Camino elettrico ...pro e contro
Roberta Bolla
8 anni fa
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Commenti (8)
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Creare luce tra salotto e cucina
(8) commentilascerei la soluzione finestra orizzontale relegata alle trattorie... Soprattutto perché non é obbligo che un divano debba stare contro una parete di mattoni, e ancor più perché ci sono soluzioni che permettono di coniugare arredo, luce ed estetica, ma quantomeno servono più informazioni come foto, pianta, ecc, anche solo per darti un imput realistico...... mostra di piùDisposizione arredi interni e cartongesso
(16) commentiBuongiorno Alice, i consigli che chiedi sono ben calibrati per 'accendere' una proficua discussione tra professionisti e non. Mi inserisco per confermare o aggiungere alcune considerazioni. Personalmente non sono un amante del cartongesso, quindi, come già segnalato, risolverei il problema dispensa nella cucina con gli arredi. Anche per le camere mi concentrerei su soluzioni di arredo che ottimizzino gli ampi spazi a disposizione. In alternativa alla parete e porta sul corridoio vi suggerisco la possibilità d'inserire un pannello scorrevole a tutta altezza al confine con il soggiorno: aperto farebbe da fondale al mobile tv, chiuso (oltre che separare la zona notte dalla zona giorno) diventerà il primo elemento visibile entrati nell'appartamento. Da qui si inizia... poi a seconda delle vostre esigenze potrete aprire porte, demolire pareti, unire ambienti, sempre tenendo bene in mente le proprie esigenze e, perché no, seguendo utili consigli di qualche professionista di zona. Simone... mostra di piùCome sfruttare al meglio spazio e luce in zona giorno open space 43 mq
(10) commentiGrazie ad entrambe. Per quanto riguarda la cucina, non credo sia possibile eseguire modifiche dato che gli impianti sono già stati chiusi e il pavimento posato. Purtroppo non avevamo possibilità di disporre diversamente il mobilio volendo allargare la cucina (in precedenza era tutta larga 2.90 con l'anta della porta finestra profonda da aperta 82 cm e la porta che divideva cucina e ingresso profonda altri 80 cm da aperta... rimaneva ben poco per mobili e tavolo.. abbiamo guadagnato 30 cm in larghezza (per questo non collocherei all'ingresso un mobile, al massimo una paretina non più spessa di 10 cm o una libreria.. per non vanificare tutto il lavoro di ampliamento di quell'ambiente e non sottrarre luce ad un ingresso che era buio) ed eliminato due porte che, aperte, sottraevano spazio. Il progetto è stato elaborato col negozio di mobili (abbiamo integrato con alcuni componenti) cercando il miglior compromesso possibile, pur sapendo che non è la soluzione ottimale (in ogni caso anche nella vecchia cucina avevo il frigo in quella posizione così distante dal piano di lavoro e con tavolo centrale, proprio per mancanza di spazio... è una mancanza di comodità che mi pesa relativamente). Per quanto riguarda la libreria bifacciale, è la prima soluzione che avevo preso in considerazione. Purtroppo in quel punto (rientranza di 30 cm) non possiamo posizionare nulla perché il mio compagno, che ha progettato l'impianto elettrico, vuole (credo a ragione) che cassette di derivazione e soprattutto quadri elettrici rimangano del tutto accessibili, quindi no scaffali o ante chiuse purtroppo. :(... mostra di piùscaldasalviette elettrico con riscaldamento a pavimento
(20) commentiBuongiorno Mode, non so se ho capito bene la sua domanda ma provo a risponderle comunque. Prima di tutto un radiante a pavimento è fatto da diversi circuiti (quelli che lei chiama linee insomma), diciamo almeno un circuito a stanza ed in quelle più grandi anche più di un circuito per ragioni fisiche. A prescindere da quanti circuiti lei abbia in una certa stanza, la temperatura desiderata, in ogni ambiente viene dettata da un cronotermostato dedicato a quella particolare stanza. Quindi non un solo cronotermostato ma uno per ambiente. La differenza tra termostato e cronotermostato è che sul termostato lei può scegliere solo la temperatura desiderata per quel particolare ambiente, con il cronotermostato lei può scegliere diverse temperature in diverse ore del giorno (ad esempio abbassare, una volta fatti i dovuti programmi su ciascun cronotermostato, la temperatura delle camere da letto di giorno per alzarla in automatico di notte e quelle della zona giorno di notte per alzarla in automatico di giorno). Con i termostati dovrebbe farlo a mano ogni volta. Economicamente ciascun cronotermostato costa in media circa una ventina di euro in più rispetto al termostato, ma se fa il giochino che le ho appena descritto nell'esempio, va da se che recupera quei venti euro in un battibaleno. Bene, fino ad ora, nella mia descrizione, non le è servita ancora alcuna termovalvola: quelle servono per dividere un impianto a vettori fluidi (quindi anche il radiante a pavimento) in più zone alimentate dallo stesso generatore, non più circuiti della stessa zona perché per quelli, come le ho appena scritto, basta il cronotermostato dedicato. Ricapitolando: cronotermostati in ambienti in cui il fluido vettore è in circolo, ma a temperature diverse, termovalvola quando ci sono due zone e si vuole decidere se mandare il fluido vettore in circolo in una sola zona, solo nell'altra zona o in entrambe. In genere si usano le termovalvole, quando una parte della casa è fruita solo sporadicamente e quindi non avrebbe molto senso riscaldare costantemente ambienti fruiti di rado, lo si fa solo quando serve insomma. Infine veniamo al bagno. Abbiamo detto che la temperatura del bagno, in ciascuna ora del giorno e della notte la detterà il programma che lei farà, secondo le sue abitudini, sul cronotermostato di quel bagno e fino a qui ci siamo, poi la sua compagna vuole lo scaldasalviette che immagino sarà alimentato dallo stesso generatore, quindi avrà anch'esso un suo circuito ed avrà la sua valvola termostatica o dato che nel suo caso sarebbe del tutto ininfluente, andrebbe bene anche una valvola normale, anche se ormai non si usano più. Semplicemente lei chiuderà la valvola termostatica quando non le serve lo scaldasalviette, per aprirla quando le serve, anche se, parliamoci chiaro, in genere tutti la lasciano perennemente aperta. Questo perché intanto la temperatura richiesta del fluido vettore è di circa 40 gradi per il radiante, 60 per i radiatori e quindi, salvo non si usino collettori con attacchi anche ad alte temperature, finisce che il vettore in circolo gira alla temperatura del radiante e non a 60 gradi. Ne consegue che lo scaldasalviette riscalderà meno del dovuto, diciamo quanto basta per asciugare quello che la sua compagna vorrà asciugare, ma non abbastanza per riscaldare l'ambiente: a quello ci pensa il radiante. La valvola termostatica chiuderà in automatico il circuito dello scaldasalviette quando avrà letto che si è raggiunta la temperatura impostata su di essa. Non la tedio oltre, le scrivo solo che la temperatura che dovrà impostare sulla termovalvola dello scaldasalviette deve essere più alta di quella impostata nel cronotermostato del bagno, altrimenti lo scaldasalviette non andrà quasi mai in funzione.... mostra di piùRoberta Bolla
8 anni faRoberta Bolla
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8 anni faRoberta Bolla ha ringraziato Flavia Case Felici Home StagingVANIXA - Italian Home Flame
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