Cucinate mai con i vostri bambini?

8 anni fa

Tra le tante attività che si possono organizzare con i proprio piccoli, passare delle ore insieme in cucina è sicuramente una delle più piacevoli per i bambini che può diventare invece momento di stress per i genitori. Qual è la vostra esperienza? Cucinate mai con i vostri bambini o nipotini? Quali accorgimenti adottate per renderlo un momento piacevole per tutti? Avete degli strumenti appositi?

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Commenti (4)

Marta Bresciani
8 anni fa
Ultima modifica: 8 anni fa
Quando ero piccola mia mamma ci coinvolgeva spesso in cucina, preparava sempre un'impasto appositamente per noi in modo che lo potessimo usare per fare la "nostra pasta". Spesso colorava l'impasto per renderlo più simpatico (usando tempere apposite). Avevamo ciotole, piattini e contenitori che usavamo solo noi per giocare, spesso ricavati da contenitori dello yogurt o altro.

Era uno dei momenti in casa che preferivo!
Silvia F. ha ringraziato Marta Bresciani
Silvia F.
Autore originale
8 anni fa
Fantastico Marta Bresciani, anche io ho un'esperienza simile. Cucinare con mia mamma e mia sorella era uno dei momenti che preferivo soprattutto perché avevo a disposizione tanti piccoli attrezzi che mi facevano sentire grande.
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Io sono molto soddisfatta dell'hack fatto a una billy grigia scura del 2000: era veramente malridotta, tre moduli da 80 cm con ripiani imbarcati e fondo staccato, ma mi spiaceva buttarla per una questione affettiva. quindi con l'aiuto del falegname l'abbiamo consolidata, rilaccata con uno smalto opaco (lavoro che mi preoccupava tantissimo, e invece si fa senza problema alcuno ne di realizzazione ne di uso), sollevata di un ripiano (con le prolunghe in vendita da ikea), e contornata con un profilo (si trovano al brico o similari). Già che c'eravamo, abbiamo inserito due prese elettriche su due ripiani in modo da poter gestire piccole cose come lampade o modem. Costo totale inferiore ai 100 euro, di cui 60 per le prolunghe. I tre moduli originari ricordo ancora che li avevo pagati 200mila lire :-). Insomma, poca spesa, tanta resa. Avremmo dovuto anche tappare i buchini con lo stucco, questo ci siamo detti che lo faremo 'dopo? ma ancora lo dobbiamo fare... prima era così:
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d Arch Zone, penso di arrivare (per formazione) a non confondere il giardiniere con l'architetto dei giardini. Avendo laurea quinquennale, noi vecchierelli siamo un po romantici e legati alla figura dell'architetto senza specializzazione aggiuntiva. Apprezzo che lei mi mostri la mia inadeguatezza, siamo passati da essere considerati un po artisti, ma non abbastanza, a per nulla tecnici, cosi da richiederci specifica determinazione per essere compresi. Tuttavia è singolare che si parli di Architettura, per riferirsi al sistema che garantisce l'esistenza di qualsiasi sistema complesso (perfino la Comunicazione si riferisce a questo termine), mentre per l'architettura ,quella dell'Abitare, si deve ricorrere ai subordinati (struttura, impiantisti, designer, project garden...). Certo non me ne lamento, come sembrano fare gli specializzati, semplicemente ho ampliato l'orizzonte (complice la tecnologia) così il mio staff si differenzia e si allarga includendo anche competenze Altre. .Da una quindicina d'anni studio la complessità e il rapporto fra la non rappresentabilità di un sistema complesso, e la sua individuazione attraverso il posizionamento delle unita di specializzazione al fine di tracciare delle mappe. Quel che appare chiaro è che maggiore è la specializzazione minore è la visione d'insieme... Pur troppo se per la costruzione dello shuttle questo funziona benissimo, ovvero la differenza fra il tutto e la somma delle parti (antica eredità Gestaldt) è estremamente contenuto (anche per altre razioni che non sto qui a elencare), per l'Abitare questo non è possibile...La conclusione è semplice quanto ovvia, e qui in Houzz sembra essere dimostrato a ogni passo, Una preparazione derivata da laurea quinquennale sembra essere non più metabolizzatile dal sistema produttivo, e quindi quando affermo che per essere progettista sia necessaria la Cultura, sto semplicemente affermando che il livello di elaborazione della complessità deve essere molto più elevata che non per la singola specializzazione..la specializzazione è un sistema chiuso, l'Abitare è un sistema aperto... In conclusione non voglio turbare il sonno di nessuno con questo breve considerazione, se si preferisce uno specialista a un progettista architetto nulla di male...se ci si confonde con una delle tante specializzazione va bene...tanto siamo in estinzione, ...comunque ribadisco...commento per ragionare ,non per fare affari, non faccio progetti on line.
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balcone & bambini: come metterlo in sicurezza
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Alessandra: veniamo da una casa con due terrazzi di 40 mq ma il bimbo era piu piccolo e ovviamente usciva solo con noi. Adesso il balcone sarebbe in camera e vorrei permettergli di vivere anche lo spazio fuori visto che la stanza è microscopica... mi sa che opterò per un'incannucciata o le fioriere e rampicanti Basketliving: Grazie, guarderò i vostri progetti. Si tratta di un balcone non molto ampio per cui vorrei occupare il minimo della superficie e comunque trovare qualcosa di abbastanza alto che non possa fargli venir voglia di salire nemmeno su una seggiolina :-) Non conosco le siepi perenni ma potrebbe essere una buona idea anche esteticamente più valida.
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Forse ha poco senso fare un paragone tra i piccoli di adesso e come vivevamo noi la casa all’epoca della nostra infanzia. Le abitudini erano forse un po’ diverse, in proporzione c’erano più fratelli e sorelle rispetto ad oggi, per cui era impensabile e anche poco educato vivere tutti nel soggiorno. Non per niente esisteva l’ingresso, il tinello, la cucina chiusa, la sala da pranzo separata dal salotto...adesso sarebbe un lusso! Oggi i figli sono di meno, il figlio unico è quasi la norma e difficilmente le case hanno una metratura tale da poter suddividere stanza dei giochi, stanza del sonno, stanza dei grandi e dei piccoli. Diciamo che, a parte il momento di andare a dormire, tutti stanno dappertutto con tutte le proprie carabattole. Cosi un genitore condivide il tavolo tra il suo il laptop e i pennarelli da disegno dei figli. Meglio o peggio? Come sempre l’equilibrio sta nel mezzo e, soprattutto, nel considerare che quando i figli crescono, come dice giustamente @Virginie P., non condividono più il loro preziosissimo tempo con noi comuni mortali ;-))) per cui è vero che la casa è in continua evoluzione, logicamente in proporzione agli spazi e al budget! Personalmente ho trovato poco equilibrio tra i miei conoscenti. C’è chi fa scorrazzare i bambini in bicicletta in corridoio, chi concentra tutta l’attenzione sui bimbi anche in presenza di ospiti, per cui una cena diventa una festa in ludoteca e chi li lascia giocare da soli, anche pericolosamente da soli, concentrandosi troppo sulle proprie faccende. Alla fine però non c’è una regola, in Italia cresciamo tutti belli pasciuti, contenti e serafici, per cui ognuno si sentisse libero...tanto dura poco, poi subentra altro :-))
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mammaste
8 anni fa
Insegno ai miei
figli a cucinare per due motivi per me importantissimi: stare insieme e
renderli indipendenti. Prima o poi se ne andranno da casa e vorrei che non
dovessero dipendere dalla pizzeria sotto casa! Se poi andranno all'estero,
meglio che abbiano dimestichezza anche con ingredienti diversi. Cuciniamo
italiano, indiano, ma troviamo ispirazione anche nelle ricette di cuochi
internazionali. Devo dire che sporchiamo tutto e ci divertiamo moltissimo! Ora
sono adolescenti, ma ricordo con tenerezza i primi passi con il grembiulino
cucito su misura dalla nonna, le manine che prendevano confidenza con l’impasto
di acqua e farina e con i “pericolosissimi” coltellini da burro! Primissimi
piatti: pizza, canederli, gnocchi. Ora, se hanno voglia di lasagne, preparano
il ragù e la besciamelle da soli: che traguardo!<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
Silvia F. ha ringraziato mammaste
PRO
Gianmarco Toscano
7 anni fa
sempre, sono i momenti più belli.

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