Differenze culturali tra coinquilini: qual è la vostra esperienza?
Elena Saracino
7 anni fa
Ogni paese ha le sue abitudini, anche per quanto riguarda le abitudini in casa.
Noi italiani ad esempio siamo abituati a ritrovarci tutti intorno al tavolo per consumare i pasti assieme, ma non in tutti i paesi è così.
Io, ad esempio, ho passato un breve periodo della mia vita in una famiglia australiana che non aveva l'abitudine di cenare assieme ma in momenti separati, davanti alla tv.
Vi è mai capitato di convivere con qualcuno che provenisse da un paese diverso dal vostro? Quali differenze culturali avete riscontrato?
Vi siete poi portati in casa tradizioni o abitudini di altri paesi?
Io che ora vivo a Berlino e ho preso l'abitudine tedesca di togliermi le scarpe appena entrata in casa, ho un spazio dedicato all'ingresso per tenerle in ordine
Siamo curiosi di conoscere le vostre storie di convivenze interculturali...
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Commenti (8)
Elena Saracino
7 anni faUltima modifica: 7 anni faDiscussioni simili
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(129) commentiio vado spesso da IKEA a Padova avendo la passione di case, arredi, architettura (all'acqua di rose perchè solo sentire derivate integrali ed equazioni mi viene male !). Vedo bellissimi ambienti ma guardando bene non c è molta sostanza però sono certa che chi è del mestiere es :un mobiliere, un architetto che conosce falegnami fabbri ecc riesce con fantasia, buon gusto e competenza a realizzare validi progetti! Purtroppo ci vado io che non sono falegname, che ho tempo limitato, che sto a casa a guardare Houzz perche sono reperibile e da li non mi posso muovere sta tranquilla che vado acquistare il bel ciaraffo che dura da Natale a Capodanno ! La cucina poi per carità io che di attacchi non ne capisco magari scelgo il modello bello ma con le misure sbagliate e allora dove sta il risparmio ? A proposito il letto Hemnes matrimoiale è valido quello lo vorrei per una seconda casa che ne dite ?BUON ANNO A TUTTI scusate la pappardella!... mostra di piùpanico da ristrutturazione casa
(19) commentiCiao Manuela, voglio darti il mio contributo perché anch’io sono coinvolta in una ristrutturazione. Ristrutturo la casa che abito da 25 anni; anche se il coniuge riteneva di poter gestire il tutto senza l’intervento puntuale di un professionista, ho scelto di affidarmi ad un architetto non solo per le pratiche edilizie, ma soprattutto per non avere tutto il carico delle scelte e per contare su preventivi equi. E direi che la decisione è quanto mai giusta, non me ne pento e non so se, senza l’aiuto del professionista, avrei avuto a disposizione competenze così ampie e disinteressate sulla qualità dei materiali (ogni negoziante ovviamente ti fa scegliere i propri materiali e non quelli della concorrenza che potrebbero anche essere qualitativamente migliori). In poco tempo ti fornisce preventivi di aziende diverse e se tu sei interessata ad altre, provvede senza che tu debba recarti di persona nei negozi. Inoltre, valore aggiunto che non avevo per nulla considerato, ti presenta una serie di fornitori validi ed affidabili a prezzi equilibrati, se comparati alla qualità (punto sempre a quella). Io ho gusti ben definiti e pensa che, quando sono in dubbio, mi arrabbio perché il mio architetto (che cerca sempre di seguire gusto e personalità del cliente) non cerca mai di imporsi con i suoi gusti/idee ed allora mi dico “ma che ti pago a fare?” L’unica variabile su cui sono in vantaggio sul professionista, è che abitando la casa da tanti anni, ne conosco pregi e difetti e pertanto a volte boccio qualche sua proposta avendo io più esperienza nella funzionalità e nelle abitudini del mio vivere la casa. In sintesi, fatevi un’idea a larghe vedute di ciò che desiderate, poi scegliete un professionista che abbia competenze, gusto, pazienza e desiderio di realizzare i vostri sogni e pertanto non si imponga con scelte standardizzate: sei tu il committente, tu la guida, tuo il gusto e tue le scelte: questo deve essere chiaro, non gli devi dare carta bianca. Il professionista è a tuo supporto, ha la capacità di ottimizzare, anche di proporti scelte migliori, personalizzate e, se ha esperienza, di vedere oltre. L’importante è che la casa sia davvero tua e questa responsabilità è del committente, non dell’architetto. Il professionista presenta un progetto, ma sei tu che lo devi approvare, altrimenti, se non ha interpretato correttamente il tuo pensiero, riparte lui daccapo. Ma sono sicura che saprai scegliere un professionista che esprimerà tutta la tua personalità (a differenza dei tuoi amici che avranno sicuramente lati positivi in altri campi) che vuol dire dover mettere anche in conto confronti eventualmente accesi, ma sicuramente costruttivi. Un immenso in bocca al lupo!... mostra di piùCome non perdere troppi MQ in corridoi
(21) commentihttps://www.ingenio-web.it/21202-lorientamento-ottimale-di-un-edificio-meglio-una-casa-esposta-ad-est-e-ovest-o-a-nord-e-sud Ecco. Il salone della casa di mia madre è esposto a ovest e ha il sole diretto tutto il pomeriggio, la mia camera adesso è a sud come metà del mio salotto, che ha anche una finestra di 2 metri a ovest. Sono stanze luminose ma non invivibili, poi io sto in un interno, mia madre su strada e tutto cambia anche in base alla posizione della casa e a cosa ha intorno. Dipende molto credo anche dalla località, io abito a Milano e a parte i mesi torridi estivi, che mi costringono a chiudere tende o abbassare le tapparelle, per gran parte dell'anno vanno bene. Se tu avessi parte della casa a nord disporrei le camere a nord e le zone giorno a sud, ma tra ovest e sud dal mio punto di vista da profana non vedo grandi differenze. Ma è solo la mia opinione, chiedi all'architetto :)... mostra di più
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