ristrutturazione interna, quali accostamenti di materiali preferite?
archofficina
8 anni fa
Ultima modifica:8 anni fa
pareti bianche e travertino, soggiorno scuro con parquet
pareti scure e parquet, soggiorno chiaro con travertino
pareti listellate in legno, soggiorno chiaro con travertino
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Commenti (28)
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Professionista per ristrutturazione
(18) commentiCiao Alessandra ,nella tua inserzione domandi quale sia la figura idonea alla quale rivolgersi . Dovresti cercare un progettista poeta che sappia creare l’armonia architettonica e d’arredo, che sappia dare a casa tua un valore aggiunto; che sappia cioè rendere la tua abitazione veramente la casa dei tuoi sogni. Quest’ultima è, a mio parere, la persona che per prima dovrebbe essere coinvolta nell’aiutarti a pianificare i tuoi lavori, ad individuare lo stile architettonico d’arredo, a concretizzare e a guidarti nelle scelte e nello sviluppo delle tue necessità. Proprio per questo la figura del progettista poeta è una figura fondamentale per lo sviluppo del progetto di casa tua. Attraverso la sua esperienza e la sensibilità, maturata negl’anni, dovrebbe essere il tuo faro guida. Credimi questo è l’unico modo per attuare la strategia corretta, per non incorrere in errori che comporterebbero continue modifiche dei lavori, inficerebbero il risultato qualitativo ed estetico, ma soprattutto porterebbero a raddoppiare i costi previsti. Ora come scegliere il tuo professionista? Ovviamente non esiste la figura professionale ideale che vada bene per tutti; ogni persona, per fortuna, è differente, con esigenze, sensibilità e necessità diverse e ciò rende il nostro lavoro una nuova sfida ad ogni incarico. Informati sul professionista a cui vuoi rivolgerti, guarda, osserva le sue realizzazioni e le emozioni che esse stimolano in te, cerca di comprendere la funzionalità dei suoi progetti in base alle tue esigenze. In questo modo, non ti sarà difficile individuare tra molti colui il quale possa fare per te .... Gianluca@internitreviso.it www.internitreviso.it... mostra di piùAiuto per rivestimento scala interna
(30) commenti@Rosanna: non fraintendiamo e non creiamo equivoci: Demolire una scala rivestita in marmo non significa nè che si possa smontare come se fosse fatta di "Lego", quindi salvando completamente le lastre di marmo del rivestimento, nè che sia impossibile salvare anche solo un'unica pedata. La verità più solida sta nel mezzo: ovviamente è quasi certo che qualcosa si rompe, ma altrettanto ovviamente, se uno vuole, è facile che diverse parti possano restare sane. Chiaro che se la persona che fisicamente demolisce approccia l'operazione con la brutalità di Conan il Barbaro, anche per fare prima (abbastanza prima) spacca tutto e buonanotte. Se uno invece ha la delicatezza e sensibilità di dire "devo salvare quanto più marmo possibile" è altrettanto probabile che almeno un 50% del materiale possa restare sano. Tutto il resto è un discorso di valore e di costi: quanto costa una lastra di marmo da 3cm per fare la pedata di un gradino? Con "quelle che si sono salvate" si possono riprendere i gradini levigandole, rettificandole?...Si possono riposare con la stessa identica forma che avevano in origine? Quale è il costo della "differenza" da aggiungere tra materiale recuperato e materiale che bisogna far rifare per rivestire di nuovo tutta la scala? E in ogni caso: il marmo di scarto si può lavorare e conservare per una mensola in bagno? E per fare la base di una Abat Jour? Per fare un fermacarte con un dado di marmo della vecchia scala?? Ecco: sarebbero tutte domande pertinenti: soprattutto in un momento storico in cui siamo chiamati a stare attenti a separare le bucce di banana dai vasetti dello yogurt, sembra un po' una contraddizione buttare via con nonchalance gradini di marmo (naturale) per quanto più o meno parzialmente rovinati... Diciamo che se proprio dovevano portarli in discarica potevano chiedere se non vi avesse fatto piacere farlo da soli o conservare per riutilizzarlo parte del materiale...... mostra di piùPorta interna
(13) commentiBrutta storia che non fa onore alla categoria. Capisco tutto il tuo disappunto, ma obbiettivamente è difficile darti un consiglio serio senza conoscere altro di te e della tua casa. Giustamente ti sono state consigliate porte bianche opache, così è difficile sbagliare: a te, poi, la scelta dello stile. Nonostante la brutta avventura, ricomincerei da Houzz selezionando gli architetti della tua zona che ti ispirano, spiegando loro i problemi in cui sei incappata e chiedendo un preventivo. Sicuramente troverai qualcuno che ti soddisferà (per la maggior parte ... siamo tutti bravi!!!) Se avevi contattato un professionista, avevi evidentemente compreso il valore aggiunto che poteva darti, quindi non perdere questa occasione: l'investimento economico ed emotivo di una ristrutturazione merita esperienza e competenza.... mostra di piùContratto impresa edile per ristrutturazione
(46) commentiBeh! Vediamo di schematizzare un pochino meglio le cose. Fase 1. Si sceglie il professionista o i professionisti che si occuperanno delle varie fasi di progettazione e di realizzazione della nuova costruzione o della ristrutturazione. Bene, prima di tutto questo o questi professionisti devono farvi un preventivo dettagliato contenente, dettagliatamente ciascuna prestazione che farà o che faranno, grosso modo i relativi compensi voce per voce, lo sconto che per legge ciascuno di essi farà sul compenso calcolato e i termini ento cui finirà ciascuna prestazione pattuita (grosso modo perché in questa fase non è ancora possibile essere precisissimi, anche se poi non dovrebbero variare più di tanto in quanto bene o male, computi metrici a parte, i costi medi di ogni intervento, si conoscono. Non so, un operazione banale ma abbastanza efficace, è prendere un intervento simile che il professionista ha fatto recentemente, dividere il costo totale da consuntivo per la superficie o per il volume relativo a quella casa e moltiplicare il risultato per la superficie o per il volume relativo alla nuova operazione. Potrebbe poi correggere il tutto applicando dei coefficienti maggiorativi o riduttivi). E' bene avere più preventivi, come già detto ma la cosa più importante è che si scelgano dei professionisti di cui si abbia piena fiducia. Questo perché durante la relaizzazione saranno loro a controllare ed a far si che tutto vada secondo le previsioni di progetto, costi compresi. Fase 2. Scelti i professionisti si passa, piano piano ad esaminare i vari progetti preliminari che i professionisti scelti elaboreranno e così, in maniera critica, piano piano si arriva alla soluzione progettuale possibile e che, contemporaneamente soddisfi il committente. A questo punto,si redige il computo metrico della soluzione scelta che dovrebbe, grosso modo essere in linea con quanto indicato in fase 1 e se occorre si fanno notare al committente le eventuali differenze in termini di parcella dovuta. Se tutto è fatto come dovrebbe essere le eventuali differenze sia da computo che da parcella dovrebbero essere irrisorie. Se non lo sono, per me, sarebbe già il primo campanello di allarme. Fase 3. Si richiedono i preventivi a più ditte che nel caso di lavori a misura (in genere questa è la forma con cui le ditte accettano i lavori privati) rispondono voce per voce di computo, applicando un prezzo che in genere è minore di quello indicato in computo, ma non è detto che lo sia. Quindi indica il totale. E' importante che le ditte indichino il prezzo lavorazione per lavorazione, perché quel prezzo poi sarà applicato alle effettive quantità di quella particolare lavorazione effettivamente fatte in cantiere. Scelte le ditte, i professionisti elaborano le documentazioni necessarie ai permessi da richiedere e preparano il contratto tra commitente e ditte. Li deve essere indicato tutto, in particolar modo, cosa e come la ditta deve fare, cosa deve fornire lei e cosa invece deve fornire il committente. I termini per finire i lavori (in genere si allega un elaborato chiamato cronoprogramma dei lavori), le penali previste se non si rispettano i termini pattuiti. I termini di pagamento delle lavorazioni fatte (che non possono essere pagate se non accettate dalla direzione dei lavori per conto della committenza). Come saranno calcolati eventuali nuovi prezzi e poi tanta altra roba che non è mai inutile. Infine si allegano gli elaborati opportuni, tra cui l'offerta fatta dalla ditta con i relativi prezzi unitari. Fase 4. Arrivati i permessi, pronto e firmato il contratto, si giunge alla fase più importante: la realizzazione. Qui è importantissimo, a mio avviso, aver scelto, nelle fasi precedenti, un direttore dei lavori che segua passo passo i lavori, che vada soventemente in cantiere (tutti i giorni), possibilmente di prima mattina, prima cioè che l'impresa parta con una certa lavorazione, dandole, di volta in volta le indicazioni del caso. Tutto qua. Vero, come già detto nelle ristrutturazioni capitano degli imprevisti, ma zona per zona, noi professionisti sappiamo già i difetti costruttivi che venivano messi in atto in quella particolare area. Ad esempio, so che al di sopra volte a botte di una certa area del centro antico del mio paese ci sono dei vuoti che dovranno essere riempiti: non si sa quanto siano lunghi, ma se nel comuto metrico hai considerato la lunghezza massima, invece di avere un costo maggiore, poi si ha un costo minore pari cioè sempre alla quantità di lavoro effettivamente fatta. Ecco perchè per me è fondamntale che la D.L. conosca bene la storia dei luoghi e possa andare in cantiere soventemente.... mostra di piùUser
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