Può la passione trasformarsi in lavoro?!?
Sara Pecchio
6 anni fa
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Commenti (11)
Talotta ing. Stefano
6 anni faSara Pecchio
6 anni faDiscussioni simili
Migliorare la cucina
(19) commentiSusilla, fare domande da parte sua è assolutamente naturale e lecito. Siamo qui per collaborare e per avere un minimo scambio. Mi piacerebbe però che il sito Houzz.it comunichi il grande valore del "progetto" che negli anni - e qui in Italia - un po' si è perso. È possibile secondo Lei chiedere una cura risolutiva, una terapia, a distanza, ad un medico che non conosca e non abbia mai visitato il suo paziente? L'architettura tutta, anche degli interni, presuppone uno studio di analisi e poi di cura molto intenso. È solo così che possono nascere interessanti soluzioni e progettazioni dunque realizzazioni. Detto questo, Le auguro davvero di risolvere al meglio i suoi dubbi e, vedrà, il supporto di un professionista, che possa aiutarla "nella visione" di ciò che sarà la sua casa domani ma anche dopo, non potrà che esserle di prezioso ausilio. In bocca al lupo per la casa dei suoi sogni!... mostra di piùHo bisogno di aiuto per la cucina
(13) commentiBuonasera Athena, le soluzioni ci sono...ci vuole solo un po' di impegno e tanta passione per studiarle... ci occupiamo di realizzare arredamenti su misura quindi non c'è situazione in cui non si possa realizzare ciò che il cliente sogna adattandolo agli spazi esistenti. Dacci qualche suggerimento, come ti piacerebbe realizzare la cucina? Hai già in mente uno stile, da quello che hai scritto credo di sì...magari condividi qualche foto per aiutarci. Quali sono le priorità negli accessori (tipi di elettrodomestici, quali elettrodomestici), preferiresti colonne o basi, con pensili o senza, ti occorre piano di lavoro? Hai bisogno di un tavolo o un desk in cucina? Se si da quante persone? Sono tutte domande che di solito facciamo ai nostri clienti per capire come poter realizzare il loro arredamento e poi stabiliamo insieme ai clienti su quale budget dobbiamo orientarci per realizzare il tutto. Se vuoi mandarci i tuoi recapiti via email a info@simonedemartini.com saremo lieti di contattarti per fornirti maggiori informazioni e studiare una soluzione che possa soddisfare le tue aspettative.... mostra di piùsi può vivere in assenza di pensiero?
(38) commentila perfezione in se non interessa all'individuo come essere vivente, anche perche non avverte un modello, e trovo interessante il riferimento agli esseri unicellulari fatto da Valeria . Forse anche il nostro cervello di rettile, che agisce totalmente nell'involontario, non si pone il problema della perfezione. Ma quando l'essere vivente, l'uomo, diventa individuo sociale allora probabilmente nascono i problemi. Semplificando con il macete. L'individuo sociale ha l'esigenza e necessita di normare come scrive Myk, al fine (1) di creare una natura a propria immagine e somiglianza che pèuò facilmente domare nelle sue azioni ordinarie, e allo stesso tempo deve normare , ipotizzando una presunta perfezione della norma, al fine di ottenere comportamenti in sincrono, e(2) dal momento che inventa le specializzazioni, e dunque la delega, deve essere certo che queste saranno svolte "come se" ciascuno le svolgesse per se stesso . (3)Per la perfezione e il principio di obbedienza , forse , lo stesso individuo si è dovuto creare un assoluto, ...non si sa mai!. E' sempre stata la tecnologia a cambiare i rapporti fra le specializzazioni, le abilità, e gli individui sociali, e sembra essere ancora la tecnologia a ricambiare gli equilibri sociali e culturali maturati negli ultimi due secoli. L'accesso alle conoscenze, ha perso alcune priorità e la globalizzazione ha consentito un confronto fra culture più diretto e capillare, cambiando dal mio punto di vista anche l'azione stessa, che passa da atto di trasformazione a mero atto di consumo. L'uso sembra essere intrinseco all'oggetto stesso e univoco, quindi deve essere riconoscibile per garantirsi immunizzazione e forse Bourdieu quando parla di lusso e estetica popolare si riferisce anche a questo Ora che si sia architetti o interior designer forse poco cambia , forse però dobbiamo ridefinire il rapporto fra la capacità di attribuire il nome agli oggetti attraverso un progetto, e la capacità di garantire per quell'oggetto la possibilità di soddisfare un bisogno.... mostra di piùSondaggio Houzz: Quale metodo usate per tenere ordinata la casa?
(29) commentiI Giapponesi ci sembrano maniaci dell'ordine anche perché hanno pochissimo spazio (le case hanno costi altissimi) e altre tradizioni e abitudini, a cui noi non riusciremo mai ad assoggettarci. Il metodo della Kondo per riporre i vestiti sarà pratico e funzionale dal punto di vista dello spazio che occupano, ma cosa mi dite della vestibilità di una camicia piegata e arrotolata? Se mi assicurate che non fanno una piega ci provo anche io, ma preferisco vederle appese, anche per identificarle subito. C'è differenza tra le camicie anche se, per ipotesi, fossero tutte dello stesso colore: colletti e polsini diversi, maniche corte o lunghe, perderei un sacco di tempo a catalogarle ed etichettarle per distinguerle une dalle altre se fossero dei semplici pacchetti in un cassetto. Meglio averne poche, a questo punto, ma ben appese e ben stirate. E poi i cassetti sono comodi solo fino ad una certa altezza, per poterci "guardare dentro", da lì in su lo spazio va sfruttato in un altro modo. I miei punti di forza nella pulizia della casa sono: - pochissime superfici irraggiungibili e quindi facili ricettacoli di polvere e difficili da pulire, oltreché pericolose perché necessitano di scale (niente pensili, armadi e dispense sì ma alti a tutta parete, librerie sì ma chiuse da ante vetrate); - pavimenti liberi il più possibile, anche perché ho il robottino aspirapolvere che non ho voglia di disincastrare ogni volta, quindi divani, madie, cassettiere e letti a gambe alte, sanitari e mobili bagno sospesi; - ninnoli e soprammobili: pochi ed esposti a rotazione; - materiali facili da pulire e con prodotti ecologici, anche solo con acqua e microfibra; - niente tendine alle finestre. Per il disordine, dobbiamo sempre arginarlo, abbiamo soprattutto la tendenza ai "librocumuli" (pile di libri sui comodini, sui tavolini).... mostra di piùTalotta ing. Stefano
6 anni faArch. Claudia Baldi - MatStudio
6 anni faSara Pecchio
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Arch. Claudia Baldi - MatStudio