esempi da seguire (e non) per abbinare mobili vecchi e pezzi etnici?
deborah nadal
2 anni fa
Ultima modifica:2 anni fa
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Commenti (11)
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(26) commentiAllora Agnese, l'acqua contiene calcare: se lasci il piano bagnato, il calcare si depositerà - probabilmente macchiando anche il piano. Non succede in un giorno, ma se il marmo rimane bagnato a lungo e nello stesso punto con regolarità, allora avrai macchie, (de)colorazioni eccetera. Questo è molto più evidente nei mobili del bagno, ad esempio. Il piano rimane bagnato, magari non solo di acqua, ma di una miscela acqua-sapone. Alla lunga, fasi successive di bagnamenti ed evaporazioni portano al deposito e alla colorazione (soprattutto se usi saponi colorati). E cosa si usa solitamente come detergente in bagno? Acidi (blandi, per l'amor del cielo, ma sempre acidi sono). E cosa fa un'acido al carbonato? Lo attacca al livello cristallino, creando porosità che poi si presteranno ad assorbire altra acqua e sapone, e il ciclo si ripete... (se ci pensi, capisci perchè i tavoli da te visti sono in buone condizioni: perchè solitamente vengono subito sparecchiati&puliti dopo l'uso, solitamente usando una spugnetta bagnata con acqua e basta - quindi asciugati) E allora è una battaglia persa? Ma ci mancherebbe altro! Ad esempio basta usare detergenti basici (base ammoniaca), ed il grosso dei problemi è risolto (dando per scontato che comunque il marmo venga messo in opera già con il trattamento idro/oleo-repellente). Per riassumere: molto dipende dalle abitudini di utilizzo e dalla conoscenza delle corrette pratiche di pulizia - oltre alle buone abitudini di sempre (pulire&asciugare subito dopo l'utilizzo) Per approfondimenti: associazione marmisti lombardi FAQ pulizia marmi (e differenza con graniti)... mostra di più[Concorso Chiuso] Partecipa e vinci una tinteggiatura Fassa Bortolo
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(1293) commentiInfatti. Se la sostituzione della caldaia, intesa come componente essenziale dell'impianto termico, dia diritto oppure no al bonus mobili, non lo stabilisce certo né la commercialista, né io né altri, ma solo l'AdE che è l'organo ufficiale in materia. L'agenzia si è espressa in merito nel ormai lontano 2016, con la corcolare n. 3 al punto 1.5. https://def.finanze.it/DocTribFrontend/getPrassiDetail.do?id=%7BBE25FA09-4445-4B1E-9962-8507FB6873A3%7D E quindi che la sostituzione della caldaia con una nuova a condensazione ed intesa come componente essenziale dell'impianto termico dia diritto al bonus mobili non ci piove. Ora il casino dove nasce? Nasce qualche anno fa, 2 se non vato errato, quando il governo prese un po' di lavori in ecobonus al 65% e li portò, sempre in ecobonus, al 50%. questo comportò, in prima battuta, che tutti, essendo le percentuali di detrazioni uguali tra ecobonus e ristrutturazioni, non compilasserò più le schede CPID nel portale ecobonus (che era l'unico portale ENEA che ci fosse). Facendo così però, lo stesso governo che aveva fatto la ca..ata, perdeva i dati sull'efficientamento energetico, tanto cari per cose tipo protocollo di Kyoto ecc. Così forzarono l'ENEA ad istituire un nuovo portale: quello per le ristrutturazioni in cui bisoganva e bisogna inserire tutto ciò che non può essere inserito nel portale ENEA ecobonus, anche cose che di fatto danno un risparmio energetico. Ma allora come si fa a capire in quale portale inserire cosa? Semplice: dipende dal tipo di ristrutturazione che si fa e cosa si sostituisce. Se la ristruttrazione è semplice, non si hanno particolari obblighi di legge sui componenti degli impianti da installare, viceversa se la ristrutturazione è più importante, la normativa distingue tra ristrutturazioni importanti di primo e di secondo livello, dettando verifiche termiche da fare e tabelle da rispettare. Facciamo l'esempio dei climatizzatori (non parlo di caldaie a condensazione perché ormai sono tutte a norma diciamo ecobonus). Ora, se compro un climatizzatore (PDC invertibile aria-aria) dal centro commerciale sotto casa, quelli da qualche centinaio di euro per intenderci, ecco che ho diritto al bonus 50 ristrutturazioni e posso solo inserirlo nel portale ENEA per le ristrutturazioni perché se tentassi di inserirlo nell'altro portale mi ritroverei con valori di COP ed EER non conformi e lo stesso portale non mi consentirebbe di chiudere la scheda. Mi bloccherebbe propio. Come accennavo prima, per le caldaie a condensazione il problema non sussiste perché ormai sono tutte, ma proprio tutte tutte a norma. E allora? In quale portale si inserisce la caldaia a condensazione per avere diritto al bonus mobili? Sembra indifferente, ma in realtà non è così. Se è vero come è vero che nel portale ristrutturazioni metto cose nuove, che mi consentono comunque di risparmiare, ma non esattamente a norma D.Lgs 192/05 (parlo di generatori ovviamente, va da se che per altre cose questo discorso non vale), allora perché dovrei mettere una caldaia a condensazione rispettosa del D. Lgs. 192 nel portale ristrutturazioni? Non c'è assolutamente nessun motivo, tanto più che la possibilità di accedere al 65% inserendo anche un dispositivo evoluto di controllo, oltre la caldaia e le valvole termostatiche c'è solo nel portale ecobonus. In ogni caso, per concludere, sia che si faccia accesso al bonus ristrutturazioni, sia se si faccia accesso all'ecobonus, il bonus mobili spetta: non mi risulta cioè che l'AdE abbia, successivamente al 2016, smentito se stessa. Ciò che conta è che la caldaia da sostituire sia a condensazione e sia anche un componente essenziale dell'impianto termico, un componente cioè senza del quale l'impianto non funziona. Oltre a questo, bisogna mettere anche le valvole termostatiche su ogni corpo scaldante e se si vuole il 65% anche il dispositivo evoluto.... mostra di piùOFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS
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