Impresa impossibile: zona living con angolo cottura a vista 20mq
Anna G.
7 anni fa
Ultima modifica:7 anni fa
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Commenti (9)
Erica Bagnasco Architetto
7 anni faBartolomeo Fiorillo
7 anni faUltima modifica: 7 anni faDiscussioni simili
Arredare la zona living
(21) commentigdmpal, non si risenta delle parole che ho scritto: io sono su houzz da poco e la sola cosa di cui sono strasicuro è che chi veramente ottiene tanto, tanto valore a frequentare il portale sono i clienti: le mie parole, regalate come le sue e come quelle di ogni propositore, erano rivolte a chi ha iniziato la discussione che in questo modo avrà più materiale a propria disposizione per meditare e valutare le proprie preferenze. Se legge il mio commento, noterà che non intende dequalificare i suggerimenti avanzati da lei: lei ha fatto esattamente la cosa che ci si aspetta quando si pensa "vorrei un'idea di come sistemare il mio ambiente". Io però (purtroppo, perchè vuol dire che non ho più venticinque anni anzi, la cosa peggiore è che potrei scrivere con la stessa enfasi non ho più trentacinque anni) ho un'esperienza che fotografa il vero nucleo della professione non nel "fare l'architetto" ma "nel trasferire al cliente le competenze (le consapevolezze) dell'architetto", perchè in oltre il novanta per cento dei casi è il cliente che chiede di effettuare le scelte, che sia il privato nell'intervento più ridotto o che sia la grande azienda nella persona dell'amministratore delegato per lo stand da diecimila metri quadrati. E' rarissima la realtà del committente che lascia le chiavi di casa e dice "proponga lei, realizzi lei, mi stupisca, mi affido a lei e sono sicuro che porterà avanti in modo coerente e ottimizzato ogni passaggio, così io avrò il miglior risultato per me e risparmierò pure rispetto a lanciarmi in soluzioni immaginate che non ho esattamente capacità di controllare cosa implicano e cosa comportano per arrivarci". Purtroppo la realtà prevalente non conviene a nessuno, perchè il cliente rischia di lanciarsi in fantasie che poi significano azioni che non intende intraprendere, il progettista si trova a dover rimbalzare continuamente le proprie interpretazioni di linguaggio incontrando una difficoltà gratuita e che non conviene a nessuno nel portare avanti un filo logico coerente, e la situazione generale incontra frequentemente punti nodali dove emerge che certi costi non si erano considerati, o che se si doveva fare anche questo per fare quest'altro allora sceglievo una cosa diversa. Non si risentano adesso tutti quelli che si vedono dalla parte del cliente, ma questo settore è enorme, vario, e come tutti i settori popolato sia da persone eccezionali che da persone che sarebbe meglio evitare, che hanno a volte il ruolo del professionista, a volte il ruolo del cliente. Il professionista in quanto tale, esattamente come un calciatore che gioca un anno per una squadra e l'anno successivo per la squadra avversaria, si deve porre in modo neutrale e preparato rispetto alle preferenze di stile e di linguaggio del committente, per saperlo accompagnare nella scelta, esattamente fornendogli quella capacità di valutare, prima che le cose vengano fatte, tutti gli aspetti delle sue decisioni. Dal canto suo, invece, il cliente dovrebbe saper capire che i valori del progettista sono esattamente due: uno è quello di sapere cosa significa e cosa implica "fare una cosa": quando l'architetto suggerisce di controsoffittare la stanza sa esattamente cosa comporta, sa che si può fare e come, sa che è il bilanciamento migliore tra un risultato estetico da raggiungere e il controllo delle problematiche che si possono incontrare nella realizzazione; quando lo dice la sigora cliente, non è la stessa cosa: se si riesce in modo oggettivo a vedere dall'alto la situazione, si capisce subito che operare nel primo modo è conveniente prima di tutto per il cliente. Il secondo valore del progettista è il linguaggio, la cultura, l'interpretazione dei desiderata del cliente secondo il proprio filtro creativo: è quella parte (che non costituisce da sola tutta la professione, ma che la cònnota nella sua essenza almeno presso la percezione dei più) dell'Architetto Fuffas di Maurizio Crozza: quella è satira, certo, ma la sostanza è che quella parte è la parte della fantasia ed è la parte che il cliente ha sempre in animo di esprimere da solo. Vogliamo dire anche qui che quando l'architetto pensa "meglio arancione" è una riflessione di spessore maggiore di quando lo pensa il cliente? In linea di massima si può dire senza offendere nessuno, almeno perchè l'architetto pensa al colore in rapporto al cerchio di Itten mentre il cliente ci pensa mentre guida la macchina nel tratto che lo riporta la sera dall'ufficio alla casa dove si trova il cantiere (con l'architetto dentro). Questo non è vero in modo così schiacciante come nel primo "valore", perchè vi sono clienti che hanno fior di cultura, livelli di gusto eccelso e persino una creatività invidiabile; però i clienti dovrebbero avere la consapevolezza e la lucidità di pensare queste cose quando scelgono il professionista cui affidarsi, perchè Gigi d'Alessio è realmente un ottimo musicista, preparato al Conservatorio, ma la sua anima, il suo repertorio sono quelli: non ci si può aspettare di ingaggiare Gigi d'Alessio e restare delusi perchè non propone il rock degli Aerosmith !... mostra di piùDubbi arredamento open space 20mq
(47) commentiNina in realtà potrebbe realizzare entrambe le aperture (sia quella che è indicata come porta d'ingresso che la porta finestra) in vetro blindato e poi utilizzare a piacere l'uno piuttosto che l'altro come ingresso. Ma presumo che la porta blindata installata (se non ho capito male Mattia sta acquistando una villetta a schiera già finita, oppure è ancora in fase di realizzazione?) sia standard e quindi la soluzione proposta una strada percorribile a sole spese dell'acquirente.... mostra di piùzona giorno per 5
(34) commentiGrazie Nina per la delicatezza, l’apprezzo molto! Nessuno di noi 7 intende condividere l’intera vita quotidiana, mio papà ha piu di 80 anni ma è sempre in giro, mia mamma è la classica nonna casalinga che non chiede altro che cucinare x i nipoti. Detto questo, ognuno a casa propria è un imperativo, almeno finché staranno entrambi in salute. Dopodiché, averli al piano terreno di fianco alla mia zona giorno, ci permetterà di accudirli più agevolmente. i ragazzi avrebbero ognuno la propria camera, spero che questo compensi un po’ l’assembramento nella zona giorno 😂... mostra di piùSoggiorno e cucina isola 20 mq
(28) commentiCiao Mario ed un saluto a tutti voi. Non commento quasi mai i post, ma questo mi ha attirato come un rompicapo. Non penso che sia un idea impossibile e poco funzionale, anzi a parer mio anche carino per uno spazio così piccolo. Quindi ho voluto rendermi conto di qualche spazio e magari aggiustare dei minimi dettagli nel progetto che segue (fatto in treno con il cell, scusate)... La parte superiore non l ho toccata. L isola l ho lasciata di profondità 90 anche se si potrebbe scendere a 75 Il tavolo lo porterei a 150 e lo prenderei allungabile ma soprattutto non fissato all'isola (giusto per alcuni eventi straordinari in cui star più strettini non fa poi così male All isola eliminerei l angolo inferiore destro (da foto) così da poter incastrare un classico tavolo per spostarlo via in qualsivoglia situazione. Per divano ho scelto un 220x100, ma fossi in te non ne prendere mai uno superiore ai 240 Frontalmente la parete attrezzata andrebbe creata ad hoc, lasciandola minimal nella parte inferiore e magari allargandosi lungo la parete nella parte superiore (ad un altezza superiore ai 200 cm) con contenitori e librerie pensili componibili Gli spazi sono vivibili ragazzi, anche gli 80 cm di distanza tra cucina e isola, non esageriamo... Poi per i passaggi restiamo oltre i 90 cm. Visivamente Mario, secondo il mio parere, potrebbe uscire molto carino, seppur stretto, ma sicuramente utilizzando i mobili giusti e dalla bellezza particolare. Insomma piccolo ma bello bello bello. Se metti una cucina di "convenienza" abbandona il progetto... Ps... La cucina portala sino su al soffitto, sviluppa il tutto in altezza, usa per le pareti colori molto chiari o pastelli... Dietro il divano metterei un bel wallpaper prospettico magari di London per aprire l occhio... Per la cucina usa colori chiari giocando su tonalità del bianco, grigio e perché no... legno. Riprendendo poi sul tavolo. Sedie semplici dallo schienale lineare per guadagnare spazio... É mi raccomando tienila sempre in ordine, con queste misure uno strofinaccio fuori posto fa sembra casa trascurata.... Che ne pensate? Con questi adattamenti in pianta potrebbe essere funzionale e di gusto? Aiutiamoci non stravolgiamo tutto É se non ti piacciono i colori chiari per la cucina, anche un totale black satinati può andar bene....... mostra di piùErica Bagnasco Architetto
7 anni faAnna G.
7 anni faAnna G.
7 anni fa
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Lorenzo Pasqualucci, designer | www.lop.it