Crisi rivestimento cucina
Gloria Fabbri
3 anni fa
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Commenti (6)
Gloria Fabbri
3 anni faDiscussioni simili
rivestimento per la cucina
(7) commentiCiao, non sono daccordo con nessuno: io credo che una scelta "di principio" senza valutare il contesto nel suo insieme non sia mai possibile, o se vogliamo è il tipo di consiglio che puoi trovare nel rivenditore di mattonelle perchè deve vendere la mattonella, ma non nell'architetto che deve accompagnare la tua scelta con un obiettivo più alto: far sì che il risultato sia il migliore per te e per la tua vita dentro alla tua casa. Ragionando in termini "di principio" per quanto riguarda il tutto, puoi creare una base morbida, essenziale, quasi che passi inosservata, e inserire poi l'elemento o gli elementi caratterizzanti, quelli che "spiazzano", decontestualizzano, e conferiscono la personalità al tutto; oppure puoi imporre all'ambiente una identità definita fortemente marcata realizzando tutto nello stesso modo coerente ed abbinando elementi che propongano lo stesso "linguaggio" (lo stesso stile, ma vogliamo mettere come "linguaggio" caratterizza la sintassi tipicamente "da architetto"?). Seriamente: nel primo caso a chi vogliamo dare la funzione di elemento caratterizzante? alle superfici e dunque ai rivestimenti? Allora scegliamo quella più "incisiva", "di carattere"....vogliamo invece esaltare e far emergere il frigorifero vintage o supertechno in acciaio? allora meglio mantenere le superfici "in sordina" restando sul neutro, su un prodotto che non pretenda di porsi al centro dell'attenzione. La considerazione è che un ambiente caratterizzato in tutti i suoi elementi si presenta in modo deciso, ma per lo stesso motivo potrebbe dopo qualche anno suscitare la voglia di vivere qualcosa di diverso: a quel punto ci si trova a dover intervenire su molti elementi (praticamente tutti). Se invece ti attieni ad una identità neutrale, che acquisisca il ruolo di "sfondo", e poi intervieni sul dettaglio, sulla lampada, sulla sedia, sul camino o sul divano (sì, in cucina), a quel punto nel momento di cambiare personalità potrai conservare la "base" e agire solo su pochi elementi per ottenere una personalizzazione completamente diversa: in questo caso non sceglierei quindi una mattonella troppo forte, perchè poi condiziona il tutto e se un giorno vorrai cambiare sarai costretta a lavori di muratura. Tutto a posto nel momento "importante" in cui si decide di ristrutturare, ma sicuramente porta a rinunciare (o almeno limita e condiziona) il cambiamento estemporaneo, quello che "oggi mi va di cambiare così". La mattonella che genera la superficie a mattoncino bugnato può fare abbastanza metropolitana di Parigi e creare effetti interessanti soprattutto con la luce, ma ripeto: il vero suggerimento, la vera scelta, è sensata solo abbracciando una visione del "tutto". Come "principio" manterrei la stessa altezza del rivestimento, ma anche qui mica vero: senza vedere l'ambiente, senza valutare se questa altezza risulta troppo bassa (rischiando di segnare la parete con gli schizzi del sugo) o senza valutare la posizione della finestra che determina se sia più equilibrato arrivare fino al davanzale con il rivestimento ottenendo un senso di maggior completamento... se il rivestimento in corrispondenza della finestra è posizionato esattamente sulla zona fornelli, o lavabo, o semplice piano di lavoro il giudizio può cambiare.....come si fa?... mostra di piùConsiglio rivestimento cucina
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