Preventivi Architetti: come lo fate voi?
Valentina Farassino
6 anni fa
Fate un preventivo solo ed esclusivamente sul vostro lavoro dettagliando i prezzi
Fate un preventivo che comprende la vostra parcella e quella dell'impresa edile
Fate un preventivo chiavi in mano arredi compresi
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Commenti (9)
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6 anni faUltima modifica: 6 anni faValentina Farassino
6 anni faDiscussioni simili
Architetti vs. Artigiani/Imprese Edili vs. Mobilieri
(22) commentiBeh, insomma..dipende molto dall'ampiezza dello spettro che ciascuno ha in testa per definire "considerevole" una spesa. Penso si possa sgrossare e concordare che un bagno "di medio livello" con soluzioni che non siano sanitari e piastrelle del più basso capitolato cinese e con una disposizione appena semplicemente diversa da quella già obbligata dalla posizione precisa degli impianti esistenti, non può costare meno che tra 5 e 10mila euro. Esiste un mondo intero di rivenditori e muratori che cercano di minimizzare l'aspettativa dei costi per invogliare il cliente ad imbarcarsi nel lavoro (che poi deve finire per forza) lasciandogli il compito di fare le addizioni alla fine e, se non proprio "distraendolo", quantomeno non cercare di fargli leggere esplicitamente che tra demolizioni (con i problemi nascosti che possono derivare dal far saltare una mattonella e vedersi partire le 5 adiacenti), buon senso (si sostituiscono rivestimenti e sanitari: è sciocco non rinnovare tubazioni vetuste degli impianti, il che comporta però dover demolire un pavimento intero incluso il massetto: non si vuole fare? Allora forse risulta più cost effective orientarsi su altre azioni per rinfrescare la stanza da bagno, dal colore agli accessori, etc) e aspirazioni estetiche (pur partendo dal presupposto di non volersi concedere il bagno di Vladimir Putin, la persona mediamente attratta dalle pubblicità patinate di bagni di 20mq cerca di appagare le proprie aspirazioni inserendo la doccia Makro filo pavimento sul bagnetto condominiale fine corridoio di 1,4 x 3,2 mt, e poi cercando di risparmiare montando le mattonelle di prezzo inferiore, magari "sopra quelle esistenti" e tutto il repertorio annesso di esperienze vissute, senza capire che magari dirottare la spesa della doccia sul riposizionamento degli impianti produrrebbe un risultato qualitativamente molto maggiore) deve avere in tasca 10mila euro per pensare con serenità a rifare una stanza da bagno potendosi orientare nella scelta di sanitari, rubinetterie, accessori, loro disposizione nella stanza, rivestimenti e quant'altro. Se alla fine avrà speso di meno (questo target non è affatto da escludere) tanto meglio: ma il problema è se accade il contrario: se il cliente pensa di stare dentro a 3000 euro per rifare il bagno e poi passo dopo passo, "strappo" dopo "strappo" e concessione dopo concessione, si trova ad averne spese 6500. Ed ora, in questo quadro, secondo l'uditorio medio di chi legge queste pagine in veste di utente, il progettista della rivendita di box doccia Makro potrebbe mai consigliare di destinare la stessa risorsa ad un implementazione dell'intervento edilizio scegliendo una doccia gradevole di media gamma al posto del top della Makro? E l'architetto che lavora direttamente per il cliente? Il muratore potrebbe mai dire che "se si opera in questo modo si può evitare di demolire l'intero pavimento"? E l'architetto del cliente? A questo punto, sgrossato il calcolo per cui (ma vado veramente con l'accetta) un bagno prevede l'investimento di 10mila euro, farei io una domanda candida, sincera e spassionata all'utente di turno: qual'è il valore giusto che è disposto a spendere per la consulenza di un professionista che lo affianchi e lo guidi nel compimento di un'operazione comunque complessa? Sarei sinceramente grato di una risposta dall'utente medio. Entrare nella sua testa e scoprire come ragiona.... mostra di piùCosa pensate degli architetti che non praticano i cantieri..?
(102) commenti@stefaniasasso61 i grandi architetti o grossi studi se così li vogliamo chiamare posso assicurarti che seguono lo stesso i lavori. Io ho lavorato anni fa per degli studi associati dove il più piccolo era composto da circa 40 professionisti ed avevamo una decina di cantieri da seguire oltre quelli ancora da iniziare...e non il cambio di una stanza o la ristrutturazione del cesso. Ma cantieri dal costi di 15-20 milioni di euro, restauri conservativi, concorsi di progettazione etc etc etc. E per la direzione dei lavori c’era una squadra di colleghi che a turno giravano una volta su uno, un’altra sugli altri cantieri, me compreso, con il coordinatore dello studio e a volte anche l’archi capo e si seguiva comunque ogni cantiere. Dipende solo dallo studio insomma e dal professionista. Conosco colleghi che in cantiere ci vanno per dire che sono la DL e poi alla fine dei lavori. Io ci vado tutti i giorni se sono cantieri vicini, se sono più lontani un paio di volte la settimana, se sono fuori regione mi organizzo e vado anche 3-4 volte al mese o delego dei colleghi sul posto..mentre per qualche cantiere all’estero mi sono in quel caso, organizzavo una volta al mese e ci restavo per circa 6-7 giorni e seguivo tutto il giorno..! Insomma se si vuole e si fa bene il proprio lavoro ci si va in cantiere.... mostra di piùse non paghi niente preventivi
(55) commentiBuongiorno, noi seguiamo spesso i clienti nell`acquisto della cucina. Siamo convinti che, come in tutte le questioni, la domanda e l`offerta si debbano incontrare; soprattutto umanamente. Insomma, anche li` ci si sceglie a vicenda. Ci sono venditori che hanno una certa professionalita` e forniscono un reale servizio dando a volte risposte senza bisogno di tante domande e ci sono poi venditori che si limitano a vendere un prodotto, che ti riempiono di pensili o armadi ogni millimetro anche se hai quindici metri lineari di spazio e che non forniscono un servizio (preventivo incluso) neppure pagandolo. Questo indipendentemente dalla marca venduta. Ci sono poi i clienti, quelli con le idee formate o quelli che, mentre aspettano che si formino, pongono al venditore domande esistenziali (cuciniamo in due ma litighiamo sempre) formule chimiche del materiale per vedere se si macchia con la curcuma o conferme di prestazioni come se dovessero caricare i pensili di piatti di piombo o lavare i ripiani con l`acido solforico. La soddisfazione del cliente? Rimane sempre un interessantissimo fenomeno indipendente da tutto quanto detto sopra. Noi non abbiamo un rivenditore o una marca preferita se ci chiedono un consigli per noi niente supera una cucina disegnata su misura e fatta dal falegname!... mostra di piùGLI ARCHITETTI LOW-COST...IL MARCIO DELLA CATEGORIA
(235) commentiGià dottoressa. Ma a parte le regole, per esperienza professionale, capite le idee progettuali rese al cliente con i render, poi esecutivamente, bisogna fare i conti con le scelte reali: ognuno fa le proprie scelte di pavimenti, colori, arredi. Certo, distributivamente il posizionamento dei mobili, il tipo di pavimento, la disposizione degli organi illuminanti si avvicinano molto ai render fatti in fase progettuale, ma le reali scelte sono diverse. Il pavimento non è mai esattamente quello dei render, i colori di tutto, anche se leggermente, cambiano in corso d'opera, si rimane colpiti da mobili diversi da quelli inseriti nei render. Ciò che rimane uguale sono solo gli aspetti distributivi, insomma. I veri render, si fanno quotidianamente in cantiere, adeguando l'idea progettuale di continuo, procedendo di pari passo con le scelte reali fatte dal cliente. Ovviamente i render servono: il cliente ha subito la percezione di come utilizzerà gli spazi, capisce in che stile sarà la propria casa, come deve orientarsi nelle scelte fatte nei vari negozi ad esempio capendo se deve vedere, in fase di acquisto un gres o un parquet o altro grosso modo di un determinato colore, ecc. Ma nulla di più. Il reale si fa giorno dopo giorno in cantiere e capita anche soventemente che, nonostante i render, l'impegno posto ogni giorno, le spiegazioni fornite di volta in volta al cliente, l'accompagnarlo seguendolo negli acquisti, si comprino arredi sproporzionati per gli ambienti che finiscono per "guastare" il progetto. Ai miei clienti capita spesso con i mobili da bagno, con le isole in cucina e soprattutto con i divani. Sempre decisamente enorme rispetto sia alle piante arredate, sia ai render, sia alle raccomandazioni fatte a loro ed al mobiliere di turno.... mostra di piùBil
6 anni faValentina Farassino
6 anni faBil
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