Installazione climatizzatore e bonus annessi
Luca
3 anni fa
Ultima modifica:3 anni fa
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Commenti (7)
pamela catrambona
3 anni faDiscussioni simili
bonus ristrutturazione 2018 e atto di notorietà
(1293) commentiInfatti. Se la sostituzione della caldaia, intesa come componente essenziale dell'impianto termico, dia diritto oppure no al bonus mobili, non lo stabilisce certo né la commercialista, né io né altri, ma solo l'AdE che è l'organo ufficiale in materia. L'agenzia si è espressa in merito nel ormai lontano 2016, con la corcolare n. 3 al punto 1.5. https://def.finanze.it/DocTribFrontend/getPrassiDetail.do?id=%7BBE25FA09-4445-4B1E-9962-8507FB6873A3%7D E quindi che la sostituzione della caldaia con una nuova a condensazione ed intesa come componente essenziale dell'impianto termico dia diritto al bonus mobili non ci piove. Ora il casino dove nasce? Nasce qualche anno fa, 2 se non vato errato, quando il governo prese un po' di lavori in ecobonus al 65% e li portò, sempre in ecobonus, al 50%. questo comportò, in prima battuta, che tutti, essendo le percentuali di detrazioni uguali tra ecobonus e ristrutturazioni, non compilasserò più le schede CPID nel portale ecobonus (che era l'unico portale ENEA che ci fosse). Facendo così però, lo stesso governo che aveva fatto la ca..ata, perdeva i dati sull'efficientamento energetico, tanto cari per cose tipo protocollo di Kyoto ecc. Così forzarono l'ENEA ad istituire un nuovo portale: quello per le ristrutturazioni in cui bisoganva e bisogna inserire tutto ciò che non può essere inserito nel portale ENEA ecobonus, anche cose che di fatto danno un risparmio energetico. Ma allora come si fa a capire in quale portale inserire cosa? Semplice: dipende dal tipo di ristrutturazione che si fa e cosa si sostituisce. Se la ristruttrazione è semplice, non si hanno particolari obblighi di legge sui componenti degli impianti da installare, viceversa se la ristrutturazione è più importante, la normativa distingue tra ristrutturazioni importanti di primo e di secondo livello, dettando verifiche termiche da fare e tabelle da rispettare. Facciamo l'esempio dei climatizzatori (non parlo di caldaie a condensazione perché ormai sono tutte a norma diciamo ecobonus). Ora, se compro un climatizzatore (PDC invertibile aria-aria) dal centro commerciale sotto casa, quelli da qualche centinaio di euro per intenderci, ecco che ho diritto al bonus 50 ristrutturazioni e posso solo inserirlo nel portale ENEA per le ristrutturazioni perché se tentassi di inserirlo nell'altro portale mi ritroverei con valori di COP ed EER non conformi e lo stesso portale non mi consentirebbe di chiudere la scheda. Mi bloccherebbe propio. Come accennavo prima, per le caldaie a condensazione il problema non sussiste perché ormai sono tutte, ma proprio tutte tutte a norma. E allora? In quale portale si inserisce la caldaia a condensazione per avere diritto al bonus mobili? Sembra indifferente, ma in realtà non è così. Se è vero come è vero che nel portale ristrutturazioni metto cose nuove, che mi consentono comunque di risparmiare, ma non esattamente a norma D.Lgs 192/05 (parlo di generatori ovviamente, va da se che per altre cose questo discorso non vale), allora perché dovrei mettere una caldaia a condensazione rispettosa del D. Lgs. 192 nel portale ristrutturazioni? Non c'è assolutamente nessun motivo, tanto più che la possibilità di accedere al 65% inserendo anche un dispositivo evoluto di controllo, oltre la caldaia e le valvole termostatiche c'è solo nel portale ecobonus. In ogni caso, per concludere, sia che si faccia accesso al bonus ristrutturazioni, sia se si faccia accesso all'ecobonus, il bonus mobili spetta: non mi risulta cioè che l'AdE abbia, successivamente al 2016, smentito se stessa. Ciò che conta è che la caldaia da sostituire sia a condensazione e sia anche un componente essenziale dell'impianto termico, un componente cioè senza del quale l'impianto non funziona. Oltre a questo, bisogna mettere anche le valvole termostatiche su ogni corpo scaldante e se si vuole il 65% anche il dispositivo evoluto.... mostra di piùSondaggio: Meglio climatizzatore o deumidificatore?
(7) commentiApprofitti? No: è un piacere per me dialogare con te. Climatizzare significa avere sotto controllo tutto. Poter decidere, le temperature, la percentuale di umidità desiderata ecc. avendo la possibilità di variarle tutte sia in positivo, sia in negativo. A volte (mi spiego meglio su cosa intendevo con la risposta di prima) è ritenuto da me superfluo poter variare la percentuale di umidità relativa, aumentandola. Opero prevalentemente nel materano, con un clima decisamente tendente al "caldo". Qui il problema che abbiamo di solito si manifesta in estate, con gli impianti radianti in raffrescamento. La condizione che abbiamo sempre, quindi, è quella di deumidificare. Non c'è mai qui la necessità di avere un'umidità maggiore, anche se si mette nel giusto conto il concetto di confort termoigrometrico. Per farti capire meglio, qui, macchine come le VMC le conosciamo, ma non abbiamo grossi problemi ad aprire le finestre anche nelle giornate più fredde. Per questo motivo, raramente le usiamo. Non so: è la stessa cosa ad esempio delle asciugatrici. Sappiamo che esistono, ma dato che i panni si asciugano in tempi accettabili sempre, raramente le compriamo. Uno dei cantieri che sto per ultimare, ha riscaldamento e raffrescamento a pavimento con sistemi di termoregolarizzazione anche a distanza, per ogni ambiente. Insomma tutto in perfetta regola, sia con i principi della climatizzazione, sia con quelli del confort termico oltre che delle NZEB. Tutto meno l'umidità: quella sarà affidata ad un deumidificatore (anche questo di tecnologia diciamo attuale e su cui si può intervenire a distanza) posizionato nel disimpegno della zona giorno, che attraverso le solite tubazioni che arriveranno in ogni ambiente, sarà in grado, soprattutto in estate, di abbassare alla giusta percentuale (anche a quella eventualmente desiderata) l'umidità relativa in ciascun ambiente. Solo abbassarla però, questo perché, qui non abbiamo mai la necessità di alzarla, anche quando si fanno ragionamenti seri sul confort termoigrometrico.... mostra di piùMettiamo il cappotto
(127) commentiA proposito delle verande ho sentito pareri contrastanti, probabilmente dovuti all'interpretazione dell'articolo 119 del Decreto Legge Rilancio. In effetti il comma 13-ter dell'articolo limita le asseverazioni dei tecnici incaricati e gli accertamenti eventuali da parte dello Sportello Unico dell'Edilizia esclusivamente alle parti comuni degli edifici interessati dagli interventi asseverati. In pratica, l'abuso edilizio commesso sulla proprietà privata non inficia il diritto del condominio intero a beneficiare del Superbonus. Qui però entrano in gioco le interpretazioni: la veranda è un abuso commesso su una proprietà privata? La superficie piana del balcone è proprietà privata del singolo condomino, ma la facciata che la veranda chiude no, è parte comune condominiale. Ergo, se il professionista assevera lo stato legittimo dell'edificio nonostante l'esistenza di verande abusive non sanate o non rimosse, si assume anche la responsabilità, nel caso di un controllo da parte dello SUE o della Agenzia delle Entrate, della eventuale decadenza dei benefici del Superbonus. Ovvero paga la sua assicurazione, se copre questa evenienza, o di tasca sua, ma non penso sia automatico, il condominio dovrà intentargli causa civile.... mostra di piùBonus condizionatori 2021 e il bisogno di un chiarimento
(13) commentiAbbiamo lo stesso problema nei primi giorni di freddo autunnali. Il riscaldamento centralizzato non viene acceso mai prima del 15 ottobre, nemmeno quando capitano quelle giornate davvero fredde e umide in cui verrebbe voglia di avere un caminetto, e fa piacere almeno lavarsi al mattino e cenare alla sera senza rabbrividire dal freddo.. Io risolvo con poco. In bagno va bé, il locale è piccolo, e basta la stufetta elettrica, la stessa che uso in camper. In pochi minuti il bagno è caldo. Per le stanze più grandi non basta. Ho ereditato da mia mamma, che era freddolosa, un termosifone portatile ad olio e sono contento di averlo conservato. La resistenza porta l'olio alla temperatura impostata dal termostato, e l'olio caldo la mantiene a lungo, quindi salvo il picco di consumo elettrico iniziale per la messa a regime dopo consuma pochissimo. I termosifoni ad olio, poi, costano davvero poco, sono sicuri, non emanano cattivi odori come le stufette elettriche, sono facili da pulire, si spostano da una stanza all'altra, quindi se ceno senza battere i denti grazie al termosifone bello caldo e poi mi sposto in soggiorno o in camera, posso portarlo con me spezzando il freddo umido autunnale anche nelle altre stanze.... mostra di piùArchitetto Michele Abbate
3 anni faD&O
3 anni faArchitetto Michele Abbate
3 anni faD&O
3 anni faArchitetto Michele Abbate
3 anni fa
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Architetto Michele Abbate