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bartolomeofiorillo

Cosa pensate degli architetti che non praticano i cantieri..?

Bartolomeo Fiorillo
5 anni fa
Ultima modifica:5 anni fa

Gli architetti che non praticano i cantieri sono a mio avviso quelli che si credono solo archi star..!

Cosa ne pensate in merito..???





Commenti (102)

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    5 anni fa
    Ultima modifica: 5 anni fa

    Dimenticavo. Il Calatrava in fasce l'ho fatto anch'io. Per una mia cliente ho progettato una casa in una zona in cui lo strumento urbanistico impone un muro di contenimento a filo strada e la casa circa 3 metri dopo. Tra la strada e la casa, c'è un giardino che però sta circa 4 metri sotto, ne consegue che per arrivare a quelle case bisogna costruire una passerella, una sorta di ponte tra strada e casa. Sono tutti di cemento tranne il mio che è in cristallo.

    P.S. Dato che l'ho fatto prima che Calatrava facesse il ponte a Venezia, che dici? Me lo merito il titolo di Archi Star? ;)))))

  • stefaniasasso61
    5 anni fa

    Ma certo che se lo merita !!!

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    (9) commenti
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  • stefaniasasso61
    5 anni fa
    Ultima modifica: 5 anni fa

    Allora si mangia bene a Matera ( Basilicata detta anche Lucania ! )

  • stefaniasasso61
    5 anni fa
    Ultima modifica: 5 anni fa

    Mio marito so che per lavoro va a Gaeta a volte !!! In questo periodo sempre per industria di materiali edilizi ! Non so bene cosa ! Ho visto da Whats app bei paesaggi !!!

  • stefaniasasso61
    5 anni fa
    Ultima modifica: 5 anni fa

    Invece io sono venuta a LAVIANO dopo il terremoto al liceo con Croce Rossa ero pioniera della CRI e ho visto tutto distrutto !!! ( li gli archittetti dovevano starci 24 h su 24 in teoria ) la cosa che mi colpiva che quelle persone di una certa età non volevano abbandonare le loro case anche se erano pericolanti io avevo il compito con altri di portare cibo e farmaci ma una brutta mattina abbiamo trovato per dispetto le gomme della camioncina della CRI tagliate ed abbiamo lasciato il campo !! Ho sofferto perchè avrei voluto aiutare quelle persone ma mi hanno detto che dovevo tornare a casa !!! Ognuno cmq è attaccato alla propria terra !!!

  • stefaniasasso61
    5 anni fa

    Anche io quando vado in giro per l italia se dico che vengo da Imperia la confondono con Imola !!!!!

  • stefaniasasso61
    5 anni fa

    E poi i meridionali che vengono in veneto non devono farsi complessi di razzismo dal momento che adesso i veneti hanno in casa gli extra comunitari !! E che se ne dica negli anni 50 60 70 i veneti venivano a lavorare in liguria e piemonte come quelli del sud ed in liguria abbiamo sempre trattato tutti bene !!! Iinfatti i meridionali della seconda generazione si sentono liguri e sono orgogliosi di esserlo !! A me si è innondato il garage in veneto la prima che mi ha avvisato è stata una pugliese !!! Una sera eravamo stanchi in quel periodo avevamo affittato un mini alloggio a Vicenza per le mie reperibilità e perchè mio marito fosse piu vicino allo stabilimento in certi giorni la padrona di casa un giorno di disse " ma quanto lavorate ! Voi non siete liguri siete veneti ! " Mio marito secco le ha risposto " ma cosa crede che a Genova non si lavori ? "

  • Ka Te
    5 anni fa
    La presenza dell'architetto è indispensabile, nel corso dei lavori ci sono molti intoppi che bloccano i lavori poter ragionare insieme sarebbe il massimo. Io purtroppo non sono tra quelle fortunate infatti i lavori di una ristrutturazione che dovrebbe durare dai 3-6 mesi a noi si è allungata a due anni. Insomma è quante cose non mi ha consigliato che ci ho dovuto scervellarmi , in caso mio i soldi buttati a vento.
  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    Autore originale
    5 anni fa
    Ultima modifica: 5 anni fa

    Un architetto non è colui che progetta solamente, ma anche colui che costruisce. Le imprese devono eseguire non pensare e scavalcare l’architetto come spesso accade e cercano di fare creando solo problematiche.

  • Ka Te
    5 anni fa
    Bartolomeo Fiorillo esattamente come dice lei le imprese poi ti scavalcano, in un certo senso sono stata fortunata perche gli operatori che hanno lavorato per noi hanno capito che non volevo una casa banale, standard e ci hanno suggerito un po' loro, ma quanto tempo perso e anche ulteriori soldi perché per la disposizione dei mobili ho preso un architetto a parte che mi ha dovuto fare un progetto in 2 giorni perché quelli avevo ed era un sabato e domenica altrimenti i lavori slittavano ancora di più in quanto tutti hanno mille impegni e per incastrare poi tutti di nuovo è un lavoraccio, insomma ho dovuto fare da direttore dei lavori ogni giorno però l'architetto ha preso il compenso per niente. Potrei stare qui ad elencare tantissime problematiche che mi ha causato ma mi trattengo. Spero che non siano tanti architetti come il mio altrimenti siamo circondati dalle persone incompetenti
  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    5 anni fa

    Razzismo? Che brutta parola. No, non è per quello, anche perché sono consapevole di chi sono, conosco le origini della mia famiglia e francamente, se proprio razzismo deve essere, ma davvero se proprio non se ne possa fare a meno, il razzista dovrei essere io, ma è una parola che non esiste nel mio vocabolario. Milano del Tronto era semplicemente perché era abbastanza tedioso spiegare un po' di geografia a chi proprio non sapeva cosa fosse quella materia. Tutto qui,assolutamente nessun problema razziale. E poi me lo meriterei pure, perché sono un padovano mancato: mio padre era un funzionario che la banca per cui lavorava, mandava in giro per capire il perché alcune sedi non funzionassero come avrebbero dovuto. Lui copriva la Basilicata, un pezzo di Puglia, un po' di Campania e credo la sola provincia di Cosenza. Ad un certo punto gli offrirono uno stipendio più alto e una casa nel centro di Padova (che a sentir lui era una reggia) ma avrebbe dovuto coprire il Veneto o una parte di esso. Qui però c'erano altri interessi, poveraccio era lui contro mia madre, mia sorella ed io. Lui comunque ha passato un breve periodo di tempo a Padova: risolse il tutto in qualche mese, ma ancora oggi, se qualcuno mi chiedesse quali sono le province del Veneto la mia risposta sarebbe: " Venezia, Vicenza, Verona, Treviso, Rovigo e Belluno". Padova propio non esiste, è una delle pochissime città italiane che mi rifiuto ancora di conoscere. Quindi, come vedi, un po' di sano razzismo me lo meriterei pure.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    5 anni fa

    Ha ragione Ka Te, sia lei sia Bartolomeo. La presenza di un tecnico, non necessariamente un architetto, purchè sia un tecnico esperto, uno che conosca le magagne e le problematiche che si possono avere in cantiere ci vuole. Se non lo si ha, alla fine si paga la stessa cifra o anche di più, in lavori fatti male, anche lavori non fatti proprio ma pagati e bruture varie con le quali poi si è costretti a convivere.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    5 anni fa

    Ahhh! Mi scusi: per questioni di tempo non avevo letto gli altri suoi messaggi.

    Grazie :) Ma voglio la pergamena però :)

    Certo: in Italia si mangiabene un po' ovunque, meglio, secondo me, in alcune regioni di cui la Lucania fa parte.

    Si, la Campania in genere è bellissima, ricchissima di storia e di opere d'arte. Sono così tante le cose che bisognerebbe vedere in quella regione che non basterebbe una vita intera.

    Già: il terremoto fa venir fuori aspetti delle persone davvero inimaginabili. Soprattutto l'attacamento alle cose proprie, spesso anche ampiamente sudate. Credo sia normale.

    Si: è brutto che gli italiani non conoscano l'Italia.

  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    Autore originale
    5 anni fa
    Ultima modifica: 5 anni fa

    Gentilissima Ka Te, anche dalle mie parti e le posso assicurare anxhenin spagna che ho eseguito dei lavori, ci sono architetti non li vedi mai. Ma questo un po’ dipende secondo me dalle competenze in quanto un architetto che ama il suo lavoro come me e Michele, vive il cantiere. Infatti questo post voleva proprio lasciar discutere dell’argomento e dei disagi che persone come lei ricevono da professionisti che in un certo senso prendono solo soldi.

    Basti vedere l’adesione dei professionisti in questo sondaggio per capire che l’argomento interessa principalmente a chi subisce il disagio ed a qualche professionista che fa questo lavoro con dedizione e amore....ma vabbè non voglio puntare il dito verso nessuno, ma personalmente credo che un professionista e in principal modo un architetto che si sente solo archi star è un soggetto che alla fine non sa e non saprebbe rapportarsi con committenti esigenti e con maestranze qualificate e per questo motivo evita proprio di andare in cantiere se non a lavori terminati..!

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    5 anni fa

    Aggiungo solo a quanto detto da Bartolomeo che le maestranze vanno ascoltate in cantiere, gli eventuali problemi risolti con loro: per esperienza chi di noi va in cantiere assiduamente sa che non ha molto sensocercare di far fare loro qualcosa che non sanno fare. A parte che poi ci sono cose che bisogna controllare per forza. Proprio questa mattina, in un mio cantiere, ho fatto il controllo delle armature delle travi prima del getto: mancavano dei ferri che poi, ovviamente sono stati aggiunti in mia presenza e quindi poi c'è stato il getto. Se ipoteticamente non fossi andato in cantiere cosa sarebbe successo? Nulla dal punto di vista estetico e statico, ma in fase sismica, quelle travi, così come le avevano armate, avrebbero potuto cedere. State attenti a fidarvi di tecnici che non vanno in cantiere: la "pelle" ed anche i soldi ce li mettete voi.

    Bartolomeo Fiorillo ha ringraziato Architetto Michele Abbate
  • stefaniasasso61
    5 anni fa
    Ultima modifica: 5 anni fa

    Le parcelle più congrue e ragionevoli fin'ora nella mia piccola esperienza sono state quelle dell'architetto che aveva fatto più sopraluoghi !!!! E con regolare fattura !Buona serata!

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    5 anni fa

    Ma infatti Stefania, ovviamente sono di parte, ma anche abbastanza obbiettivo. Mettiamola così: gli applicativi con i quali siamo obbligati a fare i preventivi ed i relativi contratti ai nostri clienti sono gli stessi per tutte le categorie di tecnici (architetti, ingegneri, geometri), le norme in base alle quali fare i relativi calcoli pure, l'obbligo di fare degli sconti sul totale, in nome della libera concorrenza, anche. Quindi alla fine cosa cambia tra una categoria di professionisti e le altre? In termini di parcella nulla, se si esclude la possibilità di avere uno sconto maggiore o minore. Questa cosa però non dipende dalla categoria di appartenenza del professionista scelto: dipende dai rapporti personali che si hanno con il particolare professionista scelto e dalla sua "bontà" nei confronti dei propri clienti che, ovviamente non può essere copulativa, ma meramente soggettiva.

    Ciò che invece sicuramente cambia è l'approccio che le varie categorie hanno nei confronti dei propri potenziali clienti. Il geometra, in genere, è il più fattivo, più sbrigativo, concreto. Non progetta, sempre in linea di massima, cose eccelse, particolari ed è limitato, nelle possibilità che ha, essendo solo diplomato, di eseguire determinate progettazioni. Di sicuro non potrebbe (uso il condizionale perché non tutti gli uffici dell'ex genio civile delle province italiane hanno già recepito la cosa) fare progettazioni statiche, non so fino a che punto possano spingersi in progettazioni acustiche, termiche ecc. Insomma, fattivo si, ma non c'è estro, è limitato nelle varie progettazioni necessarie per un qualsiasi fabbricato e costa esattamente come le altre categorie di professionisti.

    Sempre in via generale l'ingegnere, spesso, troppo spesso non è edile o civile, ma specializzato in altre materie che poco hanno a che fare con l'edilizia (meccanica, chimica ecc.). Ha tuttavia, indipendentemente dalla specializzazione di cui è in possesso, la possibilità di sostenere un ben determinato esame di stato e dedicarsi a tempo pieno all'edilizia. Di solito, come forma mentis, sono orientati più sulle produzioni seriali che sull'ad personam, sull'unico, tanti hanno il difetto di presumere, di sapere, di non sbagliare mai, di ascoltare poco o per nulla.

    Ovviamente va detto che ci sono sia ingegneri che geometri che non rispecchiano affatto ciò che ho appena scritto, ma in linea di massima la mia visione su questi professionisti è generalmente quella che ho scritto.

    Ora veniamo all'architetto in genere cercando di essere il meno possibile di parte. Di sicuro è l'unico che ha sostenuto un iter di studi accademici specifici per l'edilizia, l'unico che in quasi tutto il resto del mondo, Italia esclusa, è abilitato alla progettazione: è risaputo che da noi tutti fanno tutto in maniera perfettamente legale, ma altrove non è così e il caso emblematico è proprio la diatriba sulle competenze tecniche dei vari professionisti sull'edilizia in genere. Fin qui l'incontestabile, ciò che è oggettivamente vero sugli architetti. Ma tornando a quella che è la mia visione dei vari professionisti, l'architetto credo sia l'artigiano della progettazione, il sarto che cuce vestiti unici addosso ad ogni suo cliente e qui riecco la domanda posta da Bartolomeo: come fa un sarto a consegnare un vestito con la v maiuscola al prorpio cliente se quest'ultimo non l'ha mai provato durante il suo confezionamento? Come fa il sarto a capirne gli eventuali difetti e correggerli prima di consegnare il vestito? Credo che così come è fondamentale per un sarto far provare il vestito al proprio cliente, allo stesso modo è fondamentale per un tecnico seguire i propri cantieri perchè solo così si ha la certezza che poi si consegnerà un manufatto unico, cucito addosso alle esigenze del proprio committente.

    Ancora, nella mia visione, l'architetto è il più "imbecille" (nel senso buono) delle categorie citate. Quello cioè che dedica più tempo, a parità di prezzo, alle varie fasi che, partendo dalla progettazione, arrivano al prodotto finito. Per un architetto un progetto non è mai finito, c'è sempre un qualcosa da modificare, da perfezionare: anche per le cose più semplici ed immediate, l'architetto elabora decine di soluzioni diverse, spesso scartate direttamente dallo stesso professionista e nemmeno mostrate al cliente. L'architetto "chiude" un progetto quando non ne può più di modificarlo, consapevole però che con la mente elaborerà sempre variazioni, migliorie, alternative. Un architetto ha anche formazione artistica (cosa che oggettivamente difetta alle altre categorie), ha estro, fantasia, senso delle proporzioni, sensibilità. Di sicuro tutto ciò porta l'architetto ad essere il più "lento" dei tecnici, ma questa è il prezzo da pagare per avere un prodotto "artigianale" piuttosto che uno "industriale". Naturalmente, così come esistono e conosco personalmente almeno un geometra ed un ignegnere che non rispecchiano affatto la mia personale visione, allo stesso modo esistono architetti che si comportano in maniera diversa.

    Bene, credo che anche oggi, vi abbia tediati abbastanza con i miei spoloqui :) ma ho voluto darvi la mia "ricetta" per poter scegliere un tipo di professionista piuttosto che un altro, in funzione delle vostre reali esigenze ed a prescindere dalla mia classe di appartenenza e dalla parcella che in linea di massima, è la stessa per tutte le categorie.

  • stefaniasasso61
    5 anni fa

    Sempre esaustivo e non tedioso Arch Abbate!

    Per me fa tanto il professionista come soggetto, il cliente se èeuno che preferisce la praticità e la sobrietà o uno che vuole a tutti i costi l'effetto scenografico e l'originalità

    ( es io preferisco toni pacati e neutri ) ma soprattutto le finanze!!! Un conto se arrivo io con 50000 mila euro un conto se arriva il direttore generale con 500.000 !!

    Anche se ripeto a me piace magari la piscina rettangolare o a laghetto senza idromassaggio perchè amo sguazzare , nuotare ecc il mio direttore vuole una cascata,tante luci,un trampolino a scivolo unavasca enorm con ponte idromassaggi ecc che io non posso avere ma a sto punto andrei ad Abano Terme direttamente !!

    I soldi fanno tanto e i professionisti con più soldi capisco che possono lavorare realizzando cose più soddisfacenti anche per loro !! (scusate errori anche io a volte mi guadagno lapagnottina dinotte !!)

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    5 anni fa

    Appunto: credo che basti dire al tecnico scelto cosa si vuole davvero, quanto si vuole spendere. Insomma noi più capiamo di cosa vorreste e del badget disponibile, più riusciamo a realizzare i vostri sogni. Poi, dove sta scritto che se a qualcosa di utile, stabile e funzionale ci aggiungi l'estetica, l'estro, la fantasia, il senso delle proporzioni debba per forza costare di più? Ecco: spesso confondiamo le realizzazioni architettoniche con gli oggetti di design. In realtà, i progetti architettonici costano esattamente quanto quelli dozzinali (ad esempio le due scale che ha postato Bartolomeo costano esattamente quanto quelle più comuni, realizzate con gli stessi materiali) ma danno al manufatto un valore aggiunto. Non è un caso che la nostra disponibilità a pagare per una casa che, oltre a possedere tutti i requisiti oggi richiesti, sia anche bella, è superiore. Qui le case in cui si vede la "mano" dell'architetto si vendono meglio e più facilmente: immagino sia lo stesso ovunque. Quindi, non solo non si spende di più ma, a conti fatti, si ha addirittura qualcosa con un bel valore aggiunto.

  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    Autore originale
    4 anni fa
    Il problema è che non tutti lo comprendono Michele..le persone credono che un architetto costi..e si affidano spesso ad archi low-cost che tutto fanno tranne che curare e seguire realmente i loro interessi e realizzare i loro sogni..!
    Poi dopo aver terminato si lamentano di aver speso troppo e di non aver ricevuto quello per cui avevano incaricato l’archi low....!
  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa

    :) E qui, Bartolomeo, torniamo alla frase che mi diceva il prof. Riccardo Dalisi, quando stavo facendo la tesi con lui e frequentavo il suo studio: "Miché ricorda: ognuno vive nella casa che si merita, progettata da chi si merita, costruita da chi si merita ed arredata da chi si merita".

    Bartolomeo Fiorillo ha ringraziato Architetto Michele Abbate
  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    Autore originale
    4 anni fa

    Infatti..

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa

    Ad esempio, per tornare all'altro esempio che facevo a Stefania sul "Calatrava in fasce" fatto prima del ponte di Venezia, vero è che non sono autorizzato a pubblicare le relative foto, ma nulla mi vieta di predere uno stralcio di Google Heart, fatto in maniera tale che non si evinca dove sta e come è fatto, per far capire alcuni concetti.

    Quelle indicate da frecce verdi sono le altre pensiline (quelle che si vedono da questo stralcio), mentre quella indicata dalla freccia azzurra è la mia. Ora lasciando stare i problemi di vedute obblique che rendono le altre pensinine non a norma: diciamo che sono stati costretti a farle ai lati per non togliere, più di tanto, luce ai piani che stanno sotto, quando il sole gira. Infatti quelle chiazze nere che si vedono sotto le pensiline, altro non sono che le ombre generate dalle pensine stesse che se fossero state costruite a norma sulle vedute oblique, avrebbero finito per "oscurare" le bucature che ci sono lungo il piano inferiore (già di suo poco illuminato), mentre sulla mia si vede più nero solo l'ombra prodotta dalle ringhierine, ma la luce passa ed è più che a norma per le vedute oblique. Mi sono permesso il lusso di metterla centralmente al fabbicato. Ma lasciando stare tutto ciò, vogliamo parlare di costi? Bene, i costi di progettazione sono perfettamente uguali, quelli di realizzazione, decisamente più bassi i miei (pesa meno e quindi tutto ciò che sorregge la pensilina costa meno), le lastre di cristallo costano di più, ma non ci sono i costi di impermeabilizzazione e nemmeno quelli di pavimentazione, fuganti ecc., guadagni in luce e calore al piano sottostante e quindi fatture energetiche un po' più basse e non dovrai rifare , dopo una ventina di anni, né i risanamenti corticali, né gli intonaci, né le impermeabilizzazioni e le pavimentazioni. inoltre hai, sull'intero fabbricato, quel valore aggiunto che le altre case con le pensiline non hanno, fermo restando che, se la mia cliente dovesse decidere che le danno fastidio le vedute oblique del suo vicino ...... la vedo dura per quest'ultimo.



  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    per alcuni architetti e affini, è meglio se nn vanno in cantiere. Non che non siano bravi, ma il cantiere è un'altra modo di progettare..i tempi di reazione si accorciano, oltre al fatto che devi conoscere il progetto in ogni più piccoli dettaglio..... La DL non è solo in controllo ...come progettato, ma è la progettazione delle tolleranze e delle flessibilità, che se pur precisati in progetto è nella DL che si evidenziano e trovano la loro applicazione...

  • stefaniasasso61
    4 anni fa

    Che son dei pelandroni !!!! ( AHHHH)

  • stefaniasasso61
    4 anni fa

    Scherzo.. almeno qualche volta ci saranno andati!!!

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    stefaniasasso61...è proprio un altro mestiere, altrimenti si definisce direzione artistica La DL è tanto più necessaria quanto meno il progetto è dettagliato. Naturalamente se ciò che si vuole ottenere è qualcosa di preciso e non , un "pressappoco" o del "verosimile".

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa

    Oddio Raimondo, non la penso come te. La DL è sempre necessaria a prescindere da quanto sia definito il progetto. In cantiere, soprattutto nelle ristrutturazioni, meno sull'ex novo, c'è sempre qualcosa da controllare, qualche impresa che tende diciamo a fare i propri interessi oltre modo, un operaio che non si comporta come dovrebbe. Se la D.L. non è presente in maniera frequente, se non segue i lavori passo passo, perde la "storia" dell'intervento ma ne rimane responsabile, sia a livello legale-professionale, sia economico in termini di contabilità lavori, sia mettendoci la sola "faccia". Quindi, anche se mi è chiaro cosa intenti per "altro mestiere", non può essere inteso letteralmente come tale: è semplicemente una fase di un incarico, una di quelle fasi da fare necessariamente e che anche deontologicamente, nel caso non si possa fare come si deve, c'è la necessità di informare preventivamente il cliente e (aggiungo io) bisognerebbe, a quel punto, almeno avere il buon senso di non calcolarla in parcella. Ma come è chiaro dai tuoi messaggi, esistono tecnici che non la vedono come noi .......

  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    sapete che non sono del mestiere ma come in ogni campo se il grande Architetto ha molti lavori contemporaneamente e non ha il dono dell'ubiquità di Padre Pio non può essere in ogni cantiere tutti i gg e ogni tanto manderà qualcuno del suo staff o sbaglio?

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa

    Michele, il mio è un ragionamento generale...ho infatti usato l'espressione --->è tanto più necesserio. questo perche , l'avrai notato anche tu (rido), qui la maggior parte dei richiedenti non ha progetto, quindi è come dire....almeno incaricate qualcuno per la DL, uno come l'arch. Abbate, ....ma forse il messaggio non passa, meglio il mio linguaggio è incomprensibile.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa

    stefaniasasso61...quindi conferma che il mio linguaggio è incomprensibile....rido!

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa

    No Raimondo:il messaggio passa, eccome se passa. Ma specificare ulteriormente non fa mai male :)

    E perché uno come l'arch: Masu cosa cambia? L'importante è che sia uno che lo faccia come si deve.

  • PRO
    Architetto Michele Abbate
    4 anni fa

    Certo Stefania Dottoressa Sasso. Bisognerebbe anche avere il buon senso di non prendere lavori che non si possono seguire. Il bravo professionista si vede anche da queste scelte. Un po' come se da medico, avessi una clinica privata gettonatissima: se vuoi la mia visita aspetti che sia libero, altrimenti.....vai da un collega :)

  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    CHIARISSIMO Prof Arch MASU in effetti spesso e volentieri io non capisco una mazza di quello che scrive! Io non sono un'aquila naturalmente! Le dirò che sono piu chiari i suoi disegni con i flussi e i cerchi che non le sue parole ma è bello lo stesso cercare di interpretare quello che vuol esprimere ! ( rido anch'io ...)

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    peggio mi suona.... Uno scenografo svizzero Adophe Appia, vissuto a cavallo fra '800 e i '900 , grande innovatore della scenografia, ha lasciato disegni meravigliosi, la ragione è da ricercare nel fatto che era balbuziente (...) essendo io balbuziente e dislessico, spesso dimentico le parole o non le concludo...quindi non si arrovelli è solo mia responsabilità (non per giustificarmi) così il disegno divente linguaggio più eloquente.

    Chiarissimo....rido... faccio molta ombra!!!

  • stefaniasasso61
    4 anni fa

    Si Arch Abbate come dice lei se ti prendi un impegno devi portarlo avanti la giornata è di 24 h non di 36 o altrimenti dici al cliente non posso fino alla tale data (sempre che tutto vada liscio ), se le va aspetti.. altrimenti si rivolga ad un altro ...è un discorso chiaro, onesto Bravi PRO !

    ARCH MASU le sue parole enigmatiche per me, vede sono chiare ai suoi Colleghi !!!

  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Ma tanto disegna Arch Masu l'importante sono i suoi disegni che terranno in ombra degli altri !! Sono stata da piccolissima balbuziente anche io per gelosia forse, quando nata mia sorellina ma ricordo il disagio poi mi è completamente passato il disturbo ed avevo imparato a dire " scusate ba.. balbetto è un fa..fatto nervoso " mi è rimasta un po la paura di parlare in pubblico sui palchi ma nei congressi mi è toccato (per fortuna poche volte ) ho fatto da ragazza comparse in teatro nelle opere e questo mi ha aiutato, anche mio nipote lo è un po ma non se ne fa un problema è un bel ragazzo anche .. la dislessia non ha a che fare con l'intelligenza anzi lei si capisce che è molto intelligente e sensibile mi son permessa !!!

    Come sempre io divago !!!!!! Buona Giornata !!!

    ( mi fate passare il tempo e ridere sono ancora infortunata a letto, purtoppo ne ho ancora ma è tutto nella norma. Grazie !! )

  • Hermann
    4 anni fa

    Che bella discussione! Mentre mi rileggo ogni commento dall'inizio, lascio una piccola considerazione. L'architetto che non segue l'evoluzione del suo progetto è come qualsiasi altro professionista o ricercatore il cui ambito d'azione resta relegato al campo teorico, i classici" residenti delle torri d'avorio". E' comunque sintomatico di una forma di isolamento, che per alcuni può essere solo una questione di indole, per altri è arroganza, o ancora, paura del confronto con la realtà (che è sudicia, dura, problematica), un arroccamento, o anche, al limite, una forma di purezza ed idealismo.

  • PRO
    RAIMONDO MASU TEAM
    4 anni fa

    Hermann V. non essere troppo cattivo, ci sono casi in cui l'incarico è dato solo per la progettazione o DL...o parti di ...In alcuni casi il doppio incarico è necessario, negli incarichi pubblici quasi sempre è così.

  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Ah be', certo, in questo caso non è una scelta, ovviamente non generalizzavo. Rispondevo al tema posto dall'Arch. Fiorillo, che penso parlasse di quei professionisti allergici ai cantieri per scelta :D

  • Hermann
    4 anni fa

    In ogni caso, completo apprezzamento anche agli studiosi e ai ricercatori puri, anche se non praticano ;) Se non fosse per loro e le loro scoperte saremmo molto indietro in molti campi. Penso che valga anche per l'architettura.

  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    Autore originale
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    @stefaniasasso61 i grandi architetti o grossi studi se così li vogliamo chiamare posso assicurarti che seguono lo stesso i lavori. Io ho lavorato anni fa per degli studi associati dove il più piccolo era composto da circa 40 professionisti ed avevamo una decina di cantieri da seguire oltre quelli ancora da iniziare...e non il cambio di una stanza o la ristrutturazione del cesso. Ma cantieri dal costi di 15-20 milioni di euro, restauri conservativi, concorsi di progettazione etc etc etc. E per la direzione dei lavori c’era una squadra di colleghi che a turno giravano una volta su uno, un’altra sugli altri cantieri, me compreso, con il coordinatore dello studio e a volte anche l’archi capo e si seguiva comunque ogni cantiere. Dipende solo dallo studio insomma e dal professionista. Conosco colleghi che in cantiere ci vanno per dire che sono la DL e poi alla fine dei lavori. Io ci vado tutti i giorni se sono cantieri vicini, se sono più lontani un paio di volte la settimana, se sono fuori regione mi organizzo e vado anche 3-4 volte al mese o delego dei colleghi sul posto..mentre per qualche cantiere all’estero mi sono in quel caso, organizzavo una volta al mese e ci restavo per circa 6-7 giorni e seguivo tutto il giorno..! Insomma se si vuole e si fa bene il proprio lavoro ci si va in cantiere.

  • Hermann
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Quindi i veri e propri "Archistar" sono pochi, alla fin fine...

    Ma la gavetta se la son fatta anche loro, no?

  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    Autore originale
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    Sicuramente non tutti Hermann si sono fatti la gavetta seria..perché molti di loro e lo dico perché so, si sono ritrovati dove sono perché avevano grandi agganci politici e non solo. Purtroppo lavorare a quei livelli se non sei nessuno, non ci si arriverà mai se non si è con le persone giuste diciamo cosi.

    Ma la gavetta posso dirti che in tanti l’hanno fatta e probabilmente la fanno ancora. Per esempio l’archi dove lavoravo io, è uno che segue i cantieri personalmente ed ha da poco completato la direzione dei lavori per la realizza dello stadio in Camerun per la coppa d’Africa.! Oggi ha a una sede a Malta, una in Cina ed ha pure avuto dei grossi riconoscimenti. Io feci la cazzatta “forse” di andare via dallo studio per perseguire la libera professino con tutte le problematiche ad essa associate. Se fossi rimasto lì, probabilmente sarei salito di grado ed oggi starei a girare il mondo con loro per seguire i vari cantieri.

  • Hermann
    4 anni fa

    Be', arrivare a certi traguardi senza esserli meritati (parlo di chiunque ottenga posizioni solo grazie ad agganci e calci nel sedere, anziché per talento, meriti e reali capacità) sarà soddisfacente per loro, non certo per chi svolge una professione o un lavoro per passione. Contenti loro... e speriamo non facciano danni dall'alto delle loro cariche.

    Bartolomeo Fiorillo ha ringraziato Hermann
  • stefaniasasso61
    4 anni fa
    Ultima modifica: 4 anni fa

    state dicendo cose verissime chiudo che mio marito mi sta prendendo in giro mi dice che mi fate Architetto onorario che il prossimo ponte che crolla faccio io lo schizzo ... ...uffa!! ...ha sempre paura che scriva scemenze, arrivederci !!!! Cmq in tutti i campi è cosi e paradossalmente chi è bravo non sempre ci tiene a fare carriera e perciò non cerca agganci !

    Bartolomeo Fiorillo ha ringraziato stefaniasasso61
  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    Autore originale
    4 anni fa

    Io per scelta e da sempre non ho mai voluto scendere a compromessi, ne leccare il c.....a nessuno e le posso assicurare che la strada così è sempre tutta in salita..ma va bene così..! ;-)

  • stefaniasasso61
    4 anni fa

    essere onesti alla lunga ripaga sempre

    Bartolomeo Fiorillo ha ringraziato stefaniasasso61
  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    Autore originale
    4 anni fa

    Eh..

  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    Autore originale
    4 anni fa

    Vado a fare un sopralluogo..e si noi comuni architetti e non archi star facciamo sopralluoghi anche di sabato pomeriggio..! ;-)

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