Cambio pavimenti 70 mq
Luigi Iandolo
5 anni fa
Risposta in evidenza
Commenti (20)
Discussioni simili
Gli anni '70 - restyling di un appartamento milanese
(127) commentiWow! E' stato appassionante e istruttivo seguire tutto, sebbene in differita, dall'inizio al risultato finale, così personale e definito minuziosamente nel dettaglio. Bellissima la palette dei colori, la scelta dei complementi e dei materiali. Davvero complimenti, Lia!... mostra di piùmantengo e/o cambio rivestimenti e disposizione
(3) commentiBuongiorno Francesca, personalmente uniformerei le finiture in tutti i locali, quanto meno nei locali soggiorno e corridoio, magari con una pavimentazione il legno - in listoni anche di buona dimensione. L'attuale finitura in marmo rosso, per quanto di pregio, mi sembra un po' datata. Riguardo alla cucina, la valutazione rimane personale: il legno sarebbe un ottima pavimentazione, in termini di finitura, ma avrebbe sicuramente maggiore fragilità per l'uso che di una cucina viene fatto. Una pavimentazione in grès, magari in tonalità grigia - anche chiara - potrebbe risultare una soluzione adatta e più solida. In alternativa, potete coprire tutti i pavimenti con un'unica finitura in resina o cemento resina - tipo Kerakoll - , uniforme e assolutamente personalizzabile. Buona scelta!... mostra di piùRiutilizzo Massetto per cambio Marmo.
(5) commentiCiao Rinaldo. In realtà hanno ragione entrambi. Ora ti spiego perché e poi ti dico la mia che sicuramente non ti piacerà perché nettamente più onerosa in partenza ma con notevoli vantaggi sul lungo termine. Ha ragione chi dice che il marmo verrebbe via facilmente e senza danneggiare il massetto, perché negli anni 50 non si usava la colla per posare i pavimenti, ma come la chiamano i mastri muratori qui da me, "sabbia e cemento" che ha una scarsissima resistenza a trazione e quindi il marmo verrebbe via facilmente. L'autolivellante poi sistemerebbe il tutto. Bisognerebbe solo capire se e di quanto il nuovo pavimento sarebbe più basso di quello delle altre stanze che non vuoi toccare. Ma ha anche ragione chi ti dice di sostituire il massetto, non tanto per una questione di posa del nuovo pavimento, secondo me, ma più per una questione di resa termica dell'impianto. Oggi esistono massetti nati proprio per i pavimenti radianti ed in grado di fornire all'appartamento una resa termica notevolmente migliore. Ma anche qui, peccato che le stanze rimangano così come sono. Fin qui quello che hai chiesto. Ora ti dico la mia, da termotecnico. Gli impianti radianti anni 50 funzionano ad alte temperature, disperdono notevolmente il calore prodotto rendendo davvero pochissimo, se paragonati a quelli di oggi e soprattutto, in genere, sono fatti con tubature in ferro brunito (raramente in rame) assolutamente non isolate verso il basso. In parole povere, spendi tantissimi soldi in riscaldamento, avendo in cambio, come resa, davvero poco. Inoltre, le tubature hanno ormai 70 anni. Quanto altro tempo potranno durare? Se metti il nuovo pavimento e il "giorno dopo" dovesse cedere una delle serpentine del radiante? Cioè, se cede ora hai un marmo di 70 anni che viene via facilmente perché posato a sabbia e cemento, quindi ti levano la mattonella, rompono il massetto dove serve, ripristinano la serpentina rotta e risistemano il tutto. Ma con il nuovo marmo incollato? Potrebbero anche farlo ma non così facilmente. Per farla breve, alla luce delle considerazioni appena fatte, considerata la possibilità delle detrazioni fiscali del 65% per la termica e del 50% per le ristrutturazioni, considerato infine che ciò che non recuperi in termini di detrazioni fiscali li recupereresti tranquillamente dalle fatture energetiche che sarebbero nettamente più basse, io al posto tuo, comincerei ad entrare nell'ottica di rifare il pavimento, il massetto ed anche l'impianto radiante di tutta la casa. Lo so, capisco che non ti piaccia quanto ti ho appena scritto, ma almeno pensaci perché se lasci l'impianto così com'è, davvero i soldi che spenderesti per rifare il tutto, li spendi e continuerai a spenderli "a rate" sulle fatture energetiche. E' come se avessi un mutuo sulle spalle.... mostra di piùUmidità di risalita da terrapieno su pavimenti e muri perimetrali
(0) commentiBuonasera vorrei un’opinione tecnica a riguardo di un grosso problema che cercherò di illustrare. L’appartamento si trova a piano terra dell’immobile di cui fa parte, il pavimento dell’alloggio è realizzato direttamente sul piano di campagna originario del sedime dove è stato costruito l’edificio così come i muri perimetrali e le tramezze interne. Da notare che l'edificio si trova in fondo/in cima ad un vicolo di circa 30 metri per una distanza totale da un potenziale punto di occupazione del suolo pubblico di circa 50 metri e quindi per l'eventuale movimentazione di detriti ed il trasporto di materiale per la costruzione è un fattore non secondario. Tale tipologia costruttiva genere giocoforza sia dei problemi di salubrità dell’alloggio sia dei problemi di umidità di risalita delle murature per capillarità. La casa è 74mq, di cui calpestabili 52 mq ed i metri lineari di muro calcolati sono 38. Di seguito alcune foto per illustrare lo stato attuale (massetto e piastrelle già rimosse). In un punto considerato critico è stato effettuato uno scavo di 50 cm ed a seguito di forti piogge si riempie di acqua piovana derivante dal terreno. Mi sono stati proposti da diversi professionisti soluzioni, e vorrei un vostro parere su quale riteniate più efficace. A) - Sbancamento di 50 cm terreno per realizzazione di intercapedine a pavimento - Realizzazione di cordolo perimetrale in cemento armato per il contenimento dei muri- - Realizzazione di magrone eseguito con lieve pendenza per allontanare eventuali acque d’infiltrazione fuori dall’abitazione (realizzare collegamenti a impianto smaltimento acqua bianche). - Realizzazione di vespaio areato in iglù (30cm), 10cm di getto con rete elettrosaldata, realizzazione di prese d’areazione per garantire circolazione dell’aria. B) - Sbancamento di 30 cm di terreno per realizzazione di intercapedine a pavimento - Realizzazione di sottomurazione su tutti i muri perimetrali e di spina procedendo alla demolizione della parte bassa delle murature per un’altezza di cm 20 ed una profondità di cm 25 eseguita a segmenti di lunghezza massima di cm 100 per non mettere a rischio la stabilità dell’edificio. - Contestualmente alla realizzazione della sottomurazione si procederà alla costruzione di cordolo perimetrale in cemento avente dimensioni di cm 8 di altezza e cm 12 di larghezza su tutte le murature perimetrali, lasciando apposite prese per arez - Tale cordolo ha la funzione di creare un appoggio per la posa di travetti prefabbricati tipo RDB in latero-cemento armato aventi dimensioni di cm 12.5 x 12.5 i quali saranno posati con un interasse di cm 80 in modo da realizzare un ‘idoneo appoggio per tavelloni da cm 6 - Posa dei tavelloni aventi dimensioni cm 6 x 25 x 80 direttamente sui travetti precedentemente messi in opera. - Posa di rete elettrosaldata ed esecuzione di getto in calcestruzzo avente altezza di cm 4. I miei dubbi sono: nel caso A) - la formazione di h2o che non si riesca a far defluire in modo sufficiente e che i muri perimetrali di spessore 70/75 cm continuino ad attingere dalla fondazione in quanto a diretto contatto con il terrapieno. - Inoltre mi è stato detto che dai “piedini” degli Iglù un po’ di risalita persiste. nel caso B) - l’acqua, seppur con una camera d’aria areata, ristagnerebbe sotto il piano di calpestio e se anche la superficie risulterebbe asciutta la sensazione di insalubrità rimarrebbe ; il cordolo di sottomurazione che “entra” per un profondità di 25cm nei muri perimetrali (larghi 70/75 cm) seppure costruito con calcestruzzo additivato da impermeabilizzante non rischia di assorbire ugualmente umidità non eliminando il problema di risalita nei muri? Il mio obiettivo è quello di avere pavimento asciutto, ed eliminare il più possibile la sensazione ed odore di umidità ed impedire il fenomeno di risalita sui muri perimetrali e di spina. Non ho problemi di altezza pertanto se esistesse una soluzione che mi garantisse un buon risultato andando a costruire sull’attuale piano in calcestruzzo (vedi foto) evitando l’onere dello scavo e dello smaltimento sarebbe ancora meglio. Per ciò che concerne una possibile soluzione solo per i muri perimetrali (profondi 70/75cm) in pietra, vi chiedo un gentile parere sull’efficacia delle barriere chimiche (per esempio un prodotto tipo Triplezero Volteco)? Riassumendo: In relazione alla reale efficacia che può avere il tentativo di intercettare l’acqua e convogliare quest'ultima collegandola ad uno scarico, conviene: - effettuare lo scavo e poi procedere con una delle due soluzioni (Iglù o solaio in laterocemento) - andare sopra l’attuale gettata preesistente in calcestruzzo con una delle due soluzioni (Iglù o solaio in laterocemento) Nella mia situazione come elemento di distacco dal terrapieno è meglio l’utilizzo degli Iglù per la creazione di un vespaio areato o la realizzazione sopra il cordolo perimetrale (da costruire) di solaio areato con travetti ed interposte pignatte? Di seguito le foto dell’abitazione, ringrazio in anticipo chiunque vorrà essere così gentile da condividere la sua esperienza personale e/o professionale anche proponendo soluzioni alternative Stefano... mostra di piùLuigi Iandolo
5 anni faGiesse Service
5 anni faDaniela Daccò
5 anni faLuigi Iandolo
5 anni faNonni Morello
5 anni faDaniela Daccò
5 anni faGiesse Service
5 anni faUltima modifica: 5 anni faStudio 5 Sigma - Luce e architettura
5 anni fastefaniasasso61
5 anni faAnna Sara Ianni
5 anni faLuigi Iandolo
5 anni faLuigi Iandolo
5 anni faMetroquadro ceramiche arredobagno
5 anni faLuigi Iandolo
5 anni faLuigi Iandolo
5 anni faMetroquadro ceramiche arredobagno
5 anni fa
Sponsorizzato
Ricarica la pagina per non vedere più questo specifico annuncio
silvia piccioni architetto