Houzz Logo Print
mbscrc

Cercasi un'idea vincente!

Marchome
4 anni fa

Buongiorno a tutti,


vi scrivo perché mi sono arenato su un progetto di piano casa già depositato (da integrare con alcune modifiche richieste).

Il punto è che tutto il progetto ha preso una piega molto tradizionalista, sia dal punto di vista della soluzione strutturale, sia sotto il punto di vista architettonico (da non pro dico "estetico"): rompi il marciapiedi davanti casa, tira su 4 pilastri, fai la struttura in cemento, niente cose a sbalzo, accontentati e fai una finestra quadrata. Siccome davanti casa c'è un passaggio di circa 1,3mt (tipo corridoio esterno), tutti mi dicono di abbatterlo per andare a fare poi la fondazione in aderenza alla casa.

Il preventivo (a spanne) è presto fatto: 60mila euro per ampliare di 24mq una casa di 85mq che ne vale 160mila.

Ma l'aspetto economico non è il solo ostacolo: possibile che per ampliare una villetta come la mia non si possa fare di meglio sfruttando il massimo delle soluzioni anche più ecosostenibili che esistono oggi?


La dico semplice per sapere se questa cosa che ho in testa è una fantasia (eufemismo) o qualcosa di davvero realizzabile se supportati adeguatamente: io immagino questi 24mq (6x4) come un modulo abitativo in legno, con tetto verde, che viene semplicemente affiancato alla casa attuale, sovrapponendosi al corridoio di cui sopra (uno scalino rispetto al piano casa non sarebbe la fine del mondo). Mentre tutto il modulo appoggerebbe su una pedana in cemento che si andrebbe ad affiancare alla casa.

Senza rompere nulla della casa attuale, senza andare a fare pilastri come se di dovesse tirare su un palazzo, senza colare altro cemento.

Tutti i raccordi con la casa attuale (tipo buttare giù il muro perimetrale di casa, l'integrazione con l'impianto elettrico, rifiniture varie, progetti alla mano posso anche farlo in economia).


Possibile che mettere un modulo di legno su una pedana, di queste dimensioni, possa far lievitare il tutto a 60mila euro? (parliamo di zona Roma)


Vi allego le foto del progetto e quella del fronte casa dove pensavo di appoggiare in aderenza il modulo abitativo... così magari vi è più chiaro.... praticamente il modulo coprirebbe tutta la parete in mattoncini..

e vi ringrazio anche dei commenti sprezzanti verso un non pro che ragiona come se le case fossero di Lego... mi metteranno l'anima in pace! :-)


Chi invece vede in questa cosa un barlume di lucidità e volesse cimentarsi in questa cosa più seriamente mi contatti anche in pvt.






Commenti (48)

  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Marchome, nell'attesa che arrivi il PRO con l'idea vincente, io le manifesto la mia solidarietà, condivido la sua filosofia, il desiderio di guardare ai problemi e progettare soluzioni da punti di vista alternativi, qualora quelli tradizionali, benché collaudati e più "comodi", non siano soddisfacenti.

    Marchome ha ringraziato Hermann
  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    Caro Hermann, purtroppo la superficialità e la "comodità" con la quale mi sono dovuto confrontare sono alla base della mia sostanziale rinuncia al progetto. Perché spendere una cifra enorme rispetto al valore della casa e ritrovarsi un progetto scarabocchiato in 3 ore di lavoro (per lo più con miei suggerimenti perché sennò sarebbe stato pure peggio) francamente no, non è proprio nelle mie intenzioni. Vedo cose fatte all'estero, basta scrivere "house extention" su houzz, e ti vengono i lacrimoni agli occhi...

  • Discussioni simili

    Tavolo da pranzo cercasi!

    Q

    (69) commenti
    Sarebbe meglio meno addossato, magari puoi tenerlo più verso il muro a mattoncini (tanto anche come l'hai messo adesso non ci sta il capotavola e attira ancora di più l'attenzione essendoci dello spazio che non può essere utilizzato) portandolo più verso la porta e spostare un pò il divano se lo spazio verso il televisore lo consente. Poi lo metti in posizione più comoda quando hai ospiti. In effetti è un pò grandino per il tuo spazio.
    ... mostra di più

    Cercasi coppia di sanitari, appoggio a terra, belli

    Q

    (43) commenti
    i lavabi sono un made in china di Leroy Merlin, sventuratamente quando il budget finisce finisce! anche il mobile è low cost ma il mio falegname sa far sembrare meravigliose anche cose fatte con due lire... specchi e luci ancora da definire, anzi si accettano consigli per le luci! ho due attacchi a muro centrati sui lavabi, che ci metto? io adorerei dei coni tipo stilnovo ma il budget appunto langue, e una luce la devi pur mettere, non foss'altro in attesa di tempi migliori.... (la placchetta elettrica??? un pugno in un occhio mannaggia....ci metterò un quadro sopra)
    ... mostra di più

    Sedie per soggiorno cercasi disperatamente...

    Q

    (34) commenti
    @valentina sarebbe la soluzione ideale per avere un colore che stacchi dal grigio del pavimento e che quindi non sia il solito bianco, grigio o nero che oltretutto non mi piacerebbero nel mio soggiorno. Quella di Peressini ci piaceva tanto in ottanio ma la fanno solo in ecopelle in quella colorazione.
    ... mostra di più

    Cercasi spunti per il salotto

    Q

    (12) commenti
    Personalmente la parete attrezzata la metterei sulla parete in continuità con la cucina e il divano nella nicchia sulla parete opposta. In questo modo avrai più spazio contenitivo non avento la porta dell'antibagno che interrompe. La porta dell'antibagno, se possibile, sostituiscila con un filomuro dipingendola o tappezzandola uguale alla parete. Dovresti sostituire il calorifero con un modello minimal (esistono anche a specchio o comunque molto piatti) e la scrivania posizionarla in continuità tra il mobile cucina e la parete attrezzata. (magari un modello a scomparsa) Considerando che la cucina la dovrai sostituire ti consiglio elementi in continuità di stile Lo specchio che vorresti utilizzare lo metterei su tutta la parete dove appoggia la cucina e la parete attrezzata nella parte alta, in questo modo sembrerà anche più grande la stanza perchè si specchierà il soffitto dando l'idea di una stanza più grande. anche il paraschizzi potrebbe essere a specchio
    ... mostra di più
  • Hermann
    4 anni fa

    Non per curiosità ma vero interesse, a quale uso intende destinare la stanza che sarà ottenuta con l'estensione?

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa

    ... perchè ha escluso la prefabbricazione in legno?...dove si trova? Il mio prossimo progetto è proprio un ampliamento più o meno delle stesse dimensioni, ma penso di spendere anche meno...

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    scusi non avevo letto tutto, mi ha portato fuori strada il disegno... Nel suo caso la prefabbricazioe potrebbe aiutare, costi certi per certe prestazioni, ma bisogna capire bene la strada che si vuole seguire... zona di roma dove?

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa

    il progetto ingloba l'albero di fico?


  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    @Hermann queste sono costruzioni realizzate per le vacanze estive, pertanto hanno un grande living/cucina ma non una struttura razionale per viverci tutto l'anno. La stanza diventerebbe una sorta di area di ingresso con divano e tv in modo da liberare il retro dove ci sono invece un living più "da battaglia". Serve in sostanza un nuovo ambiente al piano terra che dia sfogo a 2 adulti e due bambini , ridisegnando alcune funzioni tipo quella del bagno che è (argh!) a contatto con la cucina e questa messa meglio in connessione con la zona pranzo. Ma mentre gli aggiustamenti interni sono cose davvero di poco conto che si possono fare in economia, è su tutto il resto concettuale che mi aspetto l'apporto del PRO.

  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    @RAIMONDO MASU TEAM la zona è litorale di Roma a 500mt dal mare (ma orientato a NNE, quindi non fronte mare). La strada è quella del minor impatto possibile in termini di fondazioni, cemento e demolizioni, quando invece quella che mi hanno proposto è esattamente inversa: demolisci, fondazioni, cola cemento. Magari hanno ragione loro, ma voglio essere certo che tutte le strade alternative sensate siano state battute...perché forse a queste condizioni non mi interessa (anche per i costi sproporzionati).

    l'immagine non è attuale, il fico a ridosso della casa (argh!!) è stato il primo abbattimento! :-) mentre l'albicocco in primo piano me lo tengo stretto.

  • Hermann
    4 anni fa

    Marchome, quindi, vetrata a parte (anche se a me piacerebbe, in una casa per le vacanze) una struttura/situazione come questa potrebbe essere la via giusta?

    881f4d73a0f22c0038aeedc5f65f7530.jpg (immagine JPEG, 800 × 600 pixel) · Maggiori informazioni


  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    @Hermann... meravigliosa... ESATTAMENTE QUESTA!... le assicuro che è proprio difficile convincere l'edilizia tradizionale a fare questo genere di cose... o almeno sentirsele proporre!

  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    Questo è quello che avevo disegnato (da profano) e che ho portato al PRO... giudichi lei il risultato dal progetto che ho allegato nel post....


  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Se non costasse troppo, io la rivestirei con cedro arso con la tecnica giapponese del Shou Sugi Ban, che ha caratteristiche di durata e resistenza naturali eccellenti.

    1afefbaf5a5437353a7761cae14aeb67.jpg (immagine JPEG, 639 × 355 pixel) · Maggiori informazioni


  • Hermann
    4 anni fa

    Intanto le posto altre prospettive del progetto estensione in legno che ha apprezzato prima


    House-Extension-by-Aichberger-Architektur-Studio.jpg (immagine JPEG, 800 × 533 p · Maggiori informazioni


  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    se vede il mio ideabook ne ho a bizzeffe! :-))))) Grazie!!!

    Concordo sulla scelta cedro arso, ci starebbe bene.. ma dove lo trovo uno che me la fa? (non da queste parti)

    Sono un fan della trasmissione Grand Design (visibile su Channel4 o Netflix) e lì si vedono cose che in Italia francamente non vedo mai... sia per tecnica costruttiva (molto semplice e quasi sempre priva di cemento armato) sia (ahinoi) per concetti sulla sicurezza che a prima vista mi sembrano molto più blandi. Gliela consiglio se non la conosce già.

  • Hermann
    4 anni fa

    Grazie! Intanto vado a dare una occhiata al suo ideabook ^_^

  • Hermann
    4 anni fa

    Trattano il legno con la tecnica giapponese (non sicuramente quella tradizionale), se sarà il caso, li contatti per sapere se hanno rivenditori nella provincia di Roma.

    https://www.bozzalegnami.it/news/shou-sugi-ban.htm

    Bozza SRL

    Sede: Via Regia, 70 35100 Busa di Vigonza (PD)

    Filiale: Viale dell’Industria, 506 45030 Villamarzana (RO)

    info@bozzalegnami.it
    Tel: 049 629 699
    Cel: 340 91 12 703

    Marchome ha ringraziato Hermann
  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Pensavo... più che a una impresa edile, provi a rivolgersi a ditte specializzate in serre bioclimatiche. In fin dei conti questa estensione della casa che deve mettere in connessione esterno e interno, e dialogare con entrambi, non deve essere necessariamente in muratura. Le superfici in vetro vanno realizzate con quello di tipo basso emissivo. Serra bioclimatica che naturalmente sarà coperta. Dal punto di vista catastale e fiscale, oltretutto l'aumento di superficie coperta e della volumetria è considerato un volume tecnico, che va a migliorare l'efficienza energetica della casa, quindi non analogo a quello di una estensione in muratura.

    Marchome ha ringraziato Hermann
  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    L'ho già fatta sul fronte ESE della casa, l'unico sul quale me lo potevano passare. Su questo frontale che è tutto NNE non passerebbe mai, inoltre rimane un locale non abitabile e le immagini che usano questi rivenditori a mio avviso sarebbero passibili di denuncia per pubblicità ingannevole... però siamo in Italia e tutto è possibile. :-)

    Preferisco una soluzione stabile e definitiva.

  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Ho capito. Non le rimane che sentire un nuovo professionista. Orienti la ricerca nel settore della bioedilizia. Io ho trovato il mio architetto consultando gli elenchi dei professionisti qualificati dall'Ente altoatesino Agenzia CasaClima (CasaClima è il metodo adottato dalla Provincia di Bolzano per l'attribuzione della certificazione energetica degli edifici, considerato il più severo in Europa). Per estensione, sul territorio italiano è su base volontaria, ma i professionisti, ingegneri, architetti e geometri che si qualificano dopo aver frequentato i loro corsi acquisiscono competenze e quel punto di vista green che lei, come me, sta cercando. https://www.agenziacasaclima.it/it/rete-casaclima/consulenti-casaclima-1371.html?&reg=LAZ&prov=RM

    Marchome ha ringraziato Hermann
  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    la prefabbricazione è sempre stato il mio pallino, dopo aver studiato i templi shintoisti a questa si è aggiunto un particolare principio di eternità che altro no è che la possibilità di accesso a ogni parte per sostituirlo senza dover smontare l'intero...detto questo , se ho inteso bene, il suo è un percorso che deve fare insieme a un progettista. Purtroppo il nostro sistema produttivo considera la tecnologia marcia a se che si è inventata una tradizione dopo averla dimenticata. SI è mai chiesto perche in altoadige ci sono le migliori aziende...forse anche a lei viene in mente il fatto che li ci sono foreste, e non che li la tradizione ha continuato a nutrire il sistema costruttivo mentre la tecnologia è solo un coefficiente moltiplicatore. Le consiglio di non saltare da una azienda a un'altra, ma di trovare un progettista appassionato....

    Peccato per il fico, io lo avrei lasciato all'interno...

    I tuoi preferiti Houzz · Maggiori informazioni


    Marchome ha ringraziato RAIMONDO MASU TEAM
  • PRO
    Paola Lovera - Interior Design
    4 anni fa

    Buongiorno,

    non ho letto tutti i commenti, dunque mi scuso se dico cose che sono già state dette, ma mi viene da dire che l'errore sta nel rivolgersi ad un'impresa tradizionale. A mio avviso dovrebbe cercare qualcuno che si occupa di bioedilizia e case prefabbricate. Nella mia zona c'è questa:

    www.galimberti.eu

    Marchome ha ringraziato Paola Lovera - Interior Design
  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    Grazie Paola ha ragione infatti proprio in questi giorni su houzz ho trovato una ditta come dice lei. Vi aggiorno.

  • PRO
    CAFElab Studio
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Concordo con @Architetto Michele Abbate,

    mi sono balzate aglio occhi le parole " tutti mi dicono di abbatterlo per andare a fare poi la fondazione in aderenza alla casa"

    lo sconsiglierei, una struttura in aderenza ad una già realizzata vuol dire andare incontro sicuramente a problemi di assestamento, cioè crepe

    E' ovvio che se il progetto è stato sviluppato da una impresa di costruzioni, questi abbiano scelto la soluzione più tradizionale, senza troppe complicazioni

    Purtroppo le imprese nostrane sono così,

    per far fare un tetto verde ho dovuto faticare sette camice, facendomi a mano la stratigrafia

    perchè i grossi produttori, quelli che ci bombardano di email, se chiedi assistenza per un tetto di 20mq non ti prendono neanche in considerazione

    Certo, il peso c'è, non so se hai gli spessori per fare un tetto verde con una struttura in lamellare, magari la struttura potrebbe essere in ferro

    ma dovrai comunque ridepositare i calcoli al genio

    PS

    una semplice pedana di cemento a terra con sopra un cubo di legno non la puoi fare, non è così semplice, ci vuole il sottofondo, il vespaio aerato, massetto, pendenze ecc

    comunque tutto si può fare, noi siamo uno studio di Roma, se vuoi, contattami in privato,

    mi sembra che non ci sia modo per me di contattarti

    Marchome ha ringraziato CAFElab Studio
  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa

    Si vero Emanuela, sono quelle le parole che sono balzate agli occhi anche a me. Anche la parte sui pilastri veramente. Da li ho capito che non era stato spiegato bene alla committenza un po' il tutto. Che poi, in aderenza, in realtà, l'unica cosa che si potrebbe fare è proprio la fondazione. Ma bisognerebbe anche capire che, indipendentemente da come è stata realizzata, questa va sicuramente oltre il filo esterno del muro esistente.

  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    @Architetto Michele Abbate in effetti il suo ragionamento fila e se qualcuno mi confermerà ancora questi costi mi metterò l'anima in pace. Nella storia non ho raccontato che l'idea di non fare una valutazione sismica su tutto l'immobile (quadrifamiliare) e di andare in aderenza è stata del sottoscritto... così, da profano. Ma a parte questo, ho chiesto un angolo a sbalzo tutto vetro (eh no..), un teppo piano verde (ma che te metti a fa), un po' di raccordo architettonico con la pensilina esistente (zero)... insomma vabbè, l'impressione che ho avuto è che qualche progettista (non solo il mio ma anche altri con i quali ho solo colloquiato mostrando il progetto) non si sforza più di tanto di inventarsi qualcosa di più originale e meno impattante, ma percorre una strada sicura e tradizionalista. Né nel vederlo rimangono in qualche modo "delusi" dalla poca "originalità realizzativa".


    Quando invece, magari sbaglio, esistono soluzioni di moduli abitativi che si possono affiancare all'immobile poggiando su fondazioni proprie per le quali magari basta una pedana con vespaio.... per esempio lei lo considera fattibile una pedana con vespaio sul quale poggiare un modulo abitativo di 24mq che per una larghezza di 5mt e uno sbalzo di 1,3mt non poggi sulla pedana ma vada a sovrapporsi al camminamento davanti casa che può vedere in foto?

    (se è una minchiata me lo dica pure, almeno mi sarò tolto il dente)



  • PRO
    CAFElab Studio
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    1,3 mt di sbalzo non sono nulla

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Tutto è "fattibile", ma con le dimensioni che lei vuole non ha scampo. La norma recita grosso modo così: "tutto ciò che può arrecar danno (crollando) alla pubblica incolumità è soggetto a deposito ....."

    Quindi, si potrebbe anche acquistare un modulo abitativo prefabbricato, ma i relativi calcoli, deve sempre e comunque depositarli. La relazione geologica necessaria per il calcolo, il dimensionamento ed il deposito della fondazione deve comunque farli fare e comunque, a norma piena, non potrebbe appoggiare il prefabbricato all'esistente, ma distaccarlo di un tot necessario affinché il comportamento in fase sismica di un fabbricato, non "influenzi" negativamente quello dell'altro. E torniamo al giunto sismico.

    Infine c'è una recentissima sentenza, che di fatto ha comparato le strutture mobili a quelle immobili, se rimangono fisse per un certo periodo nello stesso posto. Quindi ormai ..... non c'è nulla da fare. Può usare i materiali che vuole, le tecniche che vuole, ma deve sempre e comunque fare il relativo deposito con le relative verifiche ed incaricando i tecnici richiesti dalle stesse NCT.

    Marchome ha ringraziato Architetto Michele Abbate
  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Non sono un progettista, quindi ditemi se è possibile una cosa del genere in Lazio (che in una borgata di montagna piemontese abbiamo realizzato un collegamento simile tra fabbricati rurali quasi adiacenti):

    se a fianco di una costruzione esistente, oltre il marciapiede perimetrale, diciamo a una distanza di 2 metri, erigo un prefabbricato, su base adeguata e rispondente alla normativa, e poi chiudo lo spazio tra questo prefabbricato e la casa (in pratica il marciapiede diventa un corridoio di collegamento) con una veranda in vetro bassoemissivo?

  • PRO
    CAFElab Studio
    4 anni fa

    @Hermann è la soluzione migliore, la vetrata fa da giunto


  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    In Nord Europa è una soluzione molto adottata. Concettualmente mi sembra razionale. Anni fa, nel secolo scorso, nell'ambito di un progetto di recupero di una borgata alpina piemontese disabitata, l'architetto unì con serre bioclimatiche più abitazioni, tutte piccole, formate ognuna da due o massimo tre stanzette, in modo da permettere il passaggio tra l'una e l'altra anche durante la brutta stagione e trasformandole, di fatto, in una abitazione unica. Non era ancora in voga l'albergo diffuso, ma la chiamammo "casa diffusa".

  • PRO
    CAFElab Studio
    4 anni fa

    Ho appreso recentemente che non c'è una traduzione internazionale per il termine "albergo diffuso" e che addirittura alcuni si oppongono alla traduzione considerandolo una soluzione "DOP"

  • Hermann
    4 anni fa

    :D Quindi i primi a realizzare alberghi diffusi siamo stati noi italiani?

  • PRO
    CAFElab Studio
    4 anni fa

    Pare di si

    tant'è vero che non si riusciva a raggiungere una definizione neppure spiegando al traduttore che cosa fosse un albergo diffuso.


    anche se ne ho visti ovunque,

    Sextantio, per esempio, non traduce "albergo diffuso"

    giorni fa abbiamo pubblicato un post su quello che è a tutti gli effetti un albergo diffuso a Capo Verde, nella pubblicazione originale si parla di una serie di ville utilizzate come albergo ma manca proprio il concetto di albergo diffuso

  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Di sicuro, l'intento del committente, che comprò per poche lire quelle vecchie e semidiroccate baite semisepolte dalla vegetazione trascurata, era realizzare una casa unica, ma demolire e ricostruire era possibile solo rispettando la cubatura esistente, quindi impossibile un progetto diverso. L'unico sistema che fu proposto e poi approvato fu quello di recuperare e poi di collegare le piccole costruzioni esistenti. La maggior parte delle strutture un tempo destinate ad abitazione erano in buone condizioni, bisognava soltanto dotarle di impianti e ricostruire i tetti, che erano crollati. Quelle pertinenziali, come i fienili o le stalle, furono demolite perché troppo diroccate, ma il materiale naturale salvabile venne usato il più possibile per gli altri interventi (le lastre di ardesia dei tetti, che qui chiamiamo lose, ad esempio). Tutte le piccole unità furono quindi collegate tra loro con camminamenti coperti realizzati in legno e vetro, e tra un paio di edifici si riuscì addirittura ad ottenere un locale intero usato come soggiorno, non solo come passaggio. Una costruzione, una volta finita, molto coerente con l'ambiente circostante e le caratteristiche paesaggistico architettoniche dei luoghi.

  • Hermann
    4 anni fa

    Tornando agli alberghi diffusi, già nel secolo scorso vi erano, in varie nazioni, hotel che ospitavano nella struttura centrale la reception e i servizi principali, la ristorazione, le cucine, etc., mentre le camere degli ospiti erano dislocate all'esterno, in unità individuali. Ma il concetto di albergo diffuso è differente in quanto si tratta di recupero di case nate come abitazioni e poi ridestinate all'accoglienza sotto una unica dirigenza, quindi non è nato come tale, progettato come tale fin dall'inizio.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Concordo con L'inervento di Michele Abate , che riordina molto le cose. Tuttavia ho un dubbio. Houzz è un portale prevalentemente di designer, Le questioni Sismiche e energetiche, devono rispondere a leggi e regolamenti , che come ha scritto Michele, rigorose, magari non chiare ma rigorose. Ora come mi ha insegnato il mio maestro di urbanistica, nel progettare bisogna portarsi sempre sul filo più esteso della legge, senza mai perderlo, ma per farlo bisogna conoscere approfonditamente lo stato delle cose. Qui possono esserle di aiuto Michele Abbate e CAFElab Studio ne parli con loro prima di altre ipotesi e preventivi. E' necassario stabilire il contesto e questo può farlo un progettista da carta bianca non certo uno di una azienda che ha un proprio contesto astratto che lo instrada.

    PS non ci sono idee vincenti nel dare forma a una risposta, ma solo coerenti protocolli

    Marchome ha ringraziato RAIMONDO MASU TEAM
  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa

    Per definizione “rigorosa” un giunto sismico è vuoto. Non può esserci nulla nel suo interno. Quindi nè vetro né altro materiale può essere considerato giunto sismico. Che poi si faccia comunque quello che hai descritto ru Hermann è un altro discorso. Anche qui molto dipende dal funzionario dell’ex genio civile che esamina la pratica, aggiungerei pure se presentata veramente

  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Michele, vediamo se ho capito bene come "non" bisognerebbe agire nel caso dell'incremento volumetrico della casa di Marchome.

    Di fatto è impossibile edificare il nuovo innestandolo in quello esistente (ma per un puro ragionamento logico non lo avrei fatto, nemmeno in assenza di leggi o sentenze in merito), a meno che non si ricalcoli e si realizzi un consolidamento della struttura che risponda, complessivamente (vecchio e nuovo insieme) alle eventuali sollecitazioni sismiche entro i parametri previsti dalla normativa.

    Le due costruzioni devono quindi rimanere separate da un giunto tecnico (come dici tu "un vuoto"), che renda le due unità flessibili e non rigide, indipendenti. In sintesi che nessuna delle due attenui o influenzi la resistenza al sisma dell'altra.

    Nell'ipotesi che avevo alambiccato, la fondazione della base del prefabbricato da destinare a zona giorno non l'avrei costruita in aderenza alle fondamenta della casa esistente, ma a una certa distanza, quella risultante dal calcolo del giunto tecnico che voi architetti o ingegneri dovete eseguire.

    Il giunto tecnico tra le due abitazioni c'è, ed è comunque un "vuoto" perché non sono ancorate tra loro, però è un terreno. Tu mi dici quindi che questo terreno, nemmeno in superficie, non può essere coperto da alcun tipo di materiale? E non ci sono accorgimenti o materiali che riducano la rigidità di una semplice copertura del corridoio tra due case, senza necessariamente doverle consolidare?

    Quello che volevo sapere con certezza è se fosse attualmente possibile unire con una serra climatica le due unità (quella preesistente e quella prefabbricata). E, per estensione, in casi simili, tipo due case adiacenti preesistenti. Oppure è possibile farlo solo se vengono progettate e costruite già con questa prerogativa?

    Per semplificare la mia domanda: una serra climatica costruita tra due edifici con fondamenta adeguatamente separate da un giunto tecnico può inficiare la resistenza al sisma di questi?

    PS Quel progetto che ho descritto e che fu realizzato in Piemonte negli anni '90, in una zona classificata ancora oggi livello di rischio sismico 4, fu approvato, anche se dopo parecchie modifiche, insomma, non andò via liscio subito, come sai bene che accade spesso e volentieri.

    Marchome ha ringraziato Hermann
  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    Grazie @CAFElab Studio ti scrivo, tra l'altro - svengo - mi è caduto ora l'occhio sul fatto che il progetto che mi hanno fatto "NON" prevede una doppia fondazione in aderenza, ma ne disegna solo una sul davanti e aggancia il nuovo volume alla vecchia... sbaglio? Cioè esattamente quello che non volevamo fare per evitare di dover fare una verifica sismica su tutto l'immobile (che è una quadrifamiliare)... leggo male il progetto?

  • Hermann
    4 anni fa

    Io intanto, che di fronte alle problematiche cerco soluzioni. e non demordo finchè non le trovo :D , mi sto facendo una cultura https://www.ingenio-web.it/ordini-ingegneri/6-prevenzione-sismica/25277-protezione-sismica-k3d-il-sistema-di-giunzione-a-pavimento-per-giunti-in-strutture-isolate

  • PRO
    CAFElab Studio
    4 anni fa

    ok @Marchome ti aspetto, quello è solo il disegno schematico per il calcolo della volumetria del pdc (o scia?)

    Le indagini geologiche e lo strutturale l'aveta già fatto?


  • Marchome
    Autore originale
    4 anni fa

    no @CAFElab Studio mi sono fermato al disegno perché se non mi soddisfa quello non vado avanti alla cieca o alla "tanto poi vediamo sul posto"... cioè l'esatto opposto di cosa ho in mente: un progetto dettagliato, costi pesati e allora parto.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Ciao Hermann e scusami per il ritardo con cui ti rispondo, ma ultimamente sono abbastanza oberato da un po' di cosette.

    Quello che scrivi è quasi del tutto corretto, tranne che per il giunto sismico. Parto dalle vecchie NCT perché, con quelle, è più facile capire il concetto.

    Esso, nelle vecchie normative sismiche, era pari ad 1/100 dell'altezza dei fabbricati. A rigor di norma, si sarebbe dovuto calcolare variabile, al variare dell'altezza delle costruzioni. In realtà questa cosa del giunto variabile era ed è abbastanza bruttarella e quindi lo si faceva e si fa ancora costante, dimesionandolo rispetto al massimo spostamento possibile delle strutture.

    Il concetto, così come lo spiegano a noi nelle università è abbastanza semplice. Ci fanno l'esempio di un pendolo inverso. Un pendolo, ancorato al terreno, con una massa posta sulla sua sommità. Se immaginiamo di far oscillare questo pendolo, vedremo che i punti più prossimi al terreno si muovono meno, quelli più in alto decisamente di più ed il massimo spostamento si ha in sommità. Da qui quindi si capisce che le fondazioni potrebbero anche essere attaccate, in linea di massima, spesso, lo sono soprattutto per esigenze costruttive: non si può poggiare una parete o altro sul nulla, ci vuole sempre una fondazione. D'altra parte, tornando alle vecchie normative, 1/100 di 0 fa 0.

    Ma perché è importante il giunto sismico? Il concetto è il così chiamato "effetto martello".

    Supponiamo di avere due strutture, entrambe progettate ed eseguite nel rispetto di una qualsiasi normativa sismica, supponiamo che una sia in muratura portante, l'altra a telai di calcestruzzo cementizio armato. Quella in muratura, lasciando stare i concetti di concio sismico, nocciolo centrale d'inerzia ecc che sarebbero difficilmente comprensibili, reagisce al sisma tanto meglio, quanto meno si spostano i suo conci (diciamo così, anche se, non è proprio esattissimo). Quella a telai di cls armato, dissipa invece la forza sismica, oscillando. Ne consegue che se in un evento sismico potenziale, entrambe le strutture si comportano bene, quella in muratura si sposta decisamente meno di quella in cls armato e quest'ultima, oscillando, se non c'è l'opportuno giunto sismico, finisce per martellare sull'altra, arrecando danni ad entrambe le strutture. Ecco perché il giunto è importante ed ecco perché, al suo interno non ci può essere nulla.

    Bene, fin qui, le buone norme che chiudo dicendo che oggi il giunto non è più calcolato con quella semplice formuletta, ma con metodi più consoni al reale spostamento che una specifica struttura avrà in funzione di quello che chiamiamo "sisma atteso" (il probabile sisma che si potrebbe verificare, nell'esatta zona in cui sorge o sorgerà il fabbricato ed in funzione dei vari stati limite).

    In realtà cosa succede? Succede che c'è spesso, troppo spesso, la nostra discezionalità professionale. Succede che decidiamo di "attaccare" piccole strutture ad altre, perché ritenute insignificanti dal punto di vista sismico (è il caso del tuo esempio). Cioè, quando facciamo queste cose, riteniamo che, in presenza del sisma atteso, a cedere, se cede, sia la struttura aggiunta, che lo faccia senza arrecar danni e a volte lo facciamo seguire anche da frasi del tipo: "Si, tanto proprio qui deve arrivare il terremoto?" Altre volte, mettiamo nel giunto materiali "comprimibili", dimenticandoci che, prima di comprimersi, l'effetto martello lo fanno comunque, attenuato, ma sempre martellamento è. Ovvio che tutto ciò non corrisponde al buon costruire, ma spesso, troppo spesso, lo si fa, accettando dei rischi che comunque, spero, siano stati attentamente valutati da chi, queste operazioni le fa.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa

    Si Hermann, esistono diverse soluzioni per coprire i giunti, che sono comunque nell'ordine di pochi centimetri. La più banale può essere un semplice elemento in lamiera ancorato solo all'asterno del giunto, ad una delle due pareti, pavimenti o soffitti che siano e perfettamente libero di scorrere dall'altra parte.

    Ovviamente, in commercio ci sono soluzioni decisamente più carine e funzionali.

  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Grazie Michele per l'esauriente e chiara risposta, e per avermi/averci dedicato il tuo prezioso tempo. Sono informazioni altrettanto preziose che non vengono divulgate mai abbastanza. Sai quanto io sia maniacale riguardo alla sicurezza, soprattutto se si tratta di intervenire su edifici costruiti anni prima le nuove normative. Sono anche speranzoso che a fronte di norme sempre più restrittive (giustamente) la ricerca e la tecnologia raccolgano la sfida e offrano risposte nuove e adeguate a voi architetti. Non è facile, anche perché, come ben sappiamo, certe soluzioni ci sono ma sono anche tremendamente costose e non tutti possiamo permettercele. Sarebbe bello, sì. Se fossi giovane e stessi per laurearmi in architettura, farei un anno di studio in Giappone o in California, per una full immersion nella ricerca antisismica.

    Buona giornata e buon lavoro, a te e a tutti.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa

    Ma figurati Hermann. E' sempre un piacere. D'altra parte a cosa servirebbe Houzz, se non si spiegassero le cose, sia pur solo in maniera moooooolto elementare?

    Le norme sismiche vigenti, non è che siano più restrittive: hanno semplicemente corretto alcune cose, introducendo delle novità (come la verifica dei tamponamenti) e semplificandone altre.

    Beh!Oggi l'Italia ha una delle migliori normative sismiche al mondo. Diciamo che il distinguo tra noi ed il Giappone o noi e la California, probabilmente è l'entità del sisma atteso, ma a livello di norme cambia ben poco, se soltanto noi applicassimo la nostra a dovere.

    Grazie, buona giornata anche a te e a tutti.

Italia
Personalizza la mia esperienza utilizzando cookie

Houzz utilizza cookie e tecnologie simili per personalizzare la mia esperienza, fornire contenuti per me rilevanti e migliorare i prodotti e i servizi di Houzz. Premendo su "Accetta", acconsento all'utilizzo dei cookie, descritto ulteriormente nell'Informativa sui cookie. Posso rifiutare i cookie non necessari cliccando su "Imposta le preferenze".