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Integrare per abbattere i consumi: intervista dal Green Economy Report

Intervista con Mariangela Schina, responsabile marketing di Be Next, per approfondire un focus sui vantaggi dei sistemi di riscaldamento/raffrescamento fondati sulle energie rinnovabili, con il binomio pompa di calore e pannelli fotovoltaici in testa.


La pompa di calore abbinata all’impianto fotovoltaico riesce ad aumentare la quota di energia rinnovabile sui fabbisogni domestici fino ad arrivare all’edificio “a energia quasi zero”.


Perchè integrare

Integrazione è la parola d’ordine nel campo delle rinnovabili. Mentre case e uffici si riempiono di dispositivi tecnologici energivori, aumentano i costi dell’energia elettrica; mentre aumenta la sensibilità ambientale dell’opinione pubblica, cresce la domanda di confort abitativo. Per uscire da questo fuoco incrociato di contraddizioni, aziende come la romana Be Next Srl progettano e realizzano sistemi che integrano energie rinnovabili elettriche e termiche per la miglior soluzione di efficientamento energetico. L’impresa, che ha vinto nel 2019 il Premio Houzz per il miglior servizio clienti, collabora con i migliori partner internazionali di settore, come la tedesca Viessmann e Huawei Solar, che l’ha scelta per testare in Italia la safety box, un sistema di gestione degli ottimizzatori e di sicurezza su impianti fotovoltaici in condizioni non ottimali (esposti all’ombra).




Unico interlocutore

«Oggi servono sistemi intelligenti e personalizzati – spiega Mariangela Schina, responsabile marketing dell’impresa – per ottimizzare i consumi, inquinare meno e risparmiare sul lungo termine. I nostri clienti ci chiedono un aiuto/consiglio per scegliere la soluzione più adatta alle loro esigenze. Per loro avere un unico punto di riferimento che gestisca le tecnologie fotovoltaica e termica è un vantaggio e una maggiore sicurezza sulla gestione dell’impianto. Se guardiamo al panorama nazionale, l’Italia ha assunto importanti impegni volti all’efficientamento energetico e al raggiungimento di quote di produzione di energia da fonti rinnovabili (direttiva 2009/28/Ce). Anche a seguito della chiusura del conto energia, i consumi e la produzione nazionale elettrica hanno avuto comunque un incremento sempre costante, nonostante la non facile situazione economica e politica. Il ritorno alla crescita delle installazioni di impianti rinnovabili, anche di grande taglia, dopo un iniziale rallentamento, e lo sviluppo dell’attività di revamping/repowering, restano segni positivi circa la possibilità del mercato di esprimere una domanda che può essere considerata completamente indipendente dai meccanismi di incentivazione».

Unione di tecnologie

In questo quadro per Be Next ogni singola tecnologia connessa all’uso delle rinnovabili non è un’isola ma il nodo di una rete capace di apportare valore. In particolare, l’azienda romana ha fatto dell’integrazione tra fotovoltaico, pompe di calore, pavimento radiante e illuminazione al led il suo core business per fornire soluzioni che garantiscano: abbattimento dei costi in bolletta e incentivazione dell’autoconsumo per una maggiore indipendenza energetica; massimo confort abitativo; riduzione delle emissioni nocive.

«La pompa di calore – sottolinea Schina – è senza dubbio la tecnologia su cui puntare per avere riscaldamento invernale, climatizzazione estiva e volendo anche acqua calda sanitaria da energia pulita e risparmiando. Se abbinata all’impianto fotovoltaico, poi, diventa ancora più conveniente e riesce ad aumentare la quota di energia rinnovabile sui fabbisogni domestici, fino ad arrivare all’edificio “a energia quasi zero” che dovrà essere il futuro dell’edilizia secondo le nuove direttive europee».

Le pompe di calore sono ideali sia per le nuove costruzioni sia per le ristrutturazioni. possono essere collegate a un impianto fotovoltaico per sfruttare l’energia elettrica autoprodotta, con l’unico accorgimento di disporre degli spazi necessari, anche se il mercato sta andando verso un aumento della potenza dei pannelli fotovoltaici con diminuzione della superficie necessaria per l’installazione. «In caso di ristrutturazioni di tutto l’immobile o in presenza di abitazione indipendente in un edificio ben coibentato con cappotto termico – conclude Mariangela Schina – è preferibile scegliere una tipologia di impianto con pavimento radiante. È meglio scegliere soluzioni alternative in presenza di radiatori che non si possono togliere: in questo caso optiamo per una pompa di calore ibrida (elettrico più gas) dato che tali terminali lavorano ad elevata temperatura. Anche in caso di seconda casa o di consumi molto ridotti, potrebbe non essere conveniente effettuare un investimento di questo tipo».




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Commenti (5)

  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    lo smaltimento che costi ha ?

  • PRO
    Be Next srl - Fotovoltaico, Termico, Illuminazione
    Autore originale
    4 anni fa

    Salve, lo smaltimento di che cosa? Grazie

  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    dei pannelli ..mi hanno detto che viene trattenuta una somma per lo smaltimento ....

  • PRO
    Be Next srl - Fotovoltaico, Termico, Illuminazione
    Autore originale
    4 anni fa

    Buongiorno, il costo di smaltimento dei pannelli è incluso all'interno dello stesso, quindi non va pagata una somma a parte. Il produttore del modulo per legge deve essere iscritto ad un fondo di riciclo del modulo a fine vita, che garantisce che il modulo danneggiato verrà ritirato dal posto in cui si trova e portato nella zona in cui verrà smaltito. L'unico costo che il privato dovrà sostenere è la messa a terra del modulo dal tetto. Cosa importante è verificare che i seriali dei moduli acquistati siano stati registrati ad un ente di recupero tramite un certificato che vi deve rilasciare il soggetto che vi ha venduto l'impianto. grazie

  • stefaniasasso61
    4 anni fa

    Grazie

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