modifoche da effettuare in zona giorno
Alessio Vaccaro
8 anni fa
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Commenti (6)
Alessio Vaccaro
8 anni faDiscussioni simili
Aiuto ! Arredare da zero
(10) commentiLa cucina con isola è una bella idea, però attenzione allo spazio, soprattutto se vuole inserire anche un divano, magari angolare, e una libreria o mobile tv. La distribuzione degli arredi va ragionata tutta assieme anche in funzione delle aperture e degli spazi di passaggio e di lavoro in prossimità del piano cottura-lavello ecc... in modo da avere un arredo funzionale, oltre che bello. Per quanto riguarda il bagno io consiglierei una colonna-armadio a scomparsa per la lavatrice asciugatrice da posizionarsi in prossimità della porta d'ingresso al bagno (che è cieco, quindi anche per stendere dovrà necessariamente passare dall'ambiente disimpegno e soggiorno, almeno credo, dalla planimetria). Le resterebbe lo spazio per i sanitari e una bella doccia o vasca. Per la cameretta bisogna capire anche l'età del figlio. Io sconsiglio però sempre di creare un ambiente eccessivamente infantile (anche se il bambino è molto piccolo), perché nel giro di pochi anni le esigenze e i gusti cambiano enormemente. Potrebbe pensare a una cameretta a ponte che consenta di non occupare eccessivamente lo spazio, lasciando un'area libera di discrete dimensioni (provi a vedere le camerette a pedana Tumidei, per esempio, ma ci sono molti produttori diversi).... mostra di piùZona Living: come organizzarla
(17) commentiBuongiorno Enzo, finalmente sono riuscita a dare uno sguardo al vostro living ! Ecco una possibile soluzione, a schizzo, ma penso renda l'idea. Potreste realizzare una paretina in cartongesso e, verso l'ingresso, appoggiarvi la consolle. In questo modo, tra l'altro, sarebbe una continuazione dell'ingresso e questo potrebbe contribuire ad aumentarne la grandiosità. All'interno della paretina potete creare il vostro contenitore con appenderia ed eventualmente 1/2 cestoni che sfruttino la profondità, in cui riporre borse e varie. La porta può essere a libro, in modo che apra tutta a sx, e consiglio di realizzarla su misura, nel colore delle pareti. Sopra al divano potete inserire una mensola (nello schizzo ho indicato la carta da parati che si ferma sotto la mensola, in modo da creare un motivo ben definito che si compenetra con il mobile, rendendolo parte integrante del contesto, confuso con la muratura). La mensola dovrebbe partire al di sopra delle ante dell'armadio a muro, collegandovisi ad angolo. Come vedete infatti le ante non arrivano a soffitto, ma lasciano un vano a giorno che dona maggior leggerezza. Per quanto riguarda il divano, vedo che fa angolo con una poltrona. Non capisco se è coordinata, o è un elemento non indispensabile. Nel secondo caso vi propongo un mobile basso, coordinato alla libreria di fronte, che faccia funzione di tavolino e prosegua eventualmente con un contenitore, tutto alla stessa altezza, estremamente lineare e senza fronzoli. In questo modo riuscireste a contestualizzare il tutto creando un ambiente su misura ed elegante. Nel caso non vogliate la mensola, potete certamente non inserirla e decorare con la carta da parati che preferite. Idem per la poltrona: se è vostra intenzione mantenerla, nessun problema. Si rischia però che l'ambiente sia un po' più "compresso". Un'ultima nota per il tappeto: lo consiglio più grande, come a disegno, e più chiaro. Spero di aver contribuito utilmente a risolvere il vostro problema.... mostra di piùArredare la zona living
(21) commentigdmpal, non si risenta delle parole che ho scritto: io sono su houzz da poco e la sola cosa di cui sono strasicuro è che chi veramente ottiene tanto, tanto valore a frequentare il portale sono i clienti: le mie parole, regalate come le sue e come quelle di ogni propositore, erano rivolte a chi ha iniziato la discussione che in questo modo avrà più materiale a propria disposizione per meditare e valutare le proprie preferenze. Se legge il mio commento, noterà che non intende dequalificare i suggerimenti avanzati da lei: lei ha fatto esattamente la cosa che ci si aspetta quando si pensa "vorrei un'idea di come sistemare il mio ambiente". Io però (purtroppo, perchè vuol dire che non ho più venticinque anni anzi, la cosa peggiore è che potrei scrivere con la stessa enfasi non ho più trentacinque anni) ho un'esperienza che fotografa il vero nucleo della professione non nel "fare l'architetto" ma "nel trasferire al cliente le competenze (le consapevolezze) dell'architetto", perchè in oltre il novanta per cento dei casi è il cliente che chiede di effettuare le scelte, che sia il privato nell'intervento più ridotto o che sia la grande azienda nella persona dell'amministratore delegato per lo stand da diecimila metri quadrati. E' rarissima la realtà del committente che lascia le chiavi di casa e dice "proponga lei, realizzi lei, mi stupisca, mi affido a lei e sono sicuro che porterà avanti in modo coerente e ottimizzato ogni passaggio, così io avrò il miglior risultato per me e risparmierò pure rispetto a lanciarmi in soluzioni immaginate che non ho esattamente capacità di controllare cosa implicano e cosa comportano per arrivarci". Purtroppo la realtà prevalente non conviene a nessuno, perchè il cliente rischia di lanciarsi in fantasie che poi significano azioni che non intende intraprendere, il progettista si trova a dover rimbalzare continuamente le proprie interpretazioni di linguaggio incontrando una difficoltà gratuita e che non conviene a nessuno nel portare avanti un filo logico coerente, e la situazione generale incontra frequentemente punti nodali dove emerge che certi costi non si erano considerati, o che se si doveva fare anche questo per fare quest'altro allora sceglievo una cosa diversa. Non si risentano adesso tutti quelli che si vedono dalla parte del cliente, ma questo settore è enorme, vario, e come tutti i settori popolato sia da persone eccezionali che da persone che sarebbe meglio evitare, che hanno a volte il ruolo del professionista, a volte il ruolo del cliente. Il professionista in quanto tale, esattamente come un calciatore che gioca un anno per una squadra e l'anno successivo per la squadra avversaria, si deve porre in modo neutrale e preparato rispetto alle preferenze di stile e di linguaggio del committente, per saperlo accompagnare nella scelta, esattamente fornendogli quella capacità di valutare, prima che le cose vengano fatte, tutti gli aspetti delle sue decisioni. Dal canto suo, invece, il cliente dovrebbe saper capire che i valori del progettista sono esattamente due: uno è quello di sapere cosa significa e cosa implica "fare una cosa": quando l'architetto suggerisce di controsoffittare la stanza sa esattamente cosa comporta, sa che si può fare e come, sa che è il bilanciamento migliore tra un risultato estetico da raggiungere e il controllo delle problematiche che si possono incontrare nella realizzazione; quando lo dice la sigora cliente, non è la stessa cosa: se si riesce in modo oggettivo a vedere dall'alto la situazione, si capisce subito che operare nel primo modo è conveniente prima di tutto per il cliente. Il secondo valore del progettista è il linguaggio, la cultura, l'interpretazione dei desiderata del cliente secondo il proprio filtro creativo: è quella parte (che non costituisce da sola tutta la professione, ma che la cònnota nella sua essenza almeno presso la percezione dei più) dell'Architetto Fuffas di Maurizio Crozza: quella è satira, certo, ma la sostanza è che quella parte è la parte della fantasia ed è la parte che il cliente ha sempre in animo di esprimere da solo. Vogliamo dire anche qui che quando l'architetto pensa "meglio arancione" è una riflessione di spessore maggiore di quando lo pensa il cliente? In linea di massima si può dire senza offendere nessuno, almeno perchè l'architetto pensa al colore in rapporto al cerchio di Itten mentre il cliente ci pensa mentre guida la macchina nel tratto che lo riporta la sera dall'ufficio alla casa dove si trova il cantiere (con l'architetto dentro). Questo non è vero in modo così schiacciante come nel primo "valore", perchè vi sono clienti che hanno fior di cultura, livelli di gusto eccelso e persino una creatività invidiabile; però i clienti dovrebbero avere la consapevolezza e la lucidità di pensare queste cose quando scelgono il professionista cui affidarsi, perchè Gigi d'Alessio è realmente un ottimo musicista, preparato al Conservatorio, ma la sua anima, il suo repertorio sono quelli: non ci si può aspettare di ingaggiare Gigi d'Alessio e restare delusi perchè non propone il rock degli Aerosmith !... mostra di piùConsigli zona living
(33) commentiCiao Rossana, premetto che mi sono un po' persa tra i diversi Dilemmi postati e relative risposte che ho letto solo velocemente, anch'io ho difficoltà a leggere le dimensioni ed anch'io ti suggerisco di trovare un professionista che ti segua per quello che è in realtà un vero e proprio progetto che, per ottenere il risultato ottimale, interessa l'appartamento nel suo complesso. Detto questo, se ho ben capito, desideri anche collegare la zona giorno al balcone, quindi una possibile alternativa, da verificarne la fattibilità, è quella dello schizzo sotto: Sulla parete di fondo è prevista la zona studio con libreria e piano scrivania, puoi eventualmente invertirla con il pianoforte che ho messo a dx dell'ingresso. Invece della tv ho previsto uno schermo per video proiezione (riga rossa) a scomparsa in una veletta del soffitto, ma se preferisci la tv puoi metterla sulla parete dove ho disegnato le 2 poltroncine (su un carrello tv con ruote per posizionarla a piacere). La zona pranzo è vicina alla cucina ed affaccia sul balcone, ma potresti lasciare lì la zona studio e mettere un tavolo tondo ampliabile in sala (più lontano dalla cucina). Se per privacy vuoi un filtro all'ingresso farei una piccola anti-camera con doppia porta scorrevole e piccolo appendiabiti: Ripeto, è tutto "ad occhio" perchè non leggo le misure della pianta.... mostra di piùsilvia piccioni architetto
8 anni faarch. Alessandro Mundo
8 anni faAlessio Vaccaro
8 anni fa
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silvia piccioni architetto