Come si calcolano punti luce?
vanna vitto
4 anni fa
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Commenti (12)
vanna vitto
4 anni faDiscussioni simili
Come arredare corridoio, consigli su punti luce, quadri...etc
(13) commentiOgni volta che scrivo su questo sito sento il bisogno di ribadire il perimetro di fondo dello spazio in cui ci muoviamo: i professionisti dovrebbero sempre prendere la cosa come un piacevole passatempo cui dedicare, quasi distrattamente, i propri tempi morti (e se poi dovesse concretizzarsi l'occasione di un incarico vero tanto meglio); i clienti/avventori dovrebbero prendere la cosa come una simpatica chiacchierata, di quelle fatte al bar, magari con la fortuna di avere vicino proprio un architetto nel momento in cui si prende il cappuccino al banco. In altre parole il cliente non deve mai, mai, perdere di vista la consapevolezza che solo un professionista coinvolto nello specifico della propria problematica, con i sopralluoghi necessari, i riferimenti necessari, le informazioni necessarie dallo spettro più ampio sulla sua vita e sulle proprie esigenze, puó realmente esprimere in senso compiuto valido e risolutivo quel percorso da seguire per il raggiungimento del risultato vero, che risponde davvero ai bisogni del cliente, sia quelli di cui é consapevole, sia quelli che non pensava nemmeno di avere. Il professionista, dal canto suo, non dovrebbe mai perdere di vista la coscienza che solo l'incarico reale e portato sul terreno della concretezza (anche economica) permette di acquisire tutti gli elementi e dedicare tutto il tempo necessario per produrre analisi e fare gli approfondimenti che, essi soltanto, porteranno un progetto ad essere realmente tale, ad esprimere la nostra competenza, a contenere e rappresentare il valore e l'identità di professionista. Tutto il resto rimane solo una vacua dispersione di energie e di idee, superficiali, mediamente valide, più' o meno realizzabili, probabilmente buone ma poi riportate alla situazione reale con l'inevitabile approssimazione di un percorso fatto da menti diverse coinvolgendo attori diversi: in altre parole una occasione sprecata per tutti, primo tra i quali il cliente che potrebbe avere lá, pronto, perfetto, il risultato al suo massimo livello, ma che scivola sul terreno facile dello scambio "social", immediato, rapido, che prevede due selfies e un disegnino, ma che proprio per questo non riesce mai ad arrivare alla dignità di "progetto": il tutto nell'illusione di una gratuità che poi, nella realtà del committente, non é mai tale ed a costo zero, perché l'abbassamento del livello del risultato ottenibile procedendo così avrá un costo che si protrarrà per tutti gli anni di utilizzo di ciò che sarebbe potuto essere e poi non é stato. Si torna in sostanza alla solita storia del mondo reale: perché é del tutto naturale aspettarsi di compensare con 7,50 euro una colf che passi un'ora a pulire i vetri di una finestra, e invece si ritiene istintivamente che un architetto, un designer, un creativo, nel momento in cui dedicano un'ora di tempo ad analizzare problematiche, selezionare idee, elaborare disegni più o meno complessi, lo facciano per hobby? Bene, dopo tutta questa filippica che almeno ha il pregio di predisporre il mio stato d'animo ad esprimere un parere sereno e disinteressato: Gent. Gorla7110, dalle piante che ha postato intuisco un'abitazione distribuita su più piani, dove le scale non sono parti comuni ma interne e proprie dell'alloggio; cólgo l'intenzione o il desiderio di realizzare un ulteriore bagno nella zona dedicata al soggiorno e mi chiedo se non vi sia un altra possibile collocazione evitando di sottrarre spazio al soggiorno (ma non lo posso dire perché mi manca la visione d'insieme); vedo che al soggiorno si accede dal corridoio oggetto del post, mentre di intuito cercherei di aprire una comunicazione diretta con la cucina evitando di portare la cena fredda agli ospiti perché il tacchino tirato fuori dal forno deve uscire sul pianerottolo, e rientrare nel soggiorno dalla porta del corridoio. É per questo che ritengo imparagonabile la messa a fuoco della soluzione che lei troverebbe sedendosi al tavolo con il professionista rispetto a quella che può trovare qui dentro. Riportando tutte le osservazioni allo specifico del corridoio, io direi che: 1) in rapporto a quello che diventa l'area dedicata al soggiorno, ritengo il corridoio anche troppo ampio. 2) per questo cercherei di sfruttarne la cubatura: siccome 1,80mt sono davvero tanti per un locale di solo passaggio, prevederei un armadiatura a muro integrale, profondità canonica 60cm, che abbracci tutta la parete avvolgendo e sormontando le porte, che resteranno incassate magari con un piccolo faretto d'accento in una sorta di preingresso alle stanze. Resteranno 120cm di corridoio più che sufficienti da decorare con quadri e si alleggeriranno molti ambienti e molte situazioni sfruttando una cubatura importantissima ottenibile. Se ben eseguito come lavoro di interior design (dunque non semplicemente un mobile appoggiato ad una parete ma integrato nello spazio, raccordato alle pareti, al sacrosanto controsoffitto, etc) lascerà intatta la percezione spaziale di "un corridoio", nettamente diversa da quella di "un corridoio largo con un armadio da una parte". 3) chiuderei la porta del soggiorno su quel corridoio aprendola invece sull'altro spazio servente costituito dal pianerottolo della scala, senza dubbio alcuno. 4) forse, rispetto al far costruire l'intero armadio su misura, spende meno edificando una seconda partizione: in pratica costruendo una nuova parete per il corridoio portandolo a 120cm e lasciando l'intercapedine da 60cm tra il nuovo muro ed il muro esistente delle stanze: all'interno di ogni stanza aprirete l'accesso al vano armadio dedicato. Naturalmente tutti i dettagli della nuova partizione vanno considerati: passaggi delle porte e loro finitura, nuova presenza e ridimensionamento sia per il problema "porta del corridoio" che per quello "finestra del corridoio"...(la possibilità di analisi viene mortificata dalla mancanza di visione di tutti gli elementi in gioco). C'é da notare che il discorso non può essere fatto con le camere a sinistra perché sono separate dal corridoio da un muro portante di sezione importante, quindi o si raddoppia la partizione per i locali a destra del corridoio e si ricava l'accesso all'intercapedine dalla camera di destra, dal nuovo bagno, dal soggiorno (non dimenticando di chiedersi se qui non si possa addirittura riguadagnare in pianta lo spazio in più disponibile, visto che il soggiorno viene limitato dall'inserimento del bagno)....ma per carità: non fate l'errore di aprire sul corridoio delle camere la porta del soggiorno e servire a cena il tacchino freddo!... mostra di piùControsoffitto in CARTONGESSO con punti luce
(18) commentiCiro, questa foto spiega meglio la rilevanza del problema. Intanto, anche solo prima di indagare qualunque ipotesi di chiusura (che stante così la cosa diventa certamente auspicabile) io valuterei l'idea di fare un lavoro pulito: un bel tubo, magari in rame o anche in acciaio, composto con i suoi raccordi precisi, montati ben allineati alle linee della stanza con i suoi collari coordinati: è certamente più impegnativo, per chi installa, rispetto all'usare il tubo estensibile in alluminio, però così è proprio buttato via: un "fare prima" scaricando il problema su qualcun'altro non ben definito (della serie: io monto il tubo in 5 min. "tanto poi qualcuno coprirà"). Certo che la cappa deve avere una bella ventilazione forzata, per spingere i fumi lungo tutto quel tragitto in orizzontale. Comunque riassumendo (ora mi scuso ma non ho tempo di dedicarmi ad un disegno): > o smontare il tubo e riconfigurarlo in modo geometricamente pulito lasciando l'impianto a vista; > oppure chiusura, daccordo: però dovrà essere fatta con legno multistrati (più maneggiabile del cartongesso per operazioni di smonta/rimonta dovute alla possibilità di ispezionare gli spazi). Dovrà tessere un'armatura di ancoraggio e poi: - chiudere in verticale la superficie a filo con la serie di pensili, trattandola superficialmente come se fosse muratura (tipo di finitura) e tirarla dritta da parte a parte, a morire contro la parete dove è ubicata la cappa. - dopodichè, contro questo volume creato, potrebbe terminare un secondo volume parallelepipedo che, abbassandosi dal soffitto fino al livello dove termina la cappa (stiamo parlando insomma di circa una ventina di cm) inizia a correre lungo la parete della cappa: Note: > La profondità di questo volume sarà uguale a quella della cappa aspirante > L'estensione in lunghezza è tutta da vedere (servirebbe una pianta della stanza): il principio dovrebbe essere quello per cui ad un certo punto si raccorda al "resto" di una controsoffittatura generale che poi sarà quella che dovrà accogliere l'illuminazione ad incasso per la stanza. > il motivo per cui non si può estendere l'abbassamento a tutta la stanza è quello detto all'inizio: bisogna poter ispezionare quegli impianti sopra ai pensili > se uno volesse (rischio di essere contorto ma penso si capisca) continuare sulla parete dove si trova la cappa con la stessa altezza del volume coperto nella parete precedente (quella dove si trova la caldaia) potrebbe anche farlo, ma è chiaro che ad un certo punto, dopo una cinquantina (?) di cm, incontrerebbe la scocca metallica della stessa cappa e a quel punto dovrebbe sempre riprendere dall'altezza obbligata dove la cappa finisce. > in pratica la soluzione più composta comporta che la presa d'aria a fianco della caldaia resti aperta, ma i tubi (soprattutto quella bruttura in alluminio plissettato) resterbbero nascosti alla vista. Spero sia stato chiaro; casomai mi ripropongo di postare uno schizzo ma più tardi, molto più tardi. Bye for now. LoP... mostra di piùCome si calcolano i punti luce?
(2) commentiSalve Margherita, solitamente nei contratti per punto luce si intente l'uno per l'altro: presa, interruttore, punto arrivo luce (lampadari o faretti). I tratti di fili e corrugati occorrenti si considerano compresi nel costo del punto luce, qualunque esso sia, MA non sono comprese le tracce nel muro. In alcuni casi gli elettricisti intendono come punto luce l'intera scatolina standard (tre slots) indipendentemente dal numero delle prese; per capire bene il modo di computazione le consiglio quindi di confrontare il computo metrico allegato al contratto con il progetto elettrico per verificare in che modo siano state considerate.... mostra di piùpunti luce soffitta RUSTICA
(15) commentiIn base alla foto delle sue lampade, le soluzioni che possiamo proporle sono: Klas legno in larice neutro non trattato (poi il colore della vernice può deciderlo lei in base al colore dei travi), questo prodotto per proporle l'idea di utilizzare delle lampade applique in legno rustico che riprendono il colore dei travi: Oppure l'applique Lanternina dal design classico e verniciata simil corten: Per ulteriori approfondimenti (anche per capire la soluzione giusta per lei in merito all'illuminazione in generale dell'ambiente) non esiti a contattarci! Grazie Team Officina della Luce | Brillamenti... mostra di piùvanna vitto
4 anni favanna vitto
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4 anni faArchitetto Michele Abbate
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Architetto Michele Abbate