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leoncina358

Per il bagno meglio piastrelle o resina?

leoncina358
8 anni fa
Volevo chiedere ad esperti, o a chi ha esperienza a riguardo, se la scelta delle piastrelle o della resina sia data dall'aspetto estetico, dalla praticita, dalla delicatezza dei materiali, piutosto che dal risparmio economico.
Nel mio nuovo bagno volevo creare un'atmosfera "grotta", con le forme dei sanitari arrotondati, finiture in legno, doccia con base e parete in sassolini, ovviamente piatti, e sono davvero indecisa se rivestire le piastrelle attuali con della resina, sia a pavimento che a parete, o se mettere dei piastrelloni in gress. Mi piace molto la resina, come materiale e l'effetto di compattezza che da, ma mi hanno detto che è molto delicato, sia nella posatura, che dopo.
Ringrazio chi mi puo dare un prezioso consiglio.
sabrina

Commenti (46)

  • PRO
    Atelierzero
    8 anni fa

    Buonasera Sabrina, la resina in bagno è una scelta estetica sicuramente bella, ma da valutare attentamente. Il problema maggiore per quanto riguarda questo tipo di finitura, non è il materiale di per sè, quanto la qualità della posa. Una lavorazione grossolana può creare, in ambienti umidi, grossi problemi di infiltrazioni e rigonfiamenti. Noi abbiamo utilizzato questo materiale in alcuni progetti in cui eravamo sicuri al 100% della bravura del posatore.

    L'alternativa dei piastrelloni in gres è esteticamente forse meno "accattivante" ma da non scartare, in quanto negli ultimi anni sono stati prodotti grossi formati in grado di coprire senza fuga la dimensione di un box doccia con un singolo elemento.

    Spero di esserle stato di aiuto.

    Buona serata

  • PRO
    Erica Bagnasco Architetto
    8 anni fa

    Sono d'accordo con il collega. Favorisco le piastrelle (scelta ampissima) alla resina, in bagno. Per praticità, estetica e durata nel tempo. L'effetto che poi tu vuoi ottenere in bagno potrebbe non essere rovinato dalla posa delle piastrelle, se prediligi formati grandi, colori cupi tendenti al nero e magari di ardesia.

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  • PRO
    Valeria Cao architetto
    8 anni fa

    Sconsiglio l'utilizzo della resina in ambienti di piccole dimensioni. Le irregolarità intrinseche nella posa di questo materiale a mio parere sono più adatte a grandi superfici, come i loft.

  • PRO
    MAMESTUDIO | Maria Elena Amori + Matteo Bernardi
    7 anni fa

    La resina è applicabile tranquillamente in bagno ma ha un costo più elevato delle piastrelle di media fascia, l'alternativa però solo per pareti, può essere una tinta a smalto completamente lavabile anche con detersivi.

    Suggerisco, un tipo di piastrelle in gres che riproducono l'effetto resina o comunque uniforme tipo superficie continua.

    Suggerisco Sikkens o Oikos per smalti,


    Marazzi per piastrelle di grande effetto estetico "tipo resina"

    http://www.marazzi.it/collezioni/clays/ o block



  • Francesco Cannella
    6 anni fa
    Qualcuno sa dirmi di che rivestimento si tratta? Grazie!
  • Maite
    5 anni fa

    Pavimento Moderno

    Ho notato che ha citato il tadelakt, rivestimento che io amo molto ma che in Italia è poco diffuco? Mi sa consigliare un ottimo posatore nella zona di Milano?

    In alternativa al tadelakt quale resina consiglia, per efficienza del materiale ed estetica (Sikkens, Oltremateria, altre?)


    Grazie mille a chi risponderà.


  • PRO
    Pavimento Moderno
    5 anni fa
    Ultima modifica: 5 anni fa

    Buongiorno, se si tratta di applicazione in bagno e su vecchie piastrelle consigliamo il sistema Infinity Indoor che può anche essere applicato a imitare il Tadelakt Moderno.

    Per richiedere il contatto del posatore zona Milano può compilare il modulo sul sito Pavimento Moderno

    Cordiali saluti

  • stefaniasasso61
    5 anni fa
    Ultima modifica: 5 anni fa

    per un momento ho pensato anche io a resina per un bagno e mi è stata sconsigliata !

    Ho ristrutturato bagno casa di mia nonna con piastrelle non tanto alte se non erro 1,20 mi hanno detto che ora usano cosi , la doccia distaccata dal resto piastrelle alte 2 metri , pittura bianca lavabile pavimento antisdrucciolo rivestimenti marca RAGNO

  • PRO
    ISOLAPROGETTI architetti & partners
    5 anni fa
    belle le foto, ma questo post è del 2016?
    se è stato realizzato sarebbe bello vederlo pubblicato......
  • giuliosin
    5 anni fa

    Ciao,


    Sicuramente la resina è un materiale che può avere una resa estetica molto intrigante, tuttavia se l'obiettivo è quello di realizzare un bagno senza piastrelle, si possono prendere in considerazione anche altri materiali come lo smalto o il microcemento. Ad ogni modo, per approfondire il tema, consiglio la lettura di questo articolo: "Quanto costa un bagno senza piastrelle?".

  • Utente-360751168
    4 anni fa

    Ciao!

    Per rivestire le pareti di un box doccia mantenendo sotto le vecchie piastrelle cosa mi consigliate? Grazie lucia

  • PRO
    Michele Rossi
    4 anni fa

    Ciao, ho usato diversi prodotti di varie aziende, quelli con cui mi trovo meglio e ho realizzato i lavori migliori sono le resine Infinity. Molto più facili e resistenti. Le vecchie piastrelle non vanno carteggiate, stuccate singolarmente o applicati primer a rullo, fai tutto come in questo video tutorial sul rivestimento vecchie piastrelle con la resina

    https://www.youtube.com/watch?v=g-r4NweMzcg

  • Utente-360751168
    4 anni fa

    Grazie Michele! :)

  • stefaniasasso61
    4 anni fa

    A PARTE ILFATTO CHE NEANCHE LA RESINA è REGALATA MA QUANTO DURA UN BAGNO SENZA PIASTRELLE CON SMALTO ? e quanto viene a costare se lo vuoi sempre perfetto quanto con le piastrelle ?

  • Emanuela Volpi
    4 anni fa

    Per mia esperienza, dove si è applicato lo smalto si è avuta una spesa iniziale minore, ma una spesa totale ben maggiore. Consiglio di partire subito con il rivestimento di qualità, a conti fatti gia dopo qualche anno si ha un gran risparmio.

    Anche io uso le resine Infinity di Pavimento Moderno per il bagno, perché particolarmente adatte agli ambienti a frequento contatto con acqua ecc.

    Per i costi, se hai un nuovo fondo e quindi non delle vecchie piastrelle i costi sono nettamente più convenienti. Mi sembra intorno ai 19€/mq che comprendono tutti i prodotti per fare 4-5 strati con il protettivo adatto ai ristagni di sostanze acide.

    È anche semplice da applicare, qualche piccolo lavoro a casa mia è stato fatto direttamente da me! :)

  • Utente-360751168
    4 anni fa

    Ciao emanuela, quindi per tua esperienza con vecchie piastrelle sotto _e non un nuovo fondo_ i costi sono maggiori volendo ricoprire con la resina? Grazie

    Lucia

  • Emanuela Volpi
    4 anni fa

    Buongiorno, il materiale costa circa 5 € in piu al mq. Perchè occorre il materiale per portare a filo le fughe e la rete per evitare microlesioni in prossimità delle giunture. Se invece vuoi solo colorare le piastrelle mantenendo fughe e forme i costi sono minori, occorre il primer e il Glass Block 2k pigmentato, che sarebbe un protettivo ad alta resistenza alle macchie.

    Se si vuole una soluzione piu duratura e per coprire le fughe consiglio la le resine Infinity altrimenti puoi procedere con la seconda soluzione.

  • PRO
    FM Atelier
    4 anni fa

    La resina costa molto ma è molto particolare, di piastrelle ce ne sono di tutti i tipi! Se volesse approfittare di una consulenza gratuita a studio ci contatti pure

    Il Team di FM Atelier

  • PRO
    Chiara Giunta Architetto
    4 anni fa

    Sono due cose molto diverse, la resina è un prodotto moderno e va correttamente posata, ma ha un effetto davvero particolare!

    Qui sotto la foto di un bagno realizzato in microcemento, un materiale simile alla resina =)

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    Buon lavoro!

  • Shirley d'Onofrio
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Buongiorno,

    l'anno scorso ho comprato casa e nel bagno le piastrelle erano oscene sia per colore (classico azzurrino che odio) sia per come erano diventate nella doccia a causa dell'acqua molto calcarea e ferrosa. Si erano praticamente pelate. Ho fatto rivestire tutto il bagno con la resina sopra le vecchie piastrelle ed è venuto un lavoro davvero bello, a mio avviso. Peccato che dopo un anno e mezzo, nonostante i posatori mi avessero assicurato che la resina era resistente all'umido e all'acqua, la situazione dentro la doccia è questa.

    Non so che tipo di vernice abbiano usato ma adesso stavo pensando di farla tirare via e ricoprire solo il box doccia 80x80 con piastrelle sopra le vecchie piastrelle. Consigliate di farlo o consigliate di dire al posatore di trovare una resina più resistente all'umido e all'acqua ferrosa e calcarea? Ripeto che l'acqua è talmente "forte" che aveva pelato le vecchie piastrelle del vecchio proprietario.




  • Hermann
    3 anni fa

    Shirley d'Onofrio, buongiorno. Apra una nuova discussione, personale, altrimenti il suo dilemma si perderebbe in mezzo ai commenti di questa.

  • PRO
    OFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS
    3 anni fa

    Shirley Secondo me, ma io non sono un tecnico, hai un problema di umidità di risalita. Non c'entra l'acqua della doccia

  • Hermann
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Sempre riguardo al quesito di Shirley d'Onofrio.

    Anche la posa della resina, non corretta, ha fatto la sua parte. I bravi resinisti applicano la resina su una rete, una membrana desolidarizzante, impermeabile e antifrattura, se posata su pareti con piastrelle già esistenti. Ceramica e resina sono due materiali differenti, che reagiscono in maniera differente alle sollecitazioni ambientali e strutturali, quindi vanno separate, se si vuole un lavoro duraturo e perfetto nel tempo.

    Anche un profilo specifico per piatti doccia, tra piatto doccia e parete sarebbe stato più utile, igienico ed estetico, evitando infiltrazioni nella giuntura.

  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    3 anni fa

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  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    3 anni fa

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  • vecchiosetter
    3 anni fa

    @Hermann mi spieghi cosa Sarebbe per te una “membrana desolidarizzante, impermeabile e antifrattura”?

    Mi spiace contraddirti ma faccio resine da più di 10 anni e non ho mai visto né sentito nella mia vita ciò che tu asserisci. La resina è di per se impermeabile, ha un ottima adesione sulle piastrelle, anzi i migliori cicli prevedono pure la scarificazione, pallinatura del fondo e primerizzazione con un resina epossidica e spolvero di quarzo per migliorarne ancor più l adesione al supporto.

    La rete che si mette è una normale rete in fibra di vetro come la classica rete portaintonaco , ne impermeabilizza ne desolidarizza ma è semplicemente un rinforzo... un pavimento in resina è di ca 3-5 mm di spessore sarebbe folle l Idea di farlo desolidarizzato!

  • PRO
    OFFICINE VITTORIO COLOMBO SAS
    3 anni fa

    vecchiosetter visto che operi nel campo, quale potrebbe essere il problema di Shirley? Può l'umidità e il calcale della sola doccia essere la causa oppure è stata eseguita male la posa della resina? oppure......?

  • Hermann
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    vecchiosetter, forse mi sono spiegato male. Io mi riferivo al caso specifico di Shirley (postato nei commenti), e non al dilemma della discussione principale. Prima di applicare la resina si preparano i fondi, e la preparazione è diversa a seconda del tipo di fondo, ma anche dell'umidità presente nel locale, o nella doccia. Se già le piastrelle della doccia erano "pelate" dall'acqua ferrosa, e c'erano evidenti problemi di umidità, come si evidenzia dai difetti che Shirley riscontra a solo un anno e mezzo dalla posa della resina, secondo me era meglio prevenire i problemi, mettendo una barriera al vapore tra muro (o rivestimento precedente) e la resina, così come un profilo tra piatto doccia e parete.

    I resinisti che conosco usano sempre un supporto (o la rete in fibra di vetro o il tessuto tecnico), applicato subito dopo lo spatolato aggrappante e sigillante di fondo, soprattutto su piastrelle ceramiche non rettificate e con molte fughe, o con rischio di distacco.

    Poi non so che prodotto usi tu, magari ti permette di evitare diversi passaggi.

    Fatto sta che nella doccia di Shirley la barriera al vapore non l'hanno messa, e le crepe ci sono. Il risparmio dov'è stato?

    Tu che sei esperto, che soluzione dai ora a Shirley? E come avresti agito, sempre in quanto esperto, se fossi stato tu a dover stendere la resina (quella che usi tu) su piastrelle dentro la doccia in quelle condizioni, per prevenire i pessimi risultati che sta riscontrando adesso?

  • Hermann
    3 anni fa

    Che poi è una rete sottilissima.



  • PRO
    Michele Rossi
    3 anni fa

    Più che umidità di risalita mi sembra un infiltrazione tra piatto doccia e resina. Il tessuto tecnico in questo caso aiuta ma non fa miracoli. Probabilmente non è stato messo o è stato messo male il silicone tra resina e piatto doccia.

  • Hermann
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Michele Rossi, probabilmente. Per quello avrei anche messo un profilo tecnico. Poi lei sa meglio di me che da quando la resina va di moda, sono tanti quelli che si improvvisano come resinisti, senza però avere la dovuta conoscenza dei materiali, degli strumenti e senza usare tutte le accortezze preliminari.

    L'attenzione ai preliminari e alla preparazione del fondo non è mai troppa. Persino il mio decoratore, che non è un resinista, prima di iniziare i lavori usa l'igrometro.

  • Mauro D.
    3 anni fa

    Quando ha progettato la ristrutturazione del mio attuale appartamento, l'architetto mi ha chiesto che tipo di pavimento e rivestimenti a parete avevo intenzione di posare. Da assoluto profano quale sono gli ho chiesto che differenza faceva, un rivestimento piuttosto che un altro. Lui mi ha risposto con una diffusa spiegazione tecnica sulle reazioni tra materiali, dilatazioni, eccetera, che non sto a ripetere, e che i massetti e gli intonaci, per dette ragioni, vanno diversificati a seconda dei rivestimenti. Prendo i dati direttamente dal capitolato e computo metrico, perché sono troppo tecnici: il materiale e la posa del massetto del pavimento di tutta la casa sono stati applicati secondo la norma UNI 11371, con proprietà e prestazioni specifiche per parquet, il pavimento del bagno, che è rivestito in ardesia, secondo la norma UNI 11322, per materiali lapidei, mentre l'intonaco, che è rivestito in resina, secondo le Linee Guida per la prescrizione, posa, controlli, verifica finale e manutenzione dei rivestimenti resinosi.

  • Hermann
    3 anni fa

    Mauro, ottima testimonianza, non si sottolinea mai troppo l'importanza di affidarsi a un architetto.

  • Maury
    3 anni fa

    @Michele Rossi, i miracoli li fanno i santi, noi che paghiamo per avere una casa bella e sana non chiediamo l'impossibile, ci accontentiamo di avere lavori fatti a regola d'arte. Se una retina aiuta e previene le microfratture, mi chiedo perché non l'hanno messa.

    Seconda domanda: come facciamo a riconoscere un decoratore resinista qualificato da uno improvvisato? Un architetto ha una laurea ed è iscritto ad un albo, ma un artigiano, a parte l'iscrizione al REA Albo Artigiani, che garanzie professionali offre? Quali domande dobbiamo e possiamo fare per testarne la competenza? Anche perché una volta che i lavori sono fatti, i problemi non sempre emergono subito, in cantiere, ma a distanza di tempo, e allora abbiamo voglia a reclamare. Ci teniamo il danno o sborsiamo nuovi soldi per rimediare.

  • Hermann
    3 anni fa

    Maury, domanda da un milione di dollari. Una volta funzionava il passaparola. Nei paesi piccoli vale ancora, tutti si conoscono, e chi lavora male dura poco, appena si sparge la voce, mentre quello che lavora bene viene caldamente raccomandato. Il resinista è una figura abbastanza recente, ho notato che nei piccoli centri non c'è tutta questa richiesta di lavori in resina, quindi lavorano di più nelle grandi città. Secondo me, visto che siamo noi a pagarlo, possiamo chiedergli quali lavori ha fatto e se è possibile vederli, col consenso dei clienti precedenti, ovviamente. Poi, chiedere info a studi tecnici, negozi di materiali edili e colorifici, che conoscono il settore e sanno chi lavora bene e ha esperienza alle spalle.

  • vecchiosetter
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Ribadisco un concetto che ho già espresso qui altre volte e Vi indico come trovare un buon resinatore ( non si chiama resinista :-))) )

    Premesso che in primis è importante la qualità del materiale, vi sono ottime aziende produttrici, io uso Mapei o Nord Resine ( la prima la conoscete tutti è un colosso dell edilizia, la seconda è una nota Azienda che da decenni lavora nel settore delle Resine industriali e impermeabilizzazioni con prodotti al top) ma ve ne sono altre ottime, poi con la moda della resina sono spuntati molti marchi che in realtà non sono realtà produttive ma comprano la resina ( spesso di qualità bassa) e la vendono col loro marchio, fanno corsi di 2 gg per imbianchìni muratori baristi salumieri disoccupati.. e questi dopo 2 gg vanno in giro a proporsi resinatori :-))))

    Prima di tutto identificate un marchio di resina che la produce, un azienda chimica che esiste da anni, che dietro ha un know how tecnico per produrre prodotti di qualità, sopra ve ne ho indicate due ma in varie parti d Italia ne esistono altre altrettanto serie, ( importante che abbiano un sito di produzione e non siano semplici realtà solo commerciali) contattate L azienda e chiedete nominativi di artigiani che usano i loro prodotti, non si rovinano la reputazione a darvi uno che faceva il salumiere fino alla settimana prima :-), così avete la garanzia di un lavoro fatto con prodotti di qualità e manodopera qualificata.

  • Hermann
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Resinatore o resinista? Sul vocabolario cartaceo trovo resinista.

    Sul Treccani online https://www.treccani.it/vocabolario/resinista/

    Sull' Hoepli online https://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/r/resinista.aspx?query=resinista

    Sul Treccani, sull'UTET e sullo Zingarelli resinatore non c'è, ma se nell'uso comune siete conosciuti come resinatori lo accetto, l'importante è capirsi.

  • vecchiosetter
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Onestamente non l ho mai cercato nei vocabolari ma nel mondo edile da Sempre si chiamano “resinatore” o ancora più nello Specifico proprio nel settore delle Resine “posatore”.

    Quindi se chiamate un Azienda di Resine chiedete nominativi di loro Posatori :-)

  • Hermann
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Facciamo un po' di chiarezza, anche se nella sostanza il lavoro resta lo stesso, indipendentemente da come si chiami nei vocabolari o nella pratica corrente.

    La lingua italiana ha delle regole, che poi l'uso comune della lingua le stravolga e le disattenda, perché è una lingua viva, parlata, con influenze dialettali, questo si sa, ed è ovvio.

    Se guardiamo sui curricula di linkedin o sugli annunci di lavoro, ad esempio nel settore nautico, troviamo sia resinista che resinatore. E' fuor di dubbio che nessuno dei due termini si presta a fraintendimenti, entrambi indicano chiaramente di quale lavoro si tratti.

    Tuttavia, secondo le regole consolidate e incontrovertibili della Lingua il suffisso -tore e il suffisso -ista rispondono a criteri diversi, non sono improvvisati là per là.

    Il suffisso -tore, -trice e -sore dei sostantivi d'agente nasce dalla declinazione dei verbi latini nel tempo participio passato, quando questo termina con le consonanti -t- o -s-, mentre il suffisso dei sostantivi -ista deriva dal greco -istes, che identifica colui che svolge una attività o segue una ideologia. Poiché il verbo resinare in latino non esisteva ancora, e quindi non esiste una declinazione di tale verbo nel tempo participio passato, ecco spiegato il motivo per cui, nei vocabolari, esiste resinista (colui che svolge una attività legata alla resina) e non resinatore.

    Scusate la lezione, ma alla lingua italiana, con tutta la fatica che ha fatto per arrivare fino ai giorni nostri, un po' di rispetto e conoscenza sono dovuti.

  • PRO
    Bartolomeo Fiorillo
    3 anni fa

    Bravo Hermann..!

  • Maury
    3 anni fa

    Grazie a Hermann e a vecchiosetter per i suggerimenti su come trovare e riconoscere un bravo resinista/resinatore. Ne farò tesoro all'occorrenza. Il decoratore per la nostra casa, che si è rivelato molto bravo, competente e disponibile, ci era stato raccomandato dall'architetto, che si era avvalso delle sue prestazioni in tante occasioni precedenti. Fiducia non tradita, siamo soddisfatti e lo è anche l'architetto/direttore dei lavori.


    Hermann, confesso che ignoravo le regole dei suffissi, pur amando la lingua italiana. Bello scoprirle anche in tarda età. Quante cose non conosciamo.

    In qualità di detentrice di una laurea magistrale all'Accademia delle Belle Arti, aggiungo una breve lezione di storia dell'Arte a quella di grammatica. Il termine resinista si applica anche agli appartenenti di una corrente pittorica, il movimento resinista, o Scuola di Resìna (che non c'entra nulla con la rèsina, ma deriva da Resìna, l'antico nome di Ercolano).

    Così la pagina culturale è completa :D

  • Hermann
    3 anni fa

    Maury, confesso a mia volta che ignoravo l'esistenza del movimento resinista. Grazie a lei ho imparato una cosa nuova. Cercherò le loro opere quando potrò tornare a Napoli, al museo di Capodimonte e al Pignatelli Cortés.

  • vecchiosetter
    3 anni fa

    Decoratore? Mmm... decorista no? :-)))

  • Hermann
    3 anni fa
    Ultima modifica: 3 anni fa

    Ahahahahh, la lista sarebbe lunga, in entrambi i sensi. Murista anziché muratore, cartongessatore anziché cartongessista, elettricatore anziché elettricista.

    Sui curricula di Linkedin ho letto sia pavimentatore che pavimentista, piastrellatore e piastrellista. Noi italiani siamo creativi, ed è questo il nostro bello :D

  • Matteo Sonzogni
    3 anni fa

    @Pavimento Moderno più che una spiegazione mi sembra una pubblicità. Aggiungo che alcune considerazioni sono opinabili come l’effetto macelleria per piastrelle tutta altezza o la resina che non passa di moda mentre le piastrelle sì...

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