pensiero sul bio in edilizia.
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