bonus 110 sottotetto non riscaldato

3 anni fa

buongiorno a tutti, in una domanda fatta qualche giorno fa sono venuto a sapere della possibilità di rientrare nel bonus 110 e vorrei capire se sono ancora in tempo a ricevere quella detrazione oppure no. i lavori sono iniziate a metà gennaio ma la pratica in comune è stata avviata a novembre, periodo nel quale io sapevo che se il sottotetto non era riscaldato non si aveva diritto al bonus 110%.

posso ancora in qualche modo usufruirne?

abito in una casa bifamiliare posta su tre piani con entrata in comune. nella colonna appartenente a me sto facendo un recupero sottotetto che al momento non è ne riscaldato e ne abitabile, di fatto è collegato al piano di sotto. avrei diritto alla detrazione?

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Commenti (33)

vecchiosetter
3 anni fa
Per la tempistica: SI.

Per i lavori: il bonus 110 riguarda i lavori di efficientemento energetico e rischio sismico, non hai specificato nel dettaglio le opere che intendi fare... ma scordati a priori di farti un appartamento intervenendo solo nel sottotetto aggratissss 😉
Davide Priori
Autore originale
3 anni fa
beh in poche parole sto trasformando un solaio in una mansarda. immagino che tutto non possa.

devo fare:
- impianto idraulico
- impianto elettrico
- piastrellatura
- riscaldamento a pavimento
- bagno ex novo
- muri cartongesso
- Isolamento pareti e tetto
- creazione terrazzo abbattendo parte di tetto
in poche parole devo fare tutto, l'unica cosa che c'è sono i muri perimetrali.😅

penso che possa rientrare il riscaldamento a pavimento, massetto, piastrelle, Isolamento tetto e pareti, caldaia, impianto climatizzatore.
mi sbaglio? rientra anche altro? come faccio a lavori già iniziati?
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(20) commenti
Scusa Daniele ma non avevo avuto la possibilità di leggere fino in fondo la tua ultima domanda. Tutto si puà fare, anche cappotti mezzi fuori e mezzi dentro, ma attento che quelli interni se non ben progettati, potrebbero generarti condensa prima e muffe poi. In genere, i cappotti interni, in casi tipo il tuo, li sconsiglio, principalmente per questo motivo, ma anche per altri. Ad esempio, se casa tua fosse nel territorio del mio paese e supponessimo d fare un cappotto mezzo interno e mezzo esterno, ad esempio in EPS con grafite, staremmo parlando di lastre esterne dello spessore di almeno 12 cm. Ovvio che dove, all'esterno si va an interrompere in cappotto, questi docici centimetri di maggior spessore, li leggeresti tutti e la cosa potrebbe essere gradevole ma anche sgradevole e scomoda. All'interno, supposto che il calcolo ti dia i medesimi spessori, significherebbe perdere 12 cm. su tutte le pareti esterne oltre che dover fare attenzione anche nell'appendere un semplice quadro ecc. Naturalmente sto un attimo estremizzando, lo faccio per farti capire i concetti ma è ovvio che esistono anche soluzioni diverse, a più basso spessore, ma in genere, costano di più. Diciamo che il miglior compromesso tra risultato termico atteso, costi, disagi e benefici te lo da sempre e solo un cappotto esterno fatto ad hoc. Per farti un pochino di idee sugli edifici con cappotto a norma, nel mio spazio trovi, il progetto B&B, non molto indicativo per quello che hai chiesto, perché il prima era un rustico. Ma li però leggi il dentino tra la arte intonacata e con cappotto ed il piano terra rivestito in pietra senza alcun cappotto. Poi trovi il progetto chiamato semplicemente casa dove mi era stato commissionato il solo cappotto ed una timida rivisitazione di alcuni elementi esterni. Da li si capiscono un po di cosette. In primis che l'aspeto finale non cambia chissà di quanto se il prima era già intonacato. Nel caso specifico, in particolar modo, siamo alla fine del centro storico, con un piano del colore attivo e quindi non si nemmeno potuto giacare più di tanto con i colori. Diciamo che nel tuo caso, con un classico cappotto, non leggeresti più i mattoni e potresti decidere le colorazioni da usare, rendendo il tutto decisamente più moderno. Poi, ancora una volta, leggi il dente dove finisce il cappotto. Questo perché non tutti i proprietari dell'immobile hanno deciso di realizzare il cappotto e quindi al piano seminterrato, il cappotto non c'è. Infine si legge la protezione in gres del primo metro di altezza da terra delle parti di proprietà dei miei clienti. Al disotto di quelle lastre c'è ancora il cappotto. Questa operazione la puoi fare per il primo metro di altezza, assolutamente non puoi rivestire totalmente un classico cappotto. Ma se vuoi fare una cosa di questo tipo esistono delle più costose lastre che simulano i più svariati rivestimenti. In pratica sono le lastre di cui ti parlava vecchiosetter. Purtroppo dei due progetti NZEB (edifici a consumi energetici quasi nulli) non sono autorizzato a postare foto degli esterni. I progetti sono casa A&G con un cappotto del tipo di quelli di cui ti ho già scritto e casa R&G che mi dispiace non poterti far vedere perché è un esempio di come sia possibile fare una NZEB senza alcun cappotto né esternoné interno. Il cappotto sta in mezzo. Cioè, i muri esterni sono a doppia parete, grosso modo occupano lo stesso spazio di un comune muro più cappotto esterno, l'isolante è posto tra un concio e l'altro della doppia parete. Le pareti ovviamente tendono più verso l''esterno, questo prrché è necessario abbattere i ponti termici dati dai solai, dai pilastri e dalle travi. Il cappotto è stato fatto così perché la committenza voleva una NZEB con le pareti esterne completamente rivestite con i listelli tipo "lecablocco splittato" (scrivi esattamente così su google se non sai cosa sono e desideri vederli). Mi dispiace non poter farti vedere il risultato, ma, in verità, nemmeno tanto. Sai perché? Perché è un tipo di intervento che si fa tranquillamente in fase di costruzione ex novo. Mentre sull'esistente ...... si avrebbero dei costi più alti dovuti alla necessità di demolizione di almeno una parte della doppia parete (sempre che ci sia), necessaria, per poter mettere l'isolante al suo interno. Infine, sempre nell'ipotesi di doppia parete presente, ci sarebbe un'ulteriore "soluzione": l'insufflaggio. Tale tecnica consiste nel riempire l'intercapedine dei muri a cassa vuota di cortina (così si chiamano i muri esterni fatti da due conci con l'intercapedine interna, che poi sono i muri che hanno la maggior parte delle case italiane, almeno quella costruite grosso modo tra il 70 e ben oltre il 90) di materiali isolanti tipo la cellulosa, ma anche a volte la perlite, la fibra di vetro, l'argilla espansa e l'eps in granuli. Tale operazione viene fatta praticando dei semplici buchi nel paramento interno ed iniettando l'isolante dell'intercapedine. Poi si chiudono i buchi, si rifinisce il tutto ed il gioco è fatto. Il pro di questa tecnica è che è mlto rapida, quindi non si hanno troppi disagi nell'avere operai a casa per molto tempo. Ci sono però un sacco di contro a mio avviso. In primis in genere non si ottengono chissà quali risultati nell'abbattimento della trasmittanza della parete, poi non hai la garanzia che le intercapedini siano riempite per bene, anche se, con le foto termiche, lo leggi chiaro dove bisogna intervenire ancora. Infine c'è il problema serissimo che non si riescono ad abbattere determinati ponti termici, proprio per l'impossibilità fisica di inserire l'isolante sulle parti esterne di tali ponti termici. Ma allora perché te l'ho citata questa tecnica? Semplicemente perché se il tuo problema è l'eccessivo spessore che potrebbe avere un cappotto esterno, la combinazione tra insuflaggio e cappotto esterno, di fatto ti abbatterebbe lo spessore del cappotto esterno, ma ti aumenterebbero i costi totali dell'intera operazione però. Bene, scusami per il tedioso e lunghissimo messaggio di risposta, ma credo che ora avrai le idee più chiare un po' su tutto.
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qualche anno fa avrei sorriso, oggi mi accorgo che con la sempre più frequente parcellizzazione si verifica che il lavoro è suddiviso per "ditte" si sarebbe detto, si suddivide per forniture. Cosi l'impresa edile che mostra competenze da generalista e propone il chiavi in mano... nei fatti, tuttavia, il committente-cliente deve passare in rassegna una processione di fornitori ( con la domanda tipica e costante: ha capito?)che rispondono all'impresa non al fruitore finale che ha ordinato il lavoro. Premesso questo capisco la vostra esigenza e dunque la domanda. C'è una sola risposta che puo essere sintetizzata con questa frase: si esiste! ed è un team guidato da un progettista. Personalmente con il mio protocollo Project-coach sono attrezzato per intervenire anche a distanza, Sono il Progetista e progetto cioe anticipo in ogni particolare ciò che sara il risultato finale. Progetto cioè secondo l'esigenze del committente in primo luogo, e secondo le capacità delle imprese. L'obbiettivo del mio lavoro non è fare una casa da copertina, ma ul luogo dell'Abitare per un nucleo famigliare specifico. Con il recente decreto rilancio 2020 , cioè il bonus del 110% è ancora più ilmportante il progetto redatto da una figura che fermi ogni attore dentro un protocollo preciso. La figura del termotecnico oggi è determinante deve essere presente fin dalla prima riga. Un collaboratore essenziale sia per l'abbattimento di almeno 2 classi energetiche, ma soprattutto per ottenere un efficientamento energetico che porti a costi di gestione energetici bassi se non tendenti a zero. Il mio team è disponibile a Rispondere affemativamente alla sua domanda , non lo fa in astratto, ma dopo un sopralluogo e dopo aver ragionato insime sugli obiettivi da perseguire. Mi contatti senza nessun obbligo, meglio per telefono così potrà rivolgermi in diretta ogni domanda dì impostazione e di dettaglio che ritiene opportuna.
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Cappotto termico su facciata in paramano - Vincoli ottica Ecobonus
Q
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Impianti di riscaldamento con termo autonomo in ciascun appartamento: avendo, la maggior parte dei Condomini sostituito la loro caldaia, questi non sono certo attratti dall'idea di sostituirla nuovamente (e come dargli torto). Da quel poco che ho sentito, letto (e inteso) qua e là, in ogni caso la caldaia (in ottica Ecobonus e salto di 2 classi energetiche) deve rispondere requisiti ben precisi). Inoltre, se non ho farinteso, la sostituzione dell'impianto termico non concerne sola la caldaietta in sé, bensì anche: tubature, terminali (elementi riscaldanti(?!), ovvero termosifoni(?!). Tra l'altro, a quanto pare, se si vogliono cambiare i terminali non è che si deve distruggere la casa, ma basta mettere un pannello radiante sopra al pavimento esistente. In tal caso è ragionvole segnalare che, ammesso che un inquilino abbia fatto solo la sostituzione della caldaia, può ancora avvalersi degli incentivi Ecobonus, per la sostituzione degli altri elemeti dell'impianto termico, a parte? Nel caso, voglia il cielo che ciascun appartamento possa agire apportando le modifiche sensate in relazione alla propria situazione, ovvero che non si debba agire in blocco (cosa assurda, ma a quanto pare valida per quanto riguarda la sostituzione infissi). Grazie
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Superbonus_tetto si tetto no
Q
(9) commenti
Nella pagina dell'Agenzia delle entrate che elenca i requisiti leggo https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/interventi-principali-o-trainanti Interventi principali o trainanti Interventi di isolamento termico degli involucri edilizi Il Superbonus spetta nel caso di interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali (coperture, pavimenti) e inclinate delimitanti il volume riscaldato, verso l’esterno, verso vani non riscaldati o il terreno che interessano l'involucro dell'edificio, anche unifamiliare o dell’unità immobiliare sita all'interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno, con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo e che rispettano i requisiti di trasmittanza “U” (potenza termica dispersa per m2 di superficie e per grado Kelvin di differenza di temperatura), espressa in W/m2K, definiti dal decreto di cui al comma 3-ter dell’articolo 14 del decreto legge n. 63/2013. Nelle more dell’emanazione del suddetto decreto si applicano i valori delle trasmittanze riportati nel decreto del Ministro dello sviluppo economico dell’11 marzo 2008 come modificato dal decreto 26 gennaio 2010. I materiali isolanti utilizzati devono rispettare, inoltre, i criteri ambientali minimi di cui al decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 11 ottobre 2017.
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Hermann
3 anni fa
Sempre tenendo conto della circolare con cui l'AdE ha chiarito che il 110% è esteso anche ai fabbricati il cui progetto prevede un cambio della destinazione d'uso a fine lavori (quindi con tanto di titolo edilizio, il PdC, il pagamento degli oneri di urbanizzazione, etc), potrebbe aiutare la risposta dell'Agenzia delle Entrate a un'interpellanza del novembre 2020, il caso è più o meno simile https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/2794483/Risposta+n.+523+del+4+novembre+2020.pdf/22c79391-eeea-5f6f-62a4-dbe9179453ea
vecchiosetter
3 anni fa
“Isolamento tetto e pareti“ intendi le superfici opache dell intero fabbricato o solo quelle del piano sottotetto?
Davide Priori
Autore originale
3 anni fa
ma però io ho la pratica già avviata come faccio a passare in superbonus?

e posso modificare anche le condizioni dei soldi già pagati con il bonus ristrutturazione 50%?

solamente della parte di sottotetto perché l'altra parte appartiene a mia nonna.
vecchiosetter
3 anni fa
Come farlo Su una pratica già avviata o i pagamenti è un problema che non si pone perché non lo puoi fare se non convinci la nonna!
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
Davide, le consiglio di telefonare all'architetto, o geometra, che ha asseverato il progetto e la richiesta per il Permesso di Costruire. Le chiarirebbe subito le possibilità che ha, conoscendo già la situazione.

Sicuramente dal titolo edilizio già avviato emerge che la struttura era un sottotetto non abitabile, che i lavori ne prevedono il recupero a fini abitativi, che quindi a fine lavori subirà un cambiamento di destinazione d'uso, anche perché prima di avviare i lavori avrà sicuramente pagato gli oneri di urbanizzazione al suo Comune.

Io penso che per la detrazione dei pagamenti già eseguiti (acconti o saldi che siano) valga il principio di cassa. Se i bonifici sono stati eseguiti in una data successiva alla approvazione del Decreto Rilancio, quello relativo ai Superbonus, quindi dal 1° luglio 2020, e fino al 31 dicembre 2021, potrà detrarli al 110%, o cederne il credito, ma solo se i lavori a cui i pagamenti si riferiscono sono configurabili come tali e soddisfano i requisiti della normativa.

Chieda conferma al suo tecnico.

Qualcosa lo detrarrà al 50%, qualcosa al 110%.
Laura M.
3 anni fa
I locali non riscaldati, anche se in fase di ristrutturazione con cambio d'uso in residenziale, non possono beneficiare né di superbonus né di ecobonus, ma solo del bonus ristrutturazione tetto limite 96000 euro. Il presupposto per beneficiare degli incentivi specificatamente" Energetici" è che lo stato di fatto iniziale sia dotato di impianto di riscaldamento, consistente anche in stufe o camini, ma comunque presente e documentabile. Io così ho letto sul sito dell'agenzia delle entrate che mi è sembrata molto chiara in merito, anche in taluni interpelli. Non so se i solai facciano eccezione, ma temo di no.
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
LAURA MORZENTI, no, l'Agenzia delle Entrate ha emanato una circolare in proposito, la numero 24/E, https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/2624559/Circolare+n.+24+del+8+agosto+2020.pdf/53b2ee8b-88bc-09c0-c95f-0bb6dbd16c77

per cui anche i fabbricati accatastati in categorie F/2 (collabenti) o in altre categorie che, se è specificato nel progetto e nel titolo edilizio, hanno in previsione, a fine lavori, il cambio di destinazione d'uso in abitativo, possono godere delle detrazioni al 110%.

Ecco le risposte dell'AdE alle FAQ https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/faq1

Domanda: Posso usufruire del Superbonus nel caso di spese di ristrutturazione per la riduzione del rischio sismico o per l’efficientamento energetico effettuate su un’unità collabente?

Sì. Sempre che siano rispettate tutte le condizioni e gli adempimenti previsti, si può usufruire del Superbonus per le spese sostenute anche sulle unità collabenti, ovvero per gli immobili classificati nella categoria catastale F/2.

Ulteriori dettagli su questa faq sono contenuti nella Risposta n. 326 del 9 settembre 2020 - pdf.

Domanda: E’ possibile fruire del Superbonus se oggetto degli interventi di efficienza energetica e/o antisismici è un magazzino o un deposito (categoria catastale C/2) o è in categoria C/6 (Stalle, scuderie)?

Nella circolare n. 24/E è stato precisato che sono ammessi al Superbonus gli interventi su immobili a destinazione "residenziale". Sono, inoltre, ammessi al Superbonus anche le spese sostenute per interventi realizzati su immobili che solo al termine degli stessi saranno destinati ad abitazione, a condizione che nel provvedimento amministrativo che autorizza i lavori risulti chiaramente il cambio di destinazione d’uso del fabbricato (ad esempio, da strumentale agricolo, in abitativo).

Tale possibilità - già consentita ai fini del cd ecobonus nonché del cd sismabonus disciplinati dagli articoli 14 e 16 del decreto legge n. 63 del 2013 (cfr. da ultimo circolare n. 19/E del 2020) - riguarda anche gli interventi ammessi al Superbonus che non costituisce una “nuova” agevolazione. In particolare, per effetto del richiamo contenuto nell’articolo 119 del decreto legge n. 34 del 2020 ai citati articoli 14 e 16 del decreto legge n. 63 del 2013, è possibile fruire del Superbonus – nel rispetto delle altre condizioni e adempimenti previsti dalla norma agevolativa - anche relativamente alle spese sostenute per interventi che comportino il cambio di destinazione d’uso del fabbricato originario in abitativo purché, come detto, tale variazione sia indicata chiaramente nel provvedimento amministrativo che autorizza i lavori.
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
In quanto al legame di parentela: Davide, la proprietaria è sua nonna, ma lei risulta essere familiare convivente?

La circolare dell'AdE chiarisce che:

"Sono ammessi a fruire della detrazione anche i familiari del possessore o del detentore dell’immobile, individuati ai sensi dell’articolo 5, comma 5, del TUIR (coniuge, componente dell’unione civile di cui alla legge 20 maggio 2016, n. 76, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) nonché i conviventi di fatto ai sensi della predetta legge n. 76 del 2016, sempreché sostengano le spese per la realizzazione dei lavori. La detrazione spetta a tali soggetti, a condizione che:

− siano conviventi con il possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento alla data di inizio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese ammesse alla detrazione se antecedente all’avvio dei lavori;

− le spese sostenute riguardino interventi eseguiti su un immobile, anche diverso da quello destinato ad abitazione principale, nel quale può esplicarsi la convivenza".
Hermann
3 anni fa
C'è un riferimento anche nella Guida al Superbonus, sempre pubblicata dall'AdE. Abbiate la pazienza di leggervela, così chiarirete tutti i dubbi https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/233439/Guida_Superbonus_110%25_16022021.pdf/7cf95782-e3aa-9957-dbd0-f3711765d19c
Laura M.
3 anni fa
Hermann leggi bene tutti gli interpelli a seguire sino ad oggi. Sono molto chiari in merito. È vero anche gli immobili accatastati F2, così come altre cat. Catastali non residenziali, vedi ad es. C2, possono usufruirne se destinati a diventare residenziali, ma solo se dotati di impianto di riscaldamento. Lasciamo perdere l'incongruenza... Purtroppo sono abbastanza informata perché avrei voluto ristrutturare una vecchia stalla e ahimè questo è quanto.
vecchiosetter
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
@Hermann indipendentemente dall applicabilità o meno ai locali non riscaldati, dal cambio destinazione d uso o ogni altra specifica dell ade, resta comunque il fatto che lui sta eseguendo dei lavori solo nel suo sottotetto, questa non è una casa singola ne ha ingresso indipendente dall esterno... quindi si parla di bonus 110 solo se la nonna è d accordo ad eseguire lavori nell intero fabbricato ( es cappotto ) , altrimenti ogni altro discorso è inutile.
Laura M.
3 anni fa
Si, ma anche se ristruttura l'intero stabile in teoria non può mettere a recupero le somme relative ai locali non riscaldati. Si parla anche di singoli locali. Un perito deve pronunciarsi e firmare in merito al prima e dopo l'intervento e ai requisiti, che ripeto sono abbastanza certa siano questi. Certo se ristruttura l' intero edificio al 110, sarebbe assolutamente trascurabile il fatto che per il sottotetto, unico privo di riscaldamento, non ne usufruisca. Ne avrebbe comunque grande vantaggio economico.....
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
LAURA MORZENTI, il suo tecnico avrà valutato diversamente, ma non c'è incongruenza dal punto di vista normativo, e la letteratura normativa è quella a cui fa riferimento l'Agenzia delle Entrate rispondendo alle FAQ, come anche riportato nelle ultime pagine della Guida al Superbonus, e con precedenti anche per quanto riguarda le detrazioni degli anni passati, come ribadito nella circolare 19/E del luglio 2020 "Guida alla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche relativa all’anno d’imposta 2019: spese che danno diritto a deduzioni dal reddito, a detrazioni d’imposta, crediti d’imposta e altri elementi rilevanti per la compilazione della dichiarazione e per l’apposizione del visto di conformità":

"è possibile fruire della detrazione d’imposta, in caso di lavori in un fienile che risulterà con destinazione d’uso abitativo solo a seguito dei lavori di ristrutturazione che il contribuente intende realizzare purché nel provvedimento amministrativo che autorizza i lavori risulti chiaramente che gli stessi comportano il cambio di destinazione d'uso del fabbricato, già strumentale agricolo, in abitativo".

Non mi sembra che un fienile sia normalmente dotato di un impianto di riscaldamento, anzi, sarebbe un controsenso.

Inoltre la conversione da strumentale ad abitativo non si prefigura come "nuova costruzione", in quanto il fabbricato è già esistente, e i lavori che saranno eseguiti, come previsto dall'adeguato titolo edilizio, lo porteranno ad essere riaccatastato come residenziale.

Se invece si riferisce a quanto asserisce l'ENEA riguardo al cambio di destinazione d'uso, che l'Ente assimila a una nuova costruzione, in disaccordo e contrasto con l' AdE, il problema è appunto a carico dell'asseverante della pratica Superbonus, che dovrà trasmettere i dati all'ENEA per quanto riguarda l'impianto di riscaldamento. Se non rientra, e l'ENEA rifiuta la pratica, il tecnico valuterà se è sufficiente l'intervento sulle superfici opache orizzontali, verticali e inclinate per rientrare nei requisiti del Superbonus. Per questo ho suggerito a Davide di parlarne col suo tecnico, l'unico che potrà analizzare la situazione e valutarla.
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
Altri interpelli? Leggo sempre le stesse risposte dell'Ade:

"Con riferimento al cambio di destinazione d'uso, per usufruire dell'agevolazione, è necessario che dal titolo abilitativo che autorizza i lavori si evinca chiaramente che l'immobile oggetto degli interventi diverrà abitativo e che l'opera consiste in un intervento di conservazione del patrimonio edilizio esistente e non in un intervento di nuova costruzione (cfr. circolare n. 13/E del 2019, pag. 257)."
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
Letteratura ancora precedente Risoluzione AdE Direzione Centrale Normativa e Contenzioso n. 14/E del 2005 https://def.finanze.it/DocTribFrontend/getContent.do?id=%7B6D876A24-45D1-41BD-B111-84150548CB7D%7D
Hermann
3 anni fa
Vecchiosetter, certo, solo il tecnico che redige l'APE può rispondere alle domande di Davide, noi non abbiamo elementi, ma ipotizzando che le superfici opache inclinate (tetto) equivalgano al 25% della superficie disperdente? Inoltre, se l'impianto di riscaldamento (se è centralizzato e riscalda, oltre alla nuova unità abitativa risultante dal cambio di destinazione d'uso, anche gli altri due appartamenti) viene sostituito con uno più efficiente? Io una telefonata all'architetto che si è occupato della pratica edilizia la farei.
Laura M.
3 anni fa
Herman per favore quando hai tempo leggi linterpello 168 del 10 marzo 2021, non riesco ad allegarlo purtroppo. Anche altri si pronunciano nella stesa direzione. Mi interessa particolarmente la faccenda, sarei molto contenta di sbagliarmi. Ho incrinato il rapporto con il mio tecnico proprio perché non volevo credere a questo limite, ma leggendo ho dovuto ricredermi. Se qualcuno sa qualcosa di più lo ringrazio.
Hermann
3 anni fa
Ok, Laura, grazie, lo leggo subito. Esce una risposta agli interpello ogni giorno, fa bene a seguire la cosa.
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
Si riferisce a questa parte della risposta? "Tali interventi sono agevolabili a condizione chegli edifici oggetto degli interventi stessi abbiano determinate caratteristiche tecniche e,in particolare, siano dotati di impianti di riscaldamento (cfr. circolare 8 luglio 2020 n.19/E). Considerato, pertanto, che, come rappresentato dall'Istante, le unità immobiliarioggetto degli interventi sono prive dell'impianto di riscaldamento le spese sostenuteper il predetto isolamento non possono accedere al Superbonus"?

In effetti il Direttore Centrale (non è dato sapere il suo nome) della "Direzione Centrale Persone fisiche, lavoratori autonomi ed enti non commerciali" è stato molto specifico nella sua risposta al singolo interpello.

In risposte a precedenti interpelli, in cui gli interpellanti specificavano che le unità non abitative non erano dotate di riscaldamento, e che lo sarebbero state solo a fine lavori, con cambio di destinazione d'uso, i rispondenti (non sono sempre la stessa persona) si sono limitati a citare i riferimenti che ho elencato nei post precedenti, sancendo il diritto di avvalersi della detrazione del 110%. Una contraddizione, oppure c'è stata leggerezza in precedenza?

Vado a verificare il titolo dei rispondenti precedenti, per vedere se sono la stessa persona.
Davide Priori
Autore originale
3 anni fa
vi ringrazio per le risposte che mi avete dato ma riassumendo, correggetemi se sbaglio:

1- nella mia abitazione l'unico modo per aver diritto al 110 è che tutta la casa venga ristrutturata e non solo la mia colonna?

2 - il motivo di questo è perché abbiamo l'entrata in comune?

3 - il recupero del sottotetto non avendo riscaldamento NON mi da diritto al 110% sulla ristrutturazione interna al sottotetto ma tutto il restante dell'edificio

4 - le fatture pagate nel 2021 potrebbero essere riconvertite in 110, ma mi consigliate di non perderci tempo perché non ne avrei diritto, giusto?
Davide Priori
Autore originale
3 anni fa
ah no rileggendo nuovamente asserite che il discorso sottotetto rientra laddove a fine lavori diventa abitabile?
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
Il Direttore Centrale, sempre lo stesso, in un interpello (n. 538 https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/2794483/Risposta+n.+538+del+9+novembre+2020.pdf/828f2ee2-1ed5-dd4b-4dc8-bb91c4ba8467) cita ad esempio il solito fienile che con cambio destinazione d'uso diventa abitativo senza fare cenno all'esistenza di un precedente impianto di riscaldamento come requisto per godere della detrazione.

Stralcio:

"Relativamente a tale ultima disposizione - che riguarda la detrazione spettante a fronte di interventi di recupero del patrimonio edilizio realizzati su immobili residenziali e relative pertinenze - nella circolare 8 luglio 2020, n. 19/E è stato, da ultimo, ribadito

che è possibile "fruire della detrazione d'imposta, in caso di lavori in un fienile che risulterà con destinazione d'uso abitativo solo a seguito dei lavori di ristrutturazione che il contribuente intende realizzare purché nel provvedimento amministrativo che autorizza i lavori risulti chiaramente che gli stessi comportano il cambio di destinazione d'uso del fabbricato, già strumentale agricolo, in abitativo". Il medesimo principio risulta applicabile anche agli interventi antisismici ammessi al Superbonus; pertanto, è possibile fruire della detrazione nella misura del 110 per cento delle spese sostenute per gli interventi di riduzione del rischio sismico, oggetto dell'istanza di interpello, anche nell'ipotesi prospettata di cambio didestinazione d'uso in abitativo dell'immobile oggetto dei lavori, purché nel provvedimento amministrativo che assente questi ultimi risulti chiaramente tale cambio e sempre chè l'immobile rientri in una delle categorie catastali ammesse al beneficio".

Sa cosa farei, LAURA? Presenterei un interpello all'AdE relativamente al suo caso specifico, così avrà la risposta pertinente e senza dubbi.
Laura M.
3 anni fa
Grazie Hermann, si in effetti sto pensando di farlo, e tutto così poco chiaro per certi aspetti. Grazie ancora.
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
Sì, poco chiaro, le ultime risposte entrano in contraddizione con le risoluzioni precedenti, soprattutto questa del 2005 della Direzione Centrale Normativa e Contenzioso https://def.finanze.it/DocTribFrontend/getContent.do?id=%7B6D876A24-45D1-41BD-B111-84150548CB7D%7D

Quasi viene da pensare che abbiano ricevuto istruzioni di cambiare rotta, chissà, troppe persone hanno fatto domanda per il 110% sul cambio di destinazione d'uso di ex stalle e fienili?
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
Davide Priori, può darsi che non tutte le spese che ha sostenuto, sostiene e sosterrà rientreranno nel 110. Può darsi che alcune le detrarrà solo come normali spese di ristrutturazione, al 50%. La coibentazione del tetto, però, potrebbe rientrarci, nel caso in cui la sua superficie equivalesse al 25% della superficie disperdente lorda dell'edificio https://www.studiomadera.it/news/388-superficie-lorda-disperdente.

Il tetto è parte comune dell'edificio.

Potreste anche prendere in considerazione il cappotto per l'intera casa, se alla fine vi conviene. La Legge di Bilancio ha esteso il beneficio del Superbonus anche al proprietario di un massimo di 4 unità ubicate nello stesso fabbricato.

Stralcio dalla risposta n. 58 del 27 gennaio 2021:

https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/3057124/Risposta+all%27interpello+n.+58+del+27+gennaio+2021.pdf/0c2de96d-bfe7-c96d-bc38-0d1204f8de05

"Va, tuttavia, precisato che la lett. n), del citato comma 66 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2021 ha modificato il predetto comma 9, lett. a) dell'articolo 119 del decreto Rilancio, prevedendo che il Superbonus si applica anche agli interventi effettuati «dalle persone fisiche, al di fuori dell'esercizio di attività d'impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche».

Può farlo anche il familiare convivente del proprietario/i, se ne sostiene le spese.

Idem se l'intero edificio ha una caldaia centralizzata e, nel caso fosse di vecchia generazione, la cambiaste con una a condensazione.

Glielo consiglio di nuovo: senta il suo architetto, o geometra, quello che si è occupato della richiesta del Permesso di Costruire e cambio di destinazione d'uso del sottotetto.
Hermann
3 anni fa
Il parere di un architetto (a cui porrò la domanda) https://www.studiomadera.it/news/382-cambio-bonus
Davide Priori
Autore originale
3 anni fa
per quanto riguarda fare il cappotto di tutta la Casa al momento non è possibile anche se so bene che sia conveniente e per il 25% della struttura io credevo che fosse riferito alla parte di tua proprietà mentre invece adesso ho intuito che è di tutta la casa. altro punto che non sarebbe soddisfatto quindi.
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
Attualmente come sono ripartite le quote di proprietà? I restanti proprietari godono comunque del risparmio sulle spese di riscaldamento dovuto alla coibentazione del tetto che lei sta facendo o ha già fatto, quindi l'intervento migliora sia l'APE convenzionale di tutto l'edificio come anche l'APE standard (la certificazione energetica) degli altri singoli appartamenti. Sarebbe una buona occasione sfruttare questo miglioramento delle prestazioni energetiche dell'intero edificio per usufruire del superbonus, con un piccolo sforzo in più. Altrimenti le spese che ha sostenuto fin'ora, e l'occasione unica, andrebbero sprecate.

Quali sono gli ostacoli che lo rendono impossibile?

Sarebbero detraibili anche le diagnosi energetiche, le APE (pre e post lavori), le parcelle dei professionisti, oltre ai lavori veri e propri.
Davide Priori
Autore originale
3 anni fa
la colonna di mia proprietà è 50 - 50 con mio fratello mentre il restante appartiene tutto a mia nonna.
il motivo è puramente di salute, in questo momento mia nonna non sta molto bene e non voglio creare problemi ulteriori. inoltre per correttezza dovrei chiedere il consenso ai miei zii, anche se non ancora proprietari, ma visto il momento preferirei evitare.

risparmiare soldi è sempre bello ma certe situazioni e circostanze vanno gestite con i sentimenti e poi pensare al portafoglio.
Hermann
3 anni fa
Ultima modifica: 3 anni fa
Comprendo benissimo, purtroppo in ogni famiglia ci sono casi simili e so che tutto il resto viene in secondo piano. Allora non resta che chiedere al tecnico se quei lavori che avete già fatto hanno qualche possibilità di rientrare nel 110%, altrimenti vi accontenterete del 50% o 65%. Vi dirà lui. Mi raccomando, però, risolvete quella questione della porta finestra con l'altezza non a norma per accedere al terrazzo, è troppo bassa. A meno che il progettista l'abbia indicata solo come finestra.
Davide Priori
Autore originale
3 anni fa
sinceramente non so come l'abbia indicata il progettista. abbiamo modificato il progetto aggiungendo la canalina al tetto del terrazzo, mentre toccare la porta finestra alzandosi asserisce che cambiano decisamente i costi perché andiamo a toccare una parte portante della struttura

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