studiare architettura
Sofia Munaretto
4 anni fa
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Commenti (12)
Sofia Munaretto
4 anni faDiscussioni simili
appartamento prima e dopo
(24) commentiGentile collega Canzano..Rispetto ma non condivido..infatti la penso esattamente al contrario e non lo dico per principio personale, ma perché credo che se fosse come dice, basterebbe usare le candele ed i lumi a petrolio...e non avrebbe senso di che aziende come Zumtobel e simili, da anni si preoccupano di studiare la luce che riproducono attraverso corpi illuminanti in ogni ambiente della vita giornaliera. Naturalmente è un mio personale parere e pensiero, oltre che di tanti rispettati signori per citarne uno “Alberto Campo Baeza”. Fonte infobuild: (L’uso della luce può esaltare e sottolineare le qualità estetiche dello spazio architettonico e rende possibile un dialogo espressivo fra il costruito e l’ambiente circostante. Ma la luce non è solo funzionale, è materiale da costruzione. Fare luce non vuole più dire svelare il mondo; all’opposto vuole dire oggi aggiungere alla realtà una nuova valenza qualitativa, più forte, più avvolgente. In un settore, dunque, in così grande espansione e in continua evoluzione tecnica e tecnologica, questo “tema tecnico” vuole essere uno strumento di diffusione e promozione della cultura della luce, sia per il mondo dell’installazione che per quello della progettazione. L’architettura esiste perché c’è la luce. Per vederla, viverla, goderne. Il rapporto tra luce e architettura non è quindi riconducibile soltanto a un buon orientamento del fabbricato e a un adeguato dimensionamento e disposizione delle finestre, ma è un problema molto complesso. L’interazione tra luce e architettura può assumere una chiave di lettura diversa, più emozionale, forse ma altrettanto importante: appropriazione della natura, raggiungimento del cielo, e così via. La luce viene utilizzata anche come forma d’espressione d’arte. Ha una valenza, un potere fisico ed un valore architettonico. La luce ha sollecitato considerazioni metafisiche, filosofiche e scientifiche ed è quindi espressione della diversità tra culture e periodi storici. “L’architettura senza luce non è architettura” recita Alberto Campo Baeza che ha fatto nei suoi lavori una costante ricerca della luce nella qualificazione dello spazio. Essa è materia e materiale dell’architetto: dalla luce solare che riveste un edificio, che modifica la percezione dello stesso e che viene catturata e propagata negli ambienti interni, all’uso di quella artificiale. Diventa l’elemento centrale della costruzione e della creazione dello spazio. Ogni fotografo deve capire le sue direzioni ed i versi in cui essa viaggia per modellare lo scatto perfetto. Ogni Designer deve tener conto dell’effetto che essa crea sulle forme delle proprie creazioni. La luce può determinare il successo o il fallimento di qualsiasi creazione: esplora dove arte, architettura, design e fotografia incontrano la luce.... mostra di piùPuò la passione trasformarsi in lavoro?!?
(11) commentile parole dette da chi mi ha preceduto sono tutte vere ed è anche bene che chi si appresta a fare tale professione le abbia ben chiare in mente, senza velleità di sorta che creano solo pseudo professionisti capaci soprattutto di inflazionare e snaturare un mercato già fortemente mortificato da improvvisazioni e "fantasisti del design". Tuttavia mi sento di incoraggiare Sara Pecchio, a seguire, se possibile, i suoi sogni con tenacia e ostinazione, se sa di essere veramente appassionata e dotata per questa professione. Se totalmente digiuna dal settore dell'interior design, dovresti fare un corso di laurea triennale di tre anni, con almeno 300 h annue, in alternativa, come ha detto alotta ing. Stefano, trovare uno studio serio nel quale ti venga insegnato di tutto, dal disegno su cad, fino al cantiere, passando dai contatti con i vari artigiani, contemporaneamente, poi, fare separatamente dei corsi più disparati, da quelli di grafica 3d, alla fotografia, passando da corsi specialistici su temi tecnici ben precisi, come illuminotecnica, impiantistica ecc ecc.. condito poi da tanto impegno e abnegazione, al di la del guadagno facile ( che facile non è mai). Non demordere Sara, trova la tua strada, ma preparati a fare un bel po' di sacrifici, come merita una grande passione!... mostra di piùVilla partendo da zero
(57) commentiAscoltami cara, voglio esser franco, la maggior parte degli architetti qui hanno cercato di darti dei consigli, ma proprio perché architetti (quindi interessati ad un eventuale lavoro) devono per forza esser diplomatici, io che qui non sono un ”pro” ne sono architetto, ma un semplice utente appassionato di design,posso permettermi di esser più sincero. Nella vita,il mio lavoro, ho un’impresa edile,di case ville, appartamenti ne ho ristrutturate e costruite varie... ebbene, una casa singola brutta come il tuo progetto per fortuna non mi è mai capitata! :-) Non è questione di darti degli spunti, occorrerebbe riprogettarla da zero per sortirne qualcosa di decoroso. qualche architetto ha cercato di fartelo capire dicendoti “sembra una ristrutturazione” o “probabilmente ti sei spiegata male col geom sui tuoi desideri” e mostrandoti foto di progetti belli ed equilibrati, ma tu perseveri a rispondere con i tuoi mobili da tenere, i tuoi mobili puoi tenerli, ma sarebbe il caso di metterli dentro ad una bella villa costruita e progettata con criterio, non in una casa brutta,fatta ad elle (proprio non capisco il motivo) con una disposizione dei locali interni dove entri in camera ed hai di fronte il fianco di un armadio! Non credi? Mia suocera (che considero una delle persone peggiori e più ignoranti al mondo) se le dessi carta e penna e le chiedessi di progettare una casa, la disegnerebbe meglio! :-) capisci il problema???... mostra di piùprofessione interior designer
(80) commentiNo Hermann, diciamo che ormai quasi tutti sono stati "soddisfatti". Tutti meno uno: è il pù furbo. Lui vorrebe fare "affari", vede solo cose problematiche tipo terreni in frana, con vincolo idrogeologico di inedificabilità, fabbricati con una certa destinazione d'uso da adibire ad altra destinazione d'uso decisamente più remunerativa. Insomma cerca di guadagnarci su. L'ultima volta avaeva trattato l'acquisto di un fabbricato abbastanza grande che però, sulla carta, non poteva avere la destinazione d'uso che lui voleva dagli. Così dato che sono uno dei redattori del piano urbanistico del mio paese, mi contatta chiedendomi se mi fosse arrivato un quesito dal comune in merito al cambio di destinazione d'uso cosa avrei risposto e cosa, secondo me, avrebbe risposto l'Ufficio Urbanistico regionale. Gli rispondo che l'operazione era, secondo me, possibile e quindi lui, non so come, vincola l'acquisto del fabbricato all'avvenuto cambio di destinazione urbanistica. Mi fa perdere mesi interi a convincere il responsabile dell'ufficio tecnico comunale che proprio non ne voleva sapere. Poi finalmente lo convinco a richiedere un parere alla Regione. Un botto di altro tempo a convincere il funzionario regionale. Poi arriva il parere favorevole, la modifica al piano con relativa conferenza di pianificazione con i responsabili degli enti interessati. Insomma una "fatica della Madonna" e quando finalmente era tutto a posto sai com'è finita? Non ha comprato, perché pretendeva di pagare il fabbricato al prezzo relativo alla vecchia destinazione d'uso :( Così un giorno lo trovo e gli dico (testuali parole): "Ma sei scemo? Da oggi in poi, se ti dovesse servire un tecnico, fai finta che non esisto per favore". E lui con una faccia da angioletto mi fa: "Michele scusa, ma io tutti quei soldi non li ho: non è che per caso vuoi investire tu con me qualche centinaia di mila euro? Tanto il ritorno è assicurato" Ovviamente sapeva che non li ho ...... Oltre al danno, la beffa :)... mostra di piùHermann
4 anni faRAIMONDO MASU TEAM
4 anni faUltima modifica: 4 anni faSofia Munaretto
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Caterina Martini