un interrogativo per architetti e garden designer
cricro
6 anni fa
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Commenti (7)
Fonte del Rustico
6 anni facricro
6 anni faDiscussioni simili
Quanto è importante il rendering per la presentazione di un progetto?
(30) commentipartirei col dire che oggi il cliente si aspetta quasi sempre di poter assistere ad una rappresentazione fotorealistica del lavoro commissionato, non solo perché è diventato uso comune da parte del progettista corteggiare e gratificare il committente con un render, ma anche perché la varietà di materiali e finiture che offre il mercato e divenuta impressionante e non sempre è facile per i non addetti ai lavori capire cosa sta proponendo l'esecutore dell'opera. Da qui nasce la duplice esigenza, progettista/cliente nell'avvalersi di forme più evolute di rapprentazione grafica. A tutto questo però c'è un rovescio della medaglia, un bel rendering può cammuffare un progetto mediocre e trarre in inganno il committente, con il risultato da parte sua di delusione e malcontento. Quindi il consiglio è quello di servirsi della grafica 3d, non dimenticandosi mai la cara e vecchia matita, sempre collegata al cervello.... mostra di piùAd architetti e interior designers....
(11) commentiCiao F Milk, il consiglio che posso darti è quello di non infilarti in un ambito generalista per il fatto che avresti semplicemente molta concorrenza. Sicuramente sono meno inflazionati ambiti più tecnici o di nicchia dove la concorrenza è meno spietata, ma non è facile entrarci. Nel Luxury (quello vero intendo) non ci arrivi per studio ma per opportunità che ti portano a far cose che poi vengono richieste da altri e inizi ad inserirti. Ma per lavorare nel luxury, oltre a conoscere dinamiche di progettazione e distribuzione diverse dall'ordinario, significa anche saper usare e sperimentare materiali e tecnologie non sempre convenzionali e, anche quando lo sono, si deve essere in grado di interpretarli nel modo migliore e più nuovo! Per lo yachting direi più o meno lo stesso. Il retail è un buon settore ma anche i quel caso bisogna avere una cultura specifica se si ha l'ambizione di fare cose interessanti (branding, comunicazione, marketing, visual... insomma, devi masticare bene certi argomenti perché parlerai con gente esperta in quei settori e dovrai comprendere velocemente il loro linguaggio e il loro modus operandi). In buona sostanza, se proprio vuoi buttarti nella mischia perché pensi di avere i numeri per farlo, il consiglio che ti do, anche vista la tua giovane età, è investire pesantemente sulla tua preparazione: scuola e stage! Che tu faccia un BUON corso di interior design o che tu faccia una BUONA facoltà di architettura, devi pensare di affinare gli strumenti utili per entrare negli studi che ti possono poi garantire esperienze valide. Devi sapere bene una lingua straniera, devi conoscere bene la base del software tecnico (minimo sindacale è autocad, sketch up, photoshop, illustrator e Key note o power point... poi ci saranno motori rendering e modellatori, ma un passo alla volta). Punta a fare delle prime esperienze progettuali in studio a fianco dei senior, studia ogni loro mossa: da come approcciano il progetto, come disegnano, a come parlano con il cliente. Vedi di fare esperienze in cantiere. Per le prime esperienze basterà seguire un senior e vedere come si comporta, cosa dice, come risolve i problemi poi, poco alla volta, vedi di andare tu in modo indipendente per avere i primi contatti diretti con le figure del cantiere. Se puoi e se conosci degli artigiani (mobilieri, marmisti, fabbri, vetrai) fatti ogni tanto un giro nei laboratori per vedere come lavorano (spesso dalle loro imprecazioni impari molto rapidamente quello che puoi e non puoi chiedere ad un materiale). E' brutto dirlo, ma oggi le esperienze si fanno con gli stage. Prendili come fossero corsi e quindi non deprimerti se ti proporranno un mero rimborso spese (...se, perché alcuni manco quello), ma pretendi di imparare, di capire e di farti esperienza. Uno Stage è un percorso di crescita e non un lavoro sotto pagato! Quando avrai capito che in quella realtà non ha più nulla da imparare cambia... Non hai detto di dove sei, ma tieni presente che anche la "piazza" in cui farai esperienza conta... Un grande in bocca al lupo!... mostra di piùarchitetti ingegneri, geometri
(4) commentiE' un risposta lunga, Architetto, Ingegnere e geometra sono 3 professioni regolamentate Cioè devono avere svolto un percorso di studi stabilito dal Ministero, devono avere sostenuto una o più esami di abilitazione di fronte a propri pari e devono essere iscritti a un Ordine professionale, se laureati, come architetti e ingegneri o a un Collegio se diplomati, come i geometri. Ordini e Collegi non sono come le gilde medioevali, al contrario, sorvegliano gli iscritti su mandato del Ministero degli interni infatti, architetti e ingegneri hanno l'obbligo di rispettare la deontologia cioè un codice di comportamento e c'è una commisione deontologica che praticamente è un tribunale che si occupa di processare e sanzionare gli iscritti Le professioni regolamentate sono tali in quanto si assumono la responsabilità verso lo stato e verso i committenti, hanno per esempio l'obbligo di sorvegliare che i committenti rispettino la legge e in caso contrario sono obbligati a denunciare la cosa alle autorità, come dei pubblici ufficiali. Tutte e 3 le figure hanno un timbro e una matricola e tutto questo vale per tutte le professioni regolamentate, medici, avvocati, commercialisti ecc Per il resto i percorsi di studio sono radicalmente differenti. Che vorresti sapere in concreto?... mostra di piùArchitetti vs. Artigiani/Imprese Edili vs. Mobilieri
(22) commentiBeh, insomma..dipende molto dall'ampiezza dello spettro che ciascuno ha in testa per definire "considerevole" una spesa. Penso si possa sgrossare e concordare che un bagno "di medio livello" con soluzioni che non siano sanitari e piastrelle del più basso capitolato cinese e con una disposizione appena semplicemente diversa da quella già obbligata dalla posizione precisa degli impianti esistenti, non può costare meno che tra 5 e 10mila euro. Esiste un mondo intero di rivenditori e muratori che cercano di minimizzare l'aspettativa dei costi per invogliare il cliente ad imbarcarsi nel lavoro (che poi deve finire per forza) lasciandogli il compito di fare le addizioni alla fine e, se non proprio "distraendolo", quantomeno non cercare di fargli leggere esplicitamente che tra demolizioni (con i problemi nascosti che possono derivare dal far saltare una mattonella e vedersi partire le 5 adiacenti), buon senso (si sostituiscono rivestimenti e sanitari: è sciocco non rinnovare tubazioni vetuste degli impianti, il che comporta però dover demolire un pavimento intero incluso il massetto: non si vuole fare? Allora forse risulta più cost effective orientarsi su altre azioni per rinfrescare la stanza da bagno, dal colore agli accessori, etc) e aspirazioni estetiche (pur partendo dal presupposto di non volersi concedere il bagno di Vladimir Putin, la persona mediamente attratta dalle pubblicità patinate di bagni di 20mq cerca di appagare le proprie aspirazioni inserendo la doccia Makro filo pavimento sul bagnetto condominiale fine corridoio di 1,4 x 3,2 mt, e poi cercando di risparmiare montando le mattonelle di prezzo inferiore, magari "sopra quelle esistenti" e tutto il repertorio annesso di esperienze vissute, senza capire che magari dirottare la spesa della doccia sul riposizionamento degli impianti produrrebbe un risultato qualitativamente molto maggiore) deve avere in tasca 10mila euro per pensare con serenità a rifare una stanza da bagno potendosi orientare nella scelta di sanitari, rubinetterie, accessori, loro disposizione nella stanza, rivestimenti e quant'altro. Se alla fine avrà speso di meno (questo target non è affatto da escludere) tanto meglio: ma il problema è se accade il contrario: se il cliente pensa di stare dentro a 3000 euro per rifare il bagno e poi passo dopo passo, "strappo" dopo "strappo" e concessione dopo concessione, si trova ad averne spese 6500. Ed ora, in questo quadro, secondo l'uditorio medio di chi legge queste pagine in veste di utente, il progettista della rivendita di box doccia Makro potrebbe mai consigliare di destinare la stessa risorsa ad un implementazione dell'intervento edilizio scegliendo una doccia gradevole di media gamma al posto del top della Makro? E l'architetto che lavora direttamente per il cliente? Il muratore potrebbe mai dire che "se si opera in questo modo si può evitare di demolire l'intero pavimento"? E l'architetto del cliente? A questo punto, sgrossato il calcolo per cui (ma vado veramente con l'accetta) un bagno prevede l'investimento di 10mila euro, farei io una domanda candida, sincera e spassionata all'utente di turno: qual'è il valore giusto che è disposto a spendere per la consulenza di un professionista che lo affianchi e lo guidi nel compimento di un'operazione comunque complessa? Sarei sinceramente grato di una risposta dall'utente medio. Entrare nella sua testa e scoprire come ragiona.... mostra di piùcricro
6 anni faUltima modifica: 6 anni faFonte del Rustico
6 anni facricro
6 anni fa
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Roberta Tognoni