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Ho una casa piccola! Idee Salvaspazio ne abbiamo?

Salve gente!

Ho appena acquistato una casa in centro a Milano, ma i mq sono veramente pochi (50mq).

Siamo io, mia moglie, 2 figli e 2 cani di media dimensione. Avreste delle idee di mobili salvaspazio?

Commenti (42)

  • PRO
    OFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS
    3 anni fa

    Gentile Andrea, 50mq per 4 persone e 2 cani necessitano di un progetto ben dettagliato in base alle necessità, desideri e budget.

    Qual'è la fascia di età dei figli? quanto è alto l'appartamento? Una planimetria?

    La cosa migliore da fare è rivolgersi ad un professionista.

    Faccio parte di un team che sicuramente può esserti d'aiuto.

    Puoi contattarci attraverso il ns. profilo Houzz.


  • vale ria
    3 anni fa

    @Cuiprodest? ma saranno affari suoi? xD magari lavorano in centro e gli tornava bene comprare li


    cmq se hai bisogno di mobili particolari mi sa che fai prima a rivolgerti a qualche artigiano o direttamente ad un architetto che ti progetti tutti gli arredi

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    (6) commenti
    Ciao Leila, premetto che non ho capito perfettamente in cosa possiamo esserti utile (il tecnico e le idee chiare per l'arredamento ce le hai). Tuttavia ho provato a cercare foto di docce "effetto grotta" e lavandini doppi. Nelle docce che ho selezionato vedrai piastrelle e rivestimenti scuri o lapidei ma che non so se è ciò che cerchi tu . Idem per i lavabi, ne ho selezionato qualcuno di stile diverso per darti un'infarinatura delle soluzioni possibili (ce ne sono, ovviamente, a milioni). Nelle foto di seguito potrai vedere esempi di docce e lavabi doppi. Questa è una vasca ma potrebbe tranquillamente essere trasformata in doccia Infine, qualche doppio lavabo.
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  • PRO
    Casadivale
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Di mobili salvaspazio ce ne sono davvero tanti in commercio. Bisognerebbe avere una pianta in modo da capire la suddivisione degli ambienti.

    Mio padre per la casa in cui vivevo da ragazza fece costruire dal falegname un mobile che separava la cucina dalla zona pranzo. Questo mobile era una credenza verso l'angolo cottura e sul retro si abbassava un tavolo, il cui piede era un quadro e quando il tavolo era sollevato c'erano delle panche imbottite disposte a formare una L, che fungevano da salottino quando il tavolo era alzato e da sedute quando il tavolo era abbassato. Nel mobile c'era anche un asse da stiro che poteva essere utilizzato all'occorrenza.

  • Renata V.
    3 anni fa

    il risultato di una ricerca sul magazini di houzz https://www.houzz.it/ideabooks/query/mobili-salvaspazio.

  • X Y
    3 anni fa

    il messaggio, per come è scritto, sembra un po' una provocazione, più che una richiesta di aiuto... vuoi una lista di mobili salvaspazio? Di base credo che 50mq siano una superficie al limite dell'abitabilità di legge, per 4 persone (ho letto 14mq a persona e qui non ci siamo, sarebbero 56). ciò detto, al di là di farsi gli affari degli altri, conoscendo Milano, 50mq in centro possono rendere il corrispettivo in affitto di almeno 80mq in prossimità di una qualsiasi metro comoda per il centro e a distanza ciclabile di non più di 20min dal centro, per non parlare dei prezzi inferiori di parcheggio ecc, quindi, a meno che i suddetti 50mq non offrano soffitti particolarmente elevati con i quali poter ampliate la superficie vivibile, io un pensiero a questa soluzione (affitto il bilocale e vado ad abitare in un trilocale un po' più in là: da città studi/Lambrate a Romolo, a Turro, Maggiolina, San Siro ecc.) lo farei. Detto ciò, se la necessità è stringersi in questi 50mq, valuterei di ricavare un minitrilocale, di cui ca 21mq da dedicare alle stanze (12 a quella dei bambini e 9alla matrimoniale, a tutti gli effetti una singola,ma penso che sia più sensato che siano i genitori ad adattarsi a un piccolo rifugio per dormire piuttosto che i bambini) , 3mq al bagno, 1 al ripostiglio e tutto il restante (25mq sperando che i 50 siano calpestabili) ad un salotto/cucina.Addirittura, prendendo spunto da alcune sistemazioni newyorkesi, si può pensare alla matrimoniale come prolungamento del salotto, chiusa da porte scorrevoli che lascino un varco ampio in comunicazione con salotto con un buon divano letto che in caso di feste/amici può sparire e lasciare il campo libero. Tutti i ragionamenti e i mobili che si possono consigliare ovviamente dipendono dalla disposizione attuale, misure, finestre e impianti. altamente raccomandabile farsi seguire da un architetto con esperienza di mini spazi e i contatti giusti per mobili su misura ecc. per il resto consiglio di cercare ispirazione tra gli appartamenti parigini e newyorkesi.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    no X Y, non è una provocazione, semplicemente penso sia la casa in città di una famiglia che lavora e studia che non vuole affrontare (ovvero buttare tempo) il quotidiano trasportarsi... Se il mio vedere nella sfera di cristallo è un dato di realtà, la sfida è interessante, e vista la location indicare un architetto è cosa ovvia e naturale quanto bere un bicchiere d'acqua. Andrea è qui per una presciistica prima di affrontare le piste nere dell'Abitare in città e delle sfide dell' architetto che per me ha gia. La mia indicazione-progetto che propongo è una regola autosimilare, cioè, spostare la barra dai "mobili salvaspazio" a spazi d'uso coerenti con le abitudini dell'abitare intimo del quotidiano individuale....solo così si può essere certi di aver trovato la sciolina coerente per le discese che deve affrontare.

    ... i mobili salvaspazio sono solo uno stato d'animo, una invenzione (un po para...) merceologica dei venditori di sogni inutili.

  • Hermann
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    A volte guardo su Cielo il programma minicase, 30 m2 al massimo, e mi domando sempre, fascino della vacanza in campeggio (che sia in roulotte,camper, tenda o bungalow) a parte, come facciano a viverci in 4. Eppure ci riescono.

    Quando i bambini sono piccoli è più facile. Io da piccolo mi adattavo tantissimo, ho dormito persino in un corridoio su un materasso steso a terra la notte, per me era un gioco avventuroso. Man mano che i figli crescono ed aumentano i loro interessi, abiti, libri, strumenti musicali, attrezzi sportivi ecc., e che esprimono l'esigenza di spazi personali in cui gli adulti e i fratelli sono poco o niente graditi, la situazione cambia molto.

    Andrea, quanto sono alte le pareti? Si potrebbe soppalcare?

    Cerchi spunti tra i progetti di appartamenti parigini, dove i m2 sono oro. Ecco un paio di articoli

    https://www.cotemaison.fr/loft-appartement/diaporama/moins-de-50-m2-pour-vivre-en-famille_8031.html

    https://www.maisonapart.com/edito/amenager-decorer/salon-salle-a-manger-bureau/50-m2-optimises-pour-une-famillle-6048.php

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Semplice utente non pro mi fa piacere che non sia d'accordo con me, ma lei ha semplicemente fatto un ragionamento da non progettista ma da fruitore. E' probabile che la mia ipotesi non corrisponda a quella reale che sottende la domanda, ma una smart-rent-house a maggior ragione è coerente causa covid 19, la citta è comoda proprio per il quotidiano, a quattro passi da ogni servizio, da ogni smart ...car,bike,asporto ...(tutti mezzi individuali cioè di naturale distanziamento)...è una grande scelta ...personalmente è da anni che la indico ai miei clienti che voglione vivere la contemporaneita come fatto di quotidiana scelta a prescindere dalla posizione dei cimiteri dei patriarchi!

  • X Y
    3 anni fa

    esattamente dello stesso parere di semplice utente...precksando che i servizi specificati dall'arch Masu sono presenti a Milano ben oltre il centro (poi va detto che "in centro a Milano" non per tutti si traduce con all'interno della cerchia dei bastioni) però via, forse Andrea ci vorrà precisare meglio i suoi desideri o avrà il piacere di contattare un architetto qui su houzz per sistemare i suoi 50mq:) Alla fine paradossalmente della famiglia quelli che mi preoccupano di più sono i cani:)

  • Carmen
    3 anni fa

    Quando i nostri tre figli erano piccoli abitavamo in un appartamento di 56 mq: una camera da letto 3.70 per 3.70 circa, un corridoio 2.50 per 3.70, dove dormivano due bimbe, separate dall'ingresso e nascoste da un mobile con una porta al posto di un'anta ( dall'ingresso si vedeva solo l'armadio a quattro ante); poi una mini cucina di fronte a un mini bagno e poi un salone 4.50 per 4.50. Nel salone avevamo inserito una scala autoportante con pianta quadrata che arrivava su un soppalco dove avevamo messo un po' di guardaroba e un piccolo studio. Sotto i letti delle bambine c'erano le scatole di plastica con i giochi, le scarpe, vestiario. Nel muro del salone una nicchia grande come una porta era diventata una libreria con alcune mensole di legno. Anche in bagno nicchia con mensole. Ogni angolo era sfruttato. Il divano si trasformava in letto d'emergenza. Anche nel sotto scala c'era incastrata una credenza fatta a misura . Il quarto figlio è nato in una casa

  • Carmen
    3 anni fa

    Nuova.

  • Carmen
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Oggi esistono molte soluzioni letto salvaspazio per i bambini , con cassetti, ante, scrivanie estraibili sotto il letto, armadi a ponte e angolari, o pedane con sotto i letti estraibili e sopra armadi e scrivania. Anche i letti e i divani con il contenitore sotto.

    Anche io sono dubbiosa sulla possibilità di condividere con due cani il poco spazio, sia perché hanno bisogno anche loro dei loro spazi, sia perché una convivenza così "stretta" potrebbe generare problemi igienici , e non penso solo a peli e residui di varia natura, ma anche virus e batteri di cui non immaginiamo neanche l'esistenza.

  • mae1114
    3 anni fa

    Dopo la recente esperienza di lockdown, in 4 con due bambini, lo smart working e la DAD.... ho benedetto ogni metro quadro e ogni singola porta della mia nuova casa.

    Ci sono dei giorni in cui io lavoro in camera da letto facendo videochiamate zoom (dove ho posizionato una scrivania a parete che si apre), mio marito lavora in studio dove abbiamo l'archivio, la scrivania con computer fisso e stampante e tutti i materiali/attrezzi del suo lavoro, un figlio segue le videolezioni nella camera dei bambini alla scrivania della cameretta, l'altro figlio segue videolezioni in cucina (se non è troppo vicino all'ora dei pasti), altrimenti in sala (che tanto ormai non facciamo più cene fra amici e quindi il tavolone è carico di libri/materiali dei figlioli....

    I 2 bagni rimangono liberi, ma essendo un pò defilati risultano molto utili quando ho necessità di parlare in privato con il marito o di fare telefonate che non voglio sentano i figli (e non posso più farle dal lavoro o mentre sono a scuola...).

    Lo sgabuzzino invece è risultato utile per le scorte: fra isolamenti preventivi e successiva quarantena per positività ai miei vicini è successo di rimanere chiusi in casa 41 giorni....


    In tempi normali comunque grazie a strategica posizione a 2 minuti a piedi dalla metropolitana: con 20-25 minuti di metro potrei toccare il portone del Duomo, in 15 minuti a piedi arrivo in zona semicentrale (da cui riesco a vedere le guglie del Duomo) e quando mi stufo del Duomo... con 10 minuti di macchina arrivo ad almeno 3 parchi verdi di medio-grandi dimensioni.

    Andrea Filassedi ha ringraziato mae1114
  • PRO
    OFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS
    3 anni fa

    Gentile Andrea sarebbe carino da parte sua, dopo averci posto il quesito, darci qualche indicazione sulle domande che le abbiamo posto per poterle essere maggiormente d'aiuto, oppure non abbiamo capito la domanda? forse non è una domanda e ha già la risposta da mostrarci?

    Andrea Filassedi ha ringraziato OFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS
  • vale ria
    3 anni fa

    Premetto che Milano fa un pò caso a se (servizi ovunque e mezzi pubblici presenti), ma personalmente mi fa ribrezzo pensare di vivere in periferia o nell'hinterland: architettura dozzinale, paesini dormitorio senza servizi (dove comprare anche un'aspirina può essere un problema), il solo pensiero di dover prendere la macchina tutti i giorni e stiparmi nel traffico.... brrr! E soprattutto il fatto di godersi la casa solo la sera a cena!


    Abito in pieno centro in una città di medie dimensioni, dove si impiega al massimo mezz'ora per attraversarla da parte a parte, però per 3 anni ho vissuto in pieno centro a Firenze che è una città grossina (senza macchina ma con la bicicletta) e stavo benissimo. C'è da dire che ho sempre vissuto in case grandi, quindi non ho mai rinunciato ai miei spazi.


    Invece ho vissuto malissimo i 3 mesi trascorsi in un paesino distante 20minuti di macchina dalla città per via dei lavori in casa (praticamente l'abbiamo rifatta nuova).


    Inoltre se si è obbligati a prendere la macchina tutti i giorni il costo della benzina diventa una spesa enorme che pesa sul bilancio familiare, tanto vale spendere di più ed evitare di prendere la macchina.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Piccola chiosa sulla differenza fra il progettista e il fruitore nello sviluppare un ragionamento.

    La differenza è semplice ma quasi mai considerata: la gestione del rischio.

    Fatto salvo che la finalità di un progetto è l'aNticipazione di un evento futuro, l'accettazione del rischio di un cambiamento (anche quando si tratta di un semplice tappeto) è posto nel progetto di cambiamento nelle valutazioni quantitative e qualitative di indeterminazione, cioè su come e quanto il cambiamento influisca e influirà nell'insieme, non solo nell'immediato, ma anche nel medio e lungo periodo. Quindi c'è differenza fra un domicilio temporaneo e una residenza stanziale. Porto una esperienza . Due ragazzi hanno condiviso uno spazio, la loro camera, di 7 mq per oltre 15 anni. il risultato il minore è stato sorpreso a compiere atti di bullismo, il maggiore ha impiegato 8 anni per terminare la triennale. Cosa vglio dire, una casa sottodimensionata, o una casa in regime di lockdown deve essere pensata come oggetto d'uso specifico e " salvaspazio" non deve essere concepito come semplice "concentrazione d'uso", dove impera la "trasformabilità " ma come sintesi, come semplice protesi per integrare o precisare criteri organizzativi evoluti la fruibilità secondo l'ordine del tempo di ciascun individuo attore. Non siamo in regime di guerra, dove gran parte degli spazi dell'abitare sono occupati da ragioni fuori dall'orbita dell'individuo, al contrario , l'individuo è chiamato capillarmente a mettere a disposizione di altri il proprio ordine del tempo, il"non usare uno spazio" , cioè fuori dalle logiche di possesso.

  • PRO
    Casadivale
    3 anni fa

    @RAIMONDO MASU TEAM Lei esprime dei concetti validi, ma con una terminologia che non è alla portata di tutti. Ha fatto bene a fare un esempio. Spesso risulta essere contorto per chi la legge.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    3 anni fa

    Casadivale, grazie, è un mio cruccio, ma sto cercando di migliorare. Comunque il quesito posto è molto interessante...e non è argomanto immediato da trattare

  • Hermann
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Anche io, come Officine Vittorio Colombo, faccio appello ad Andrea, finora assente, affinché ci dia maggiori informazioni e indicazioni, altrimenti il discorso si limita a un confronto tra pareri diversi. Un confronto per me ed altri sempre molto interessante ma che non risolve il suo dilemma. Inoltre trovo frustrante l'assenza dell'interlocutore, la mancanza di un riscontro, sembra di parlare a un muro.

    Le pareti dell'appartamentino si prestano ad essere sfruttate in altezza con mobili sopraelevati, soppalchi leggeri ecc.? Una planimetria ce l'ha, visto che ha appena rogitato, può pubblicarla? Grazie.

  • X Y
    3 anni fa

    diciamo che forse tutto dipende da cosa si intende per "in centro": ci sono città che sono solo il loro centro e città più grandi che hanno zone semicentrali di maggiore o minore pregio. Per esempio Parioli a Roma non è centro, eppure... l'esempio del bosco verticale a Milano è forse fuorviante perché ormai temo che 50mq lì costino quasi quanto il centro, in ogni caso Milano offre molti quartieri pienamente urbani, ricchi di vita, di locali che vale la pena visitare, gallerie d'arte ecc che non possono essere definiti centro, ma che sicuramente non possono essere chiamati periferia. Quanto all'architettura dozzinale, Milano è stata pesantemente bombardata e questo ha implicato un'architettura molto mista anche in zone centrali. Ovviamente peggiora allontanandosi dal centro. Ma chi ha posto il quesito probabilmente non era interessato ai nostri input:)

  • Hermann
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Vero, è tutto relativo. Ogni luogo della città ha i suoi pro e contro. Anche in una cittadina media, nel centro costa tutto di più, non solo gli appartamenti. Se non si ha il box auto è difficile posteggiarla sotto casa, si sopporta la movida che oramai non ha più stagioni, perché abbondano i locali pubblici, mentre i negozi essenziali (panifici, alimentari, frutta e verdura) sono rarissimi e hanno prezzi da gioielleria. Ci si salva con i mercati rionali... Io ho scelto di spostarmi da Torino centro (dove abitavamo in due in 42 m2 calpestabili) ad una cittadina dotata di servizi, ho un appartamento di 170 mq che in città mi sarebbe costato un mutuo ergastolano, sono circondato dal verde e dalle montagne, e con 25 minuti di treno arrivo nel cuore di Torino comodamente seduto leggendomi un libro o il giornale ;)

  • PRO
    OFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    infatti scrivevo....forse non è una domanda e ha già la risposta da mostrarci?


    Andrea Filassedi ha ringraziato OFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS
  • Cuiprodest?
    3 anni fa

    Roberta S. ha proprio ragione, nei suoi commenti Andrea Filassedi cita sempre lo stesso sito, chissà come mai!

    Quindi ho deciso di cancellare tutti i miei commenti :)

  • Hermann
    3 anni fa

    Va be', che tristezza, ma consoliamoci pensando che i nostri suggerimenti posso essere utili ad altri utenti che, col motore di ricerca, cercano risposte allo stesso dilemma. ;) Nulla va mai perso o sprecato.

  • PRO
    Roberta Tognoni
    3 anni fa

    Che peccato! Ero già impegnata ad immaginare mobili che potessero diventare un rifugio per cani e bambini :-)


  • PRO
    Roberta Tognoni
    3 anni fa

    Raimondo, sono sempre i soliti due rampolli: il bullo e lo scansafatiche!?

    Sei proprio sicuro che sia tutta colpa della camera che hanno condiviso?

    Per quanto consapevole che l'ambiente in cui viviamo ha una profonda influenza su di noi, incolparlo di tutti i nostri guai mi sembra un tantino eccessivo.

  • Hermann
    3 anni fa

    Aspettiamo la linea firmata Roberta Tognoni® ;)

  • PRO
    Roberta Tognoni
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Non sarà così semplice, ma ci sto provando :-)

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Certo Roberta non è tutto imputabile allo spazio, , tuttavia la letturatura è piena di esempi a partire da Cenerentola...per usare il fantastico dell'immaginario collettivo... quanti clienti ho conosciuto che aspettano il principe azzurro!!! forse dovremmo oltre a progettare bene il nostro spazio quotidiano, progettare bene le nostre letture...In questo caso pur nell'assenza del proponente, rilevo con soddisfazione che la domanda è riuscita a creare un dibattito che coinvolge molti ambiti dell'Abitare.... e ciò è interessante, molto, più dei salvaspazio

  • vale ria
    3 anni fa

    Uff a me piace quando da un dilemma partono tutti i dbattiti :) anche se chi ha aperto il post non è interessato haahahahah!

  • User
    3 anni fa

    Architetto Masu, l’esempio che ha portato è assolutamente personale. È vero che spazi sottodimensionati generano difficoltà in famiglia (tanto per semplificare un concetto ovvio), ma in moltissimi casi i genitori non hanno possibilità di acquistare ampie metrature e dare ai propri figli una camera a testa.

    Non è assolutamente detto che condividere una sola camera possa generare loro problemi futuri e porla in questi termini crocifigge i normali lavoratori che più di questo non possono permettersi.


    Imputare la colpa alla camera per il disagio di alcuni ragazzi potrebbe valere in certi specifici casi, non è la norma e vista la società e le nostre attuali finanze, è una teoria anche molto impopolare.


    mi concentrerei piuttosto sulla mania di far vivere tutta la famiglia h24 in una enorme cucina. Si da grande enfasi allo spazio dedicato ai pasti, ma poi non c’è posto per lo spazio dedicato al relax, al coltivare i propri interessi, ad ascoltare musica, a leggere, ad invitare ospiti.

    Tutti i membri della famiglia sono costretti ad assecondare gli interessi culinari di uno solo e quando ci sono ragazzi, soprattutto adolescenti, queste scelte li fanno sentire ospiti in casa propria. Altro che camera condivisa...

  • vale ria
    3 anni fa

    @User ahahahha ti riferisci agli openspace soggiorno-cucina? Se si sono completamente daccordo con te! Se invece ho travisato sono curiosa dei dettagli....

  • PRO
    Roberta Tognoni
    3 anni fa

    Le nuove generazioni di fanciulle, suppongo si riconoscano più in Pocaontas e Mulan, che non sono certo tipi che restano inermi in attesa del principe azzurro.

    Traducendo in progetto, diciamo che clienti che attendono il principe azzurro li trova solo Andrea Castrignano e temo solo nel programma tv.

  • Hermann
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Visto che il proprietario di casa è assente disinteressato agli esiti della sua discussione, dibattiamo pure :D

    Nina, vero, ma noto che anche nelle case in cui ogni membro della famiglia ha una propria camera alla fine son sempre tutti in cucina, soprattutto se è grande e ha un tavolo, e magari un divanetto e un televisore ;) Il retaggio che ci portiamo dietro (e dentro) è più forte delle nuove abitudini. Non solo qui in Italia, eh, anche in Francia e in Germania, dove ho parenti e amici, son sempre tutti in cucina, nonostante siano case con infinità di stanze.

  • PRO
    OFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Nina tu hai perfettamente ragione su quanto esponi e proprio per questo dovrebbe essere utile appoggiarsi ad un professionista capace di dare risposte laddove noi non le vediamo, o laddove i ns. desiderata vanno ridimensionati.

    Quante volte abbiamo visto camere matrimoniali enormi che potrebbero essere destinate invece alla camera dei figli dando a loro maggior spazio di movimento e anche maggior privacy.

    Ho già fatto l'esempio della camera delle mie ragazze, se ricordi.

    Io non vedevo che spostare un armadio in un corridoio mi consentiva di dedicare ad ognuna di loro uno spazio privato proprio.

    E' servito qualcuno che guardasse il mio spazio abitativo dal di fuori, al di là del mio conosciuto.

    I professionisti hanno proprio la capacità di guardare dal di fuori, sono l'elemento fuori campo e anticipano le azioni future quando progettano.

    Peccato che oggi ci si rivolga al faidame senza nemmeno preparare un piano, un piccolo approccio progettuale.

    Poi ci si ritrova con spazi mal organizzati, mal distribuiti e con poca attenzione alle funzioni che in spazi meno dimensionati vanno a sovrapporsi.

    E questo non per mancanza di spazio, ma per mancanza di un progetto per quegli spazi.

  • PRO
    Casadivale
    3 anni fa

    A casa mia la cucina è utilizzata solo per cucinare e consumare i pasti (vietata in questo ambiente la televisione). Quando siamo in casa, essendo in 4, ci distribuiamo ognuno in una camera tranne i momenti in cui guardiamo un film insieme.

  • vale ria
    3 anni fa

    Da che mi ricordi da adolescente sono sempre stata in camera mia... per studiare, giocare, fare i compiti. In cucina, anzi, in TINELLO, giusto per i pasti e per guardare un film tutti insieme

  • Hermann
    3 anni fa

    Da adolescenti sì, si cercano i propri spazi. Camera off limits ;)

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    la sintesi alle volte comprime i concetti. Non voglio sostenere che condividere uno spazio porti a catastrofi, o che lo spazio piccolo in se sia negativo...ma sono dati statistici ...l'ambiente condiziona e modella la personalità...

    quindi perche non considerare la cosa come un dato di realta e dunque usare l'esperienza altrui come possibili correzioni di rotta per i propri comportamenti. Nina la mia esperienza è fatta di casi personali e come diceva Magistretti la professione dell'architetto è fatta di errori, e aggiungo, ogni errore porta a correzioni di rotta non a perfezione. Quindi l mio ragionamento va letto non come una condanna o una colpelizzazione, un memento mori, ma semplicemente un dato di esperienza. Ho ri-citato un caso, ma potrei fare altri casi, come adolescenti che dormono ancora nel lettino dell'asilo, o l'armadio della famiglia nella camera della figlia prossima alla maggiore età.... questi per me sono situazioni che hanno una ricaduta sulla formazione non solo dei giovani ma di tutti i componenti il nucleo familiare. Nella fattispecie non mi preoccupano i 50 mq, ma il pensare che i salvaspazio possano essere una soluzione al poco spazio.... ma questo è la mia ipotesi di progetto, la prima strada da indagare , il primo indizio per impostare una rotta. Non penso che la via più coerente sia quella causa-effetto, ma che in un ambiente dell'Abitare ogni enunciato, comportamento, scelta, oggetto abbia una ricaduta su tutto cio che in quell'ambiente insiste e fonda la sua esistenza.

  • User
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    @OFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS mi vedi assolutamente d’accordo con te!

    È sempre più spesso il fai da te che porta a errori distribitivi, passatemi il termine, tenendo una matrimoniale inutilmente grande e una doppi-letti misera o, peggio, arredata con i mobili che avanzano in casa “altrimenti dove lo metto”. Tanto per citare altri esempi comuni.

    Un professionista sarebbe in grado di arginare la fantasia mastercheffiana della madre e ridimensionare megaisole operative a favore di una zona giorno più vivibile per tutti, o di stabilire, come dice @RAIMONDO MASU TEAM se un mobile salva spazio sia effettivamente una soluzione reale o no.

    Non dico che non ci si riunisce in cucina, inutile riportare esempi scontati, dico piuttosto che con questa scusa spesso “i grandi” sottovalutano il bisogno di privacy che hanno “i piccoli”. Poi però si lamentano se sono irascibili o scontrosi. Costringere a fare la comune in casa non è per tutti i caratteri.

    ...io ad esempio finirei agli arresti prima di subito! :-D

    Architetto Masu, ha ragione, forse cercare di comprimere in poche righe un concetto così importante è pericoloso.

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